937 MDXXXJI. SETTEMBRE. 938 Prevesa. Scrive ¡1 soracomilo de Curlogoli quando vene qui salutò il nostro gallon con Irazer arlella-rie eie. 369* Dii mio, di 22, ricevute a dì 15 Setembrio. Come hessoiido parlile de qui le do galie candiole Zancarola et Salamona per andar a trovar il zene-rals sono rilornale. Dicono haver veduto drio capo S. Sidro lontan in mar mia 25 sopra cao Ducato da vele 40 di taio, et mò terzo zorno gionse qui una galia turca patron Elosi rays con Ire l'uste siete la note, disse P armala turca era per venir qui et poi andar in I’ Arzipielago et in Candia, poi venir a disarmar a Costantinopoli. Manda una (etera hauta da domino Carlo Zane, qual è qui con la nave Con-larina a lai di questa ixola. Eri etiam zonse una galia et do fusto, le qual andorono verso Levante. Magnifico et durissime domine. In questa note sono venule in tera do nave che vernano de Soria et Cipri, la nave dii magnifico missier Zuan Dolfln in conserva con quela di mis-sier Pandolfo Contarini, quale tute due sono sorte qui fora per tempo. Da novo che degno sia de rela-lion a Voslra Magnificentia, si è che sabato di note sopra Sapienza 10 galie lurchesche a due bore di noie ne vene per pope di le nave che erano le due et una ragusea che Irovassemo a capo Matapan una galia nostra candiota et uno navilio de moscatelli et ne bombardorono fino a le 7 hore de note. Per la gralia de Dio male alcuno non ne ha falò, solamente la galia che era a lai dii Contarini fo aban-donata da tuli et montorno li homeni di quele sopra la nave, quali dicono baverla sfondrata, et le artellarie inchiodate, et poi lassatola per poppe. El navilio de moscatelli che era a lai el raguseo, visto che la galia fo abandonala debero abandonar ancor quello. El giorno avanti anche fo preso da 5 fusle sopra Sapienza uno altro navilio de moscatelli che da le nave non potè haver aiuto, per esser sollo vento. Nè altro me occore. A Vostra Magnificentia de continuo me arecomando et offero, pregandola la me fazi partecipe de qualche brogio da Veniexia et novitade. Etiam aricomandarine al magniti«) missier Jacomo Seguro. A dì 22 Agosto 1532. Solloscrita : De Voslra Magnificentia Carlo Zane fo di missier Bernardo. A tergo : Magnifico et clarissimo domino Matteo Barbadico provisori dignissimo tam• quam maiori honorando, Del dito Proveditor dii Zante, di 23 et 2é Avosto, ricevute a dì 15 Setembrio. È venuto qui il soracomito Zen di Candia, qual abandonò la galia, l’ho falò deponer, et mandala deposition, con la examination di do altri. Scrive hozi a mezo zorno è passa de qui l'armata lurchesca de vele 57, va verso el Prodano, salutò la tera, et nui dii ca ■ slello li corispondessemo. Scrive, son in speranza di reaver la galia per haver scrito una lotera al capitanio de l’armala di questo, el manda la copia. Temila fino a li 24, zonse questa note qui il capitanio di Gallpoli, dice Tarmala va verso Modon, et Bernardo Spinola inlerpetre ha dito, che questo inverno la non disarmarli. Le zurme di la galia Ze-na è venule qui, io li fazo dar el pan. Die Veneris, 23 Augusti 1532. Jacynti. 370 Dominns Alexander Oenus qu. magnifici domini Francisci sopracomitus, venulo a la presenza dii clarissimo Proveditor, et interogalo che '1 dica il caso dii perder di la sua galla, rispose voler dir ogni cosa dal principio. Et comenzò dicendo : Il primo de litio me partii de Candia el veni a la Fra-schia et a S. Pelagia, et per tempi calivi et contrari steli 11 con la galla zorni 20 continui, el partendomi de 11 veni a la Cania con (empi contrari et sleti li dn over tre zorni, et me partii de li et andai a Pro-dan, et li intesi che il clarissimo rezimento di la Cania havea mandalo a dir in quel loco, come due galie el tre fusle erano a Chabauses et Linis che aspelava dita mia galia, perchè sapevano certo che la doveva passar per quel loco. Queslo inteso, subito ritornai a la Cania, et fui a parlamento con il clarissimo rezimento zerca questa cosa se era vera el da chi 1’ haveano intesa. Li quali rispose che era scampato uno schiavo de dite fuste che diceva le predile parole. Il che io sopracomito inteso, dissi a Sue Magnificentie quello dovea far, et loro me risposero, non havendo altra autorità de comandar-me, fate quello è il mandato vostro. Allora io pregai Sue Magnificentie che dovesseno scriver al clarissimo rezimento de Candia el darli aviso di questa cosa, che anche io scriverla perchè non avea polvere nè pan. Et cosi scrisseno in Candia. Et in queslo mezo fin che ritornasse la risposta impalmai la galia per esser meglio in ordine. Ritornata la