639 254') Di Civiclal di Frinì di sier Nicolò Vi/uri proveditor, di 2i Lido, vicevute a dì 26 ditto. In questo bora è venuto un gentiluomo de qui da Gorizia : referisse haver parlalo longamente con uno suo amico novamenle venuto da Viena e li ha dillo alli 13 di P instante aversi (rovà in Viena, el che da sie giorni manca de lì, andato per intender il presidio dovea zonzer in ditta città, et inlese non esser zonto alcuno, ma prima era li da persone 4000 et che nel ritorno suo da Gorizia non havea incontralo genie di sorle alcuna, exceplo domino Raymondo Norimberg, do zornale zerca da Viena con galioli 600 partiti da Trieste; et clie’l predillo referisse il Signor turco ancora essere in Belgrado e la cagion dii lardar suo si longo è siala che alcuni baroni ongari asai polenti, quali poleano far da cavalli 20 milia, erano duri di moversi secondo il voler suo, e ehe’l dillo Signor per tal cagione ha dimorato in Belgrado per condursi seco volunlaria-mente aziò non li reslasseno da driedo. Che il reverendo Grili et Ibraim Bassa già molli giorni sono gionseno a Buda con cavalli 60 millia, dice ancora che alli 15 de avoslo ogni sorle de zelile di la Maestà Cesarea dovea trovarsi in campagna a Viena per far la monslra. Item, manda una copia di lellere auto da Gorizia, qual vien da Viena con avisi dii proceder dii Turco, scrive da .lavarino qual si bave per avanti. Da Ddene dii ìocotcnente, di 25, ricevute a dì 27 ditto. Questa malina è zonlo de qui uno nostro citadino, qual si parti de Ratisbona alli 16 di P instante dove è stato molli giorni per sue faccende, alozalo in casa de quel de Toxis maislro de corieri de P imperador, e dice esser suo parente e ohe Cesare era ancora alli bagni el si dicea che’l dì de san Jacomo se dovea levar per Linz, et il re Ferdinando per Boheinia, che in la corle non erano soldati, ben se dicea che faceano provision grande ma che non sariano in esser se non a mezo seleni-brio perchè pochi denari coreno per ogni banda, el che venendo in qua non ha scontralo nè veduto gente di guerra, se non da 5 in 6 bandiere de fanti alemani che andaseano alla volta di Viena, el si dice che tulli alozano fuora di la terra per non consumar le viluarie dentro, et che dì la corle chi dice sla con paura, chi sperano bene, come è solilo farsi. El che svizari non danno socorso alcuno a Cesare, et che se dicea lì in corle che’l Signor lurco era zonlo a Buda e haver inleso lui da lo episcopo el carditi) Le carte 253 e 253* contengono la Relazione ripetuta. 640 nali di Trento che dubitavano che’l Turco non veneria a Viena ma invcrneria in Hongaria per consumarli e tenerli su le spexe, convenendo lenir fornita Viena et zelile che defendano i paesi che consumavano e deslruzevano ogni cosa. Si ha c,tinnì, per altra via, il Signor lurco esser zonlo Buda mia 20 de noslre, et che in Vilaco el dì di la Maddalena si fece la mostra de homeni 500 del paese per Viena, el che lo imperador ha fato il Cardinal de Salzpurch el il fradello dii duca di Baviera capitani di artellarie et munilion dii suo campo, el clic domino Zuan Viluri era sla visfo a San Viilo dal Carantan, qual andava alla volla di Viena et marli se partì de qui per Viena. Scrive quel messo, li è sta scritto mandi a la volla di Viena, con gran fatica l’ha inviato eie. Da Jìatisbona di V orator nostro, di 16 Luio, ricevute a dì 25 ditto. Mandai il mio secretorio Leonzini al comendador Covos con il me-morial per scriver la lette: a al viceré de Napoli zerca la observantia di privilegi. Li disse esso co-mandador haver leto le lellere del suo oralor a Venelia, tulle, da poi el mi parlò; el li scrive zerca il levar di fanti di le noslre terre che la Signoria non era per devedar eie. dicendo non si doveria haverquesli rispetti con la Cesarea Maestà che amava la Signoria. Esso seerelario disse non saper altro salvo dii conceder di le (ralle di le biave, e disse a P im-peralor la Signoria scrive de falli e altri de parole, borii lassò il comemorial, sin dopo tre zorni li parlerò. Scrive è bon lenirlo avisato di ogni richiesta se li fazi aziò possi poter risponder. Di novo P impe-ratorsta mollo bene, negolia assai, ogni altro giorno va a la caza, et dominica fra il Serenissimo re suo fratello et Soa Maestà amazò un grandissimo orso, qual cosa dicono non esser multo pericolosa come quella de cingiali. Eri etiam ne fo menalo qui uno altro morto pur da loro, ma non era si grande. Le gente di le terre franche et de altri Stadi ogni giorno passano de qui, fin beri e lioggi sono pasade 5 bandiere, et quelli imbarcadi per Vienna sono bèlla genie de Tonibirch et altri loci di Svevia vanno aliegramenle el con bon animo. Si è dillo esser zonti li danari di Spagna a Zenoa, doppioni 250 millia, con li qual e quelli si alrova qui questa Maestà pensa scorer per tulio octobrio, spenderà non meno di 150 millia scudi al mexe senza P armala, con la qual disegnano far faccende assai, se il Signor lurco, come è sia dillo, vorà invernar in questi paesi, e sopra questo ogni dì fanno consulto per far qualche gran fallo, quel seguirà avisarò. MDXXXII, LUGLIO.