277 officio, che litigando davanti di loro do spicieri, videlicet quel di Tre re et quel di la Stella, et fo fatto la sententia, contra quel di la Stella, el qual in P officio snudò una cortella davanti i signori et dete do bote a l’altro. Fo tenuto et toltoli la cortella, et fuzite via et portò la cortella. Il Serenissimo et li Consieri li parse stranio caso e lo mandò a li Cai di X, aziò facesse immediate processo, el cussi andò. Vene sier Francesco Griti di sier Domenego con suo padre et fratelli do, sier Alvise et sier Andrea, chiamati, il qual in le do Quarantie per li Avogadori extraordinari poco è fu condanado et priva per anni 5 di offici, benefici et Consegli, dicendo alias rimase soraconiito per danari nel Con-seio di X con la Zonta, però locando ora a lui voi metter banco doman. Et fo aldito di la Signoria con . li Cai di X et il Collegio et per esser materia da tralar nel ditto Conseio fo trrninà ozi expedirla. Et sier Marco Corner qu. sier Piero, fo soraco-mito, voi eiiam lui metter banco per terzo, et fo commesso per la Signoria che li Proveditori sora l’armar l’aldisse, i quali l’alditeno el terminono per lqi, ma sier Piero Mozenigo avogador intromesse a requisition di......... , Vene domino Francesco da Porlo el cavalier, cittadin visentin, rimasto eri Colateral zeneral, vestito di veludo negro in zupon con una cadena d’oro al collo, insieme con alcuni da Porlo, soi parenti, tra li quali domino Lunardo da Porto dottor, vestito damaschin negro a manege dogai, e altri vicentini, zerca numero 10 da conio; el rin-gratiò di la sua eleclion, promettendo metter la facilità el vita per questo excellentissimo Slado, commemorando la fede sempre in ogni fortuna di la la caxa da Porto, et che morendo adesso, el muor contento, vedendo 1’ onor datoli per questo excellentissimo Dominio, con altre parole ben et saviamente ditte. Il Serenissimo li rispose verba prò verbis, allegrandosi con lui. Questui non ha fioli, è di anni . . . , ha intrada ducati....., ha uno bellissimo palazzo a Tiene el ben adornato. Veneno li judei di ghetto, et parlò Conseio ebreo, dicendo esserli sta richiesto ducati 10 milia in questi bisogni, scontando in li tempi starano, dicendo non poter dar tanta summa, poi mancano a compir la ferma ancora mexi .... El per il Conseio di X con la Zonta fu preso in questo tempo non domandarli altri danari allegando .... 278 Fo ditto una nova busa, che era venuto uno bregantin da Ragusi con lettere da Conslantinopoli, di 2 mazo, et non fu vero, et che al Sasno il Pro-veditor di l’armada havia combattuto con le fusto et prese. Eri sera vene sier Nicolò Tiepolo el dottor, stato orator a l’imperator mexi...... Da poi disnar fo Conseio di X con la Zonla, et fo lettere di Duhigno. Il sumario scriverò poi. Fu tratta di sier Francesco Grilli sopranominato, dia armar, overo non, et letta la sua conda-nason falla per do Quarantie, che per anni 5 non possi aver oficio nè beneficio, nè conseio etc., unde li Cai messeno la parlo che’l possi andar so-racomito. Erano 27. Ave solum 6 de si ; el fu preso di no. Fu parlato zerca li zudei el nulla fatto. Jtem, di sanseri di le biave levar il soldo per ster, sier Marco Minio volendo parlar, fo rimessa. Volpano metter che li cabioni fosseno iu termine di do mexi desfalti et che loresele non se potesse più dar, sodo gran striture. L’ora tarda si mederà a uno altro Conseio. Fu parlalo zerca il caxal di Cipro, et uno voi dar ducati 7400,1’ altro 4000 et averlo in feudo. Fu posto, una parte di uno scrivati di la Ternaria Vechia, aleuto le fatiche voi certo officio l’ha a Meslre, sia confirmà poi la sua morte, et non fu preso, imo posto che non si possi più metter tal parte eie. Die 24 Mail 1532. In Bagatis. 109 Serenissimiis Frinceps, Consiliarii, Capita de Quadraginta, Sapientes Consilii, Sapientes Terrae firmae. Fra le provision de danari, niuna vi ha che sia più iusta et convenevole che recuperar da li debitori di le angarie quanto restano pagar ; et però : L’andarà parte, che per autorità di questo Conseglio sia deliberalo che lutto quelli i quali sono di questo Conseglio et siano di che conditione et qualità esser si voglia et se per conto di offilio etiam continuo, come di cadauna sorte Conseglio et Collegio, et per qualunque altro conto, così ponendo come non ponendo ballota. Item, lutti quelli che sono in altri sì offici, MDXXXlJ, MAGGIO.