539 MDXXXII, LUGLIO. 540 di Alexandria et de Curtogli, di le qual 100 andava a la volla di la Morea et 50 verso Rhodi, la qual nova haveano haula per uno breganlino venuto di Andria et Niehsia che hanno veduto a Syo le 50 vele. Agionse el prefato relator, che zobia preterita, fu a li 13, trovorno a Porto Vi-scardo eli’è fra l’isola di la Zefalonia uno schie-razo dii Zante cargo di formenti, vini et ogli, el qual era senza vele, et che ad esso aeoslatosi vide tutti li marinari de quello esser sta taiati a pezi, el questo li hanno referito li villani dii predilo loco, iudica che da una fusta turohesca che de li poco inanli se era partita siano sta tagliali a pezi. 215 Di sier Christophal Capello savio a Terra ferma, date in Bergamo a dì 5 Luio, ricevute a dì 9 dito Come havendo paga el quarliron et fato la monstra a Martinengo col signor duca è venuto qui a Bergamo hozi a bore 19, et viste l’ordinanza veleno esser 2000 sono solum 1400, di qual 500 è boni, il resto homeni de montagna. Diman anderano a li Orzi a veder quela lubrica, et ordinato l’ordinanza di Crema vadi sora Oio, perchè ’I capitanio zeneral non voi andar per questo a Crema et l’inzegner Piero d’ Abano in loco di Agustin di Castello ha il capitanio comesso zerca quella fabrica etc., et lauda molto il duca, qual li ha monslrato una letera haula di Roma di 3, et manda la copia, et li ha dito esser venuto uno Cesare da Napoli per nome di Antonio da Leva di Mantoa con una letera, avisandoli il suo andar in Germania, rechiedendoli la sua armatura 1’ havea indosso el zorno de la mostra, et qualche simi-tara et qualche bella maza, al qual li ha risposto l’armatura bisogna sia asegnala a la persona el insegnerà il maestro fece la sua et in Alemania, de simitara ne manderà una belissima et una maza. Et par dito Cesare li habbi dito che il marchese dii Guasto ha ordine di far 12 milia fanti, di quali 3000 ha dato al conte Guido Rangon ma non li voi acetar et andarà da l’imperalor con 50 gen-tilhomeni soi el non li par honor per non haver el modo de far boni fanti, al conte Filippo Tor-nielo 2000, a Fabricio Maraman 2000, al conte Bruuoro di Gambara 2000, et haver fati capi per fanti 40 milia, ma solimi non se dia far 12 milia o al più 15 milia. Il denaro da Genova si aspela per pagarli, et 100 milia dal duca di Milan, qual ha posto graveze a li popoli et li potrà dar. Don Feranle di Gonzuga ha ordine de far 2000 cavali lizieri, et ne ha dato 600 al capitanio Zucaro et a Paulo Luzasco 500 qual non li ha voluti aceptar dicendo non poter andar per non esser sano. Item, li ha dito don Feranle prefato sarà capitanio et governator de luti diti cavali lizieri, et l’impera-dor li ha dato nel regno scudi 6000 de inlrata. Li fanti se fanno per questi capi luti slanno a le spexe di poveri contadini dii cremonese et milanese, et ne concore tanti che sarà la mina loro, et quando i vorano expedir la maior parte se anderano via ; sono homeni novi inexperti di la guerra, a li fanti danno 3 scudi, a li cavali 7 et mezo. Scrive haver parlato con dito Cesare el li ha dito ut supra, et che il Leva va in leticha. Da Poma, di Zuan Maria di la Porta, di 25 Zugno, scrita al signor duca di Urbin. Come il Cardinal Medici, va legalo in Ilongaria, farà la volta dì Loreto et Viena et a Verona desidera veder esso signor duca. Voleva el Papa darli 2000 scudi al mexe, videlicet 1000 per la soa guardia et 1000 per il suo piato, ma lui voi 4000 per il piato per menar con sè 200 gentilhomeni da guarda soa tra li qual el fiol dii signor Renzo Sarra Colona, Zuan Batista Savello et altri romani zen-tilhomeni. El Papa è difficile a darli per tante spese el fa, manda 40 milia al mese al re di Romani per pagar 10 milia cavali hongari. Lo Vay-voda tien di le 7 parte dii regno di Ilongaria le 5, non si crede di diti cavalli, unum est non è comparso un soldo de l’imperador in Italia. La bolla al clero di pagar la milà di beneficii ecclesiastici, voleno da 20 in zoso non passi se non due milia et cussi da 30, et possino vender tanti beni stabeli di le chiesie etc. L’imperalor ha scrilo di sua man al Papa et promete dar al Cardinal di Medici grossi benefìci et più presto che occorrerà, et prega vadi presto in Hongarìa. 11 Papa adimandò al Cardinal di Osma si era il vero el duca de Ferara andasse da l’imperalor, rispose di si, et lui lì disse aziò stesse sicuro con l’animo li promeleria non molestarlo in questo tempo, signal che non v’è lo acordo con dito duca. 11 re de Porlogalo avisa el Papa dicese il re con aiuto di Barbarosa preparava zente per venir a recuperar alcuni lochi dii quon- 215* dam re Hemanuel suo padre, li tolse, per il che li bisogna far armata grande et far gran spesa per defensìon de diti lochi, et si duol non poter aiutar la christianità. Da Cividal di Frinì, di sier Marco Gri-mani proveditor, di 8, ricevute a dì 10, sul tardi. Hozi è venuto uno di Gorizia, persona degna di fede, referisse haver letere di Viena, di 27 dii passato, l’imperalor dovea andar a Crempsa locho