655 Cuora de Pixola de Jsdris erano sla viste velie 20 di loro et 2 fuste et che habbino depreda molti subditi nostri. Adì primo Luio 1532. Leo Lileno dal Zanle qual dice era callaia a Conslanlinopoli tolto per forza su l’armata lurdie-sca el sono ozi zorni 9 che de dita armata è scampato a Tine referisse : che ozi sono zorni 22 che l’armata predilla se parlile dai castelli, erano in lutto vele numero 100 bastarde et solil, galle 70, el resto fuste di 20 el 22 banchi con meze chebe, ve-neno a Syo per tuor presente e i 1’ haveno. Da poi vene a Thyne, dove lui è scampalo; si rasonava che havea el capitanio lettere dii suo Signor le qual non dovea arrivar se non zonto a Modon, et in quel luogo far quanto li fosse comandalo per esso Gran signor; et dice haver inteso cbe’l capitanio di essa armata el patroni di le galìe, che voleva vegnir qui al Zanle et sachizarlo per causa che i dicevano che al sachizar di Modon era più di la mila di quelli del Zanle su le galìe del Gran maislro, et che. tra loro dicevano che a galìe, gaiioni, fuste e altri navilii de corsari sempre qui al Zanle se li dà vituarie, el che sono essa armata in ordine de artellarie ma non ha homeni di governo nè zurme ma zenle che non sano mover i remi, exceto la galìa dii capitanio che ci ha tulli greci, e lui è fugilo per vegnir ad avisar di questa cosa, perchè lui ha la lengua turchesca ; e che’l capitanio è cugnado dii signor Imbraim bassa. Adì ditto. Piero Moscona et Nicolò Scanapali dal Zanle za zorni 40 mandati de qui per intender de l’armata turchese» dicono essere sta a Coron et Cao Malio, dal qual Cao malio se partirono mercorc per non haver più da viver. Dicono non haver visto nè inteso cosa alcuna salvo che 1’ armala era ussita dii Slrelo. El soprascritto Leo el uno messo da Napoli, mandalo qui al Zaute per quel clarissimo rezimenlo, referiscono al Tripotamo luntan da Chiarenza per una zornata haver visto guasladori che ridavano le strade et facevano spianale, dimandorno che volea dir quello, li fu risposto che el tlamburaro voleva vegnir in la Morea per quella via. 261* Da Zara di sier Gregorio Pizamano pro-veditor generai in Dahnagia, di 22 Luio, ri- 656 cevute a dì 30 ditto. Come in Bosina persevera la sospilion di corvati, e si dice questa settimana sono per venir a loro danni, farano la via più bassa di le altre fiate, unde li defderi di Obrovazo con el Ostroviza hanno fato intender a loro subdili cliri-sliani in pena di la vita alcuno non ardisca intrar in li borgi el lochi con arme, et quel di Obrovazo ha spoià le do fusle sono in terra de lì di tulle cose et condute ne la forleza. Questa malina son avisato molti de li morlachi lurcheschi de li confini a noi vicini fuzeno, le loro robe, in questo contado e con li animali si reducono verso Nadim el Novegradi. Di la Zefalonia di sier Andrea Valter proveditor, di 17 Zugno, ricevute a dì 30 Luio. Scrive conira quel Domenego Magnavin era contestabile de lì el manda il processo. Dii ditto, pur di 7. Come ha mandà a Corfù ducati 358 per una paga a li fanti, non ha Irovà chi loia la decima per aver regnà cerio vento de lì ch’è sta la ruma di lutto, e sarà ealivissima recolla di formenti, apena si trazerano la semenza. Scrive voria uno rasonato: si tien su seartafazi e non si poi veder le raxon di quella Camera. Scrive haver armato la galìa, elelo soracomito sierZuan Crassa ci-tadin de lì, è povero e so fiol 1’ ha aiutato ad armar, la qual galia sarà benissimo in ordine di homeni, tutti volunteri. Da Ratisbona, di V orator nostro di 18 Luio, ricevute a dì 30 dito. Eri a mezo giorno, per uno corier tedesco, ho avuto lellere di 4 zerca la risposta fatta a 1’ orator cesareo di cavar homeni da guerra di territorii nostri, il qual corier è di Augusta o di Trento. Si duol si mandi le lettere a questo modo, e le sue le vien dade 5 giorni più Iarde, e questo portò dite lettere credeva fosse per uno Antonio di la Rogna retenuto in un castello per marano o iudeo, saria bon se li mandasse do corieri di Verona, poi dice non mi par tempo per adesso darli questa spesa. Di novo non li è cosa di momento. Si afìrma il Signor turco alli 8 gionse a Esech loco a la mità dii camin da Belgrado a Buda, si tien avanti San Jacomo sarà in Buda. Le pro-vision de qui vanno assà lente, pur in Viena dicono esser poco meno de fanti 10 milia e fin 8 giorni li sarano tulio il presidio che si ricerca, perchè quasi ogni giorno si vede passar per questa città qualche bandiera di fanti, e per altra via ne va di altri. 11 conte Lodovico di Lodron capo di fanti 1200 dii contà di Verlimberg havcrà etiam il governo di fanti 10 milia dentro di Viena et partirà dimane de qui. Su la piaza se dice il Signor turco haver dillo mdxxxii, luglio.