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MCCCCCIU, MAGGIO.
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   montono sopra uno bucintoro fato sora una piata, et da la Piatae si feno remurchiar per Canalgrando baiando ivi suso balleti, e a odono fino a Santa Croxe, dove erano li precj a quelli ragatono. Era su ditto bucintoro el ducha e la duchessa di Urbin; or perchè fo certo intrigo nel regalar, iterum fu fato ra-gatar.
      A dì 2 mazo, fo Pregadi in materia pacis tur-chprum. E fo lettere di Roma di 28. El papa è andato a veder Cere Iodio aquistato, qual era de’ Ur-sini, et il ducha Valentino lieentiò lo sue zente, sichè non à più zente. Or consultano la materia.
       È da saper, in questi zorni, in questa terra, il morbo pur dava fastidio in alcune contrade, videlicet San Lucha e San Jacomo di 1’ Orio e altrove, e per li proveditori sor.» la sanità sier Jacomo Trivi-xan, sier Zuam Capello c sier Valerio Marcello, fo fato bone provisioni, e fato comandamento a li forneri non vadino in le caxe a tuor il pan. Item, li centu-ringi non vadino per la terra etc.
      A di 3 mazo. Acadete la sera cossi) notanda : che sier Zuan Antonio Mudazo di sier Alvixe, el qual era zentil creatura, tamen, zà alcuni mexi, co-menzò a. vacilar. El principio fo in chiesia di San Francesco, come ho scripto in li altri annali nostri, et perhò stava in caxa soa a Santa Maria Formosa a cha’ Ruzini. E ozi, a bore 23, a cena, si levò et sellano sua suocera da olia' Dolfìn, la qual veniva fuor di caxa, perchè li disse: « Tu se’ mato » e lui si levò di tavola e col cortello dii pan li tajò la golla. E fo mandato per il prete e il medico; la trovono morta. Or 1» fama andò per la terra, e mandato li capitani a caxa per piarlo, fo mandato in San Zanepolo. dove
14	siete tre zorni in varila di frali, poi fo mandalo a Tre-vixo a una so caxa con ferri a- piedi, perché era venuto feribile e vien dillo etiam volse amazar suo padre. El qual padre, si dice fo causa di farlo impazir, periteli ’l non havea moglie, la jjual morite, fodacha’ Ruzini ridia, e lui leniva uno garzon, e ’l padre lo amoniva, e feli paura con li cai di X, c lui se irnpazi. Or ditta dona vechia, la sua roba vene a sucees-sion li (ioli del prefato pazo, perchè erano nati di una soa figlia.
       A dì 4 mazo. In Pregadi, |»oi consultato e parlato più zorni per li primi di la terra in la materia di la pace, tandem fu preso la parte di zurar li capitoli, et elezer uno orator al Turcho con duellati 150 lieti per spexe al mese, con libertà di spender duellati 300 in cortesie, et porti li presenti al Signor e li bassà consueti. Et cussi fonno tolti in scurlinio do soli, come noterò di solo, e di tulio il consejo rimase sier An-
drea Oriti pratiche a Costantinopoli, e con lui va per secretano Nicolò Aurelio; ma non partirà cussi presto, perchè si aspeda lettere di Uongaria.
 Electo orator al Turcho.
f Sier Andrea Orili, fo consier, qu. sier
Francesco, ......... 159. 31
   Sier Domenego Bolani, savio dii consejo, .qu. sier Francesco, .... 83.104
                    »
   Or in questo zorno, per saper da poi, intisi.... I
   A dì 5 mazo. (tessendo sta expedito l’orator del Turcho di bordine ili la Signoria nostra, el prefalo orator andò, insieme con sier Andrea Orili elcdo orator al Turcho, a veder la Marzaria, la qual era conzata benissimo. E da poi, ditto orator si amallò per aver voluto nianzar ostreghe con sugo di na-ranze suso.
   Da poi disnar, fo Pregadi. Fu poslo per sier Lu-nardo Emo savio ai ordeni, die sier Marco Antonio Contarmi capitanio al golfo, el qual è venuto in Istria, debbi ritornar a la soa custodia di la Vaiusa e in armadi!. Et parlò dillo sier Lunardo Emo. Li rispose, sier Polo Capello el cavalier savio a terra ferma, et insieme con li altri savj, messeno de indusiar. L’Emo ave 42, e ’l resto di savj. E fu preso de indusiar, si-eliè in altro consejo si terminerà.
   Fu posto per li savj, atenlo la richiesta fata ex |wrte di Lorenzio di Medici per Marco dindin di Fiorenza, qual è amallato, di concicderli uno di medici leze a Padoa per andar a Fiorenza a varirlo por alquanti zorni, e voria, o maestro Ilironimo da Verona, o Marco Gabrieli Zerba pur da Verona, et però messeno di mandar uno de li didi. E sier Bendo Barozi eao di 40, messe che, andando, non li cora il salario. Andò le parte, 23 di no, 45 dii Barozi, 104 di savj, et quella fu presa. El cussi andoe maestro Ilironimo sopraditto; ma zonse lì un zorno avanti che ’l morisse el niun remedio li polè dar, solimi accompagnarlo a l’obito. El fu pagato da loro, e a Padoa rilornoe.
   Fu posto per li consieri e cai di 40, che, atento si soleva, intromessa una causa, far citar la parte senza chiarir a qual consejo, che de catterò li avoga-dori et auditori non possino citar niun a consejo, se non intimando a qual consejo. Ave la parie 6 di no.
   A dì 6 mazo. Da poi disnar. fo Consejo di X, et in questo zorno vene la nova di la rota data per spagnoli a francesi in Puja, come apar per lettere aule dal govemador nostro a Tr ini, le qual sarano qui