365 MDXXXir, GIUGNO 366 luntieri, et ho inteso per bona via che’l zorno se-quente furono portati in camera di Cesare dove quelli dii Conscio si redueono ogni zorno et furono mollo ponderali. Dal salvoconduto dato per il Signor turco a li soi oratori, dii che nulla sapeano per l’ab-sentia dii re di Romani, et sapendo che il Vayvoda è molto inclinalo a lo accordo, iudicano el Signor turco sarà etiam lui di quesla oppinione. lo poi son qui non ho visto Cesare se non due volte, una quando io vini, P altra al combiato col Tiepolo, sichè quanto per l’angaria posta a li animali vengono di l’On-garia e la causa dii Rizo per esser il re di Romani absente nulla si ha pollilo far, ma si aspetta a la fin dii mese o principio di l’altro, et etiam per aver lettere zerca mantener li privilegi di consoli nostri et mercadanli, al viceré di Napoli e di P Apruzo. Sotum il legalo è stalo per do fiate da Cesare con protestatione etiam fatoli non fosse troppo longo, et Cesare li ha parlato per esser aiutato dal pontefice et con Soa Signoria reverendissima ha negociato et non con altri oratori, el si spera presto Soa Maestà Cesarea starà bene. L’illustrissimo et reverendissimo Maguntino el illustrissimo Palatino alli 18 di questo introrono de qui, siati alla dieia di lulherani in Svinfort et ve-neno con più di cavali 800 in quesla città. Cesare li mandò contra il principe di Danemarch suo nepole con li primarii di la corte fuori per boti spacio ad incontrarli, et si soa Maestà fusse stata sana saria andato etiam lei fuori per uno miglio. Heri questi andono a visitar sua Maestà e sleteno più di due hore, el dì sequente introno in la dieta a referir le operation loro e ¡1 seguilo in dilla dieta de Svinfort, et par che li ditti tornerano ad essi luterani li quali pei tre dii futuro si dieno redur a Norimberga. Sono lettere fresche di Bohemi» dii serenissimo re di Romani da Praga di 18, et si quella dieta si fa de lì prociede bene in darli aiuto contra turchi e li da-rano fanti 20 milia di quel regno et di la Moravia et Slesia fanti 25 milia, si dice con condilione che quella Maestà vadi in persona in campo. Manda quello è sta tratà in la dieta zerca quelli di Austria eie. Del ditto, di 26 ricevute a dì sopraditto. Come visitò il reverendissimo Maguntin elector primario usandoli le parole in nome di la Signoria: nostri ut in litteris. Soa reverendissima Signoria mi fece risponder in latino, per uno suo zentilhomo honorato, ma sapendo che P intendeva ben ragionatilo poi insieme e mi dimandò nove di turchi. Dissi quello havia per li avisi di 11 aprii da Con- stanlinopoli, di P ussir di P exprcito e di P armata, la qual ussirà fala la luna di mazo. Mi dimandò poi si sapeva di domino Alvise Gritti perchè già quattro giorni è sta ditto de qui quello esser morto, li rispasi nulla sapeva. Poi li dimandai si Soa 141* Signoria reverendissima andava a Norimberg, disse ancora non è sta deliberato, et havendo posto ordine di andar a hore 4 di el dì dal illustrissimo Palatino Soa Signorìa si mandò ad excusar perchè era sla mandato a chiamar da Cesare e vi andava. Visitò poi il reverendissimo di Trento qual sta ben e li disse di dacii et angarie posle noviter a li animali vengono per transito di Hongaria. Soa Signoria disse questa materia è sta molto ben considerala e consultata, la città vostra e il paese dii serenissimo re ne patirà per questo, ma è sta forza a Soa Maestà meterla perché non voi mancar a se medesimo a la furia di turchi lì vien adosso, el che fin 10 zorni Soa Maestà sarà de qui e li parleria. Esso orator li disse con la illustrissima Signoria non bisognava far quesla novità, perchè nui lassemo tra-zer tormenti e vini di la Patria. Soa Signoria disse di tormenti è sta (atti devedi non siano Irati per li rcélori vostri, io lasso trazer li animali nascono nel mio Stalo a li vostri, che l’imperalor Ma-ximiliano li devedava si trazeseno. Poi li dissi di le robe di'turchi, quelli di Maran non haver restituito il tulio, li parse di novo e visto le lettere di domino Nicolò da la Torre scritte di quesla materia al locolenente di la Patria disse a dì 4 over 5 dii mexe futuro il re saria tornalo e se li parie-ria etc. Poi dimandò si domino Alvise Grili era morto, et io dissi non lo sapeva e li dimandai del soccorso haveria il re di la Boìiemia, rispose la dieia è risolta in darli fanli 15 milia dii regno pagati per tanto tempo quanto bisognerà etiam fuori di confini per reeuperalion dii regno di Hongarta. Moravia e Slesia e altri principali li darano fanli 20 milia a sue spexe, e in caxo de invasion de turchi prometono darli il doppio ; e li dimandò nove dii Turco, li disse quanto havea per lettera di 11 aprii e Soa Signoria mi pregò lo avisasse quando havi» tal nove per haver luì il cargo di avisar il re di Romani. La Cesarea Maestà sta al solito retirata et i medici lo conseia a partir de qui per il pessimo aere. Oggi al tardi sono venute lettere di Praga come era gionto a Belgrado uno bassa con persone 60 milia, et già havia passato il Savio e Dravio el a Peter Varadino faceva sopra il Danubio uno ponte per passar di qua, si indica per exptignar Themi-svar over venir alla drelura io Moravia, et che