267 MDXXXII, MAGGIO. 268 ndiuremo in Dio colui che lo lezerà, che’l dechiari ben aziò la Signoria lo intenda. Da quel tempo li Loredani sono procuratori de le Strophade. Ricevuta a dì 22 mago 1532, et leta in Collegio. A dì 22 mago. Nel qual zorno a hore . . . compio li mii anni numero 66, pregando lo Eterno Idio mi conservi sano. In Collegio non vene il Serenissimo, per purgarsi et ha (olio medicina. Vene sier Domenego da Mosto, venuto podestà e capitanio di Trevixo, vestito di scarlato, in loco dii qual andoe domenega con gran pompa e feste sier Jacomo Dolfin ; et referite. Da Sibinico fo lettere....... Vene in Collegio domino Jacomo Bonfio dotlor avocalo in questa terra, et disse come heri a hore 22 a Padoa era morto so cugnado el signor conte Bernardin Fortebrazo vechio di anni . . . . el mal conditionato, si feva portar in cariega, non ha floli, fo governador zeneral del nostro exercito et fo Boi del conte Carlo fidelissimc, et primo di la fation Brazesca, non ha fìoli; havea provision a la Camera di Padoa ducati 50 al mexe, et per il Conseio di X con la Zonta poco è li fu concesso, poi la sua morte, soa moier in vita soa avesse ducati 25 al mexe di provision. Hor ozi essendo Pregadi suso vene lettere di rettori, di la sua morte, con la copia dii testamento, et lassa li Procuratori di San Marco soi commessari, i quali per le leze sarà li Procuratori.......Fo il suo corpo sepullo . Da poi disnar fo terminalo far Pregadi per le-zer lettere et comanda Conseio ili X con la Zonla per aprir due lettere el lezerle al Pregadi, et non vene il Serenissimo, vicedoxe sier Polo Donado. Et nota. Vene in Pregadi sier Bironimo Davanzo, venuto podestà di Chioza, qual eri rimase di la Zonta, nè è slà in Collegio, nè voi più andar a referir. Fo letto lettere assaissime fin 22 hore et più, acleo Ire secretari si stracò a lezer : Alexandro Busenello, Hironimo Alberti e- Zuan Battista Ra-musio. Et compito non tutte di lezer, fo chiama Conseio di X con la Zonta in camera et sleteno poco, preseno di lezer do lettere, una di Ratisbona di 11 et 12 di l’orator nostro, et una da Constantinopoli 25 marzo di sier Zuan Francesco Justinian qu. (1) La catta 104* è bianca. sier Nicolò scrisse a sier Vicenzo suo fradello, et la coperta era drizata a sier Sebastian Justinian el cavalier, consier suo barba, qual avanti l’aperse, lu presentò ai Cai. Hor fo letta con gran credenza, però qui non scrivo altro. El fo tolti in noia li novi intrati in Pregadi. Fu posto, per li Sa vii tutti, la commission a 105* sier Zuan Moro, va provedilor zeneral a Corfù, et come attendi a compir quelle fabriche, el si manda Guido di Naldo con fanti 250, el se dà danari per darli due page, etiam page a Nicolò di Cataro ut in parte, è de lì, et altre cose fazi. Item, volseno metter possi portar con sè arzenti per ducati 400 a risego di la Signoria, et questa ultima clausuiu fo leva, perchè è conira le leze, el fo manda fuora sier Zuan Moro ditto, era in Pregadi, etiam sier Gabriel Moro el cavalier, savio del Conseio el sier Jacomo Moro andono fuora, che potevano star. Fu presa. Ave: 187, 6, 0. Fu posto, per li dilli, che la fusla patron sier Ambruoso Contarmi, qual è assà è fuora, et non armata, se desarmi, a la qual sia scrilto, vengi a Pyran dove vadi sier Bironimo da Canal provedi* tordi l’arinada, et toy li homeni, li dagi 4 paga di conto vechio el 4 per conto novo, el la fusta mandi de qui, la qual con diio patron vengi a disarmar. Ave: 171, 15, 6. Fu posto, per li dilli, alenlo il mancamento di zurme et le galle armate in questa terra non si poi interzar, pertanto sia preso che in li lochi dove non si arma galle siano tolti 250 homeni a ruodolo, di qual si medi su la galìa del provedilor Canal et le allre galle, comenzando a interzar le più vechie. I lochi son questi : Arbe homeni 50, Truù ho-mt'ni 50, Curzola homeni 50, la Braza homeni 50, .......homeni 50, ut in parte. Ave .... el fo licentialo il Pregadi. In questo zorno, in execution di la parte presa in Quarantia, fu menà quel pre’ Piero da Veniexia olim, ma desgradato, che revelò la confession, per canal grando sopra una piata, poi da Santa Croce a San Marco tira a eoa di cavallo, et sopra uno soler in mezo le do coione taiatoli la testa et squartato. Era un bel omo di età di anni zolo et rosso in viso. A dì 23, la matina. Vene in Collegio sier Be-nelo Valier, venuto rettor e provedilor di Cataro, vestito damaschin cremexin, in loco del quale andoe sier Trìfon Gradenigo nato li a Cataro, dove è San Trifon loro protelor, et è il suo corpo. Referite quella camera non esser debita, ha scosso