527 MDXXXII, LUGLIO. 528 210 In lettere di l' orator cesareo di 24 Zugno 1532. Terza sera brusorono vivo uno Chalredalio che lezeva in Tolosa de Franza per luterano, et tengono altri et studenti, li quali non voleno desdirse, credo che etiam questi bruseranno vivi. Sono li presi zerca 10 di le montagne de Jaca, se sono discoperte tante strige et strigone che io mi spavento perchè me son ritrovado in questo et alle loro morie. In primis Demon apparet eis et coitemi eis et reniegano Dio et li soi sancii, et facta una lerritì-calion et unclione cazeno come morte in tera et da là indriedo pare che non habiano libero arbitrio a far bene. Se rilrovaro di quelle che per molli tormenti che li davano non voleano confessar, et io ho parlato con una maestra de tute le strige, la qual le cognosce vedendole, et mi diceva la tal lien una imagine di uno rospo ne l’ochio seneslro et trova-vemo in verità esser cussi, et de una altra diceva questa lo tien ne la spala dexlra et cussi (rovassemo esser la verità, et mi disse che li radessemo li peli di la lesta et de tutta la sua persona, el che ’I slri-gezo era lì et che subito confesseriano el si Irovò cussi esser la verità. Seeundo, al tempo che le metevano al tormento, avanti quanto ho dillo, se firmavano con le piante di piedi in terra de maniera che molli homeni non le podevano alzar perchè el diavolo le facevano cussi pesante. Tolessemo per rimedio butarli di l’aqua benedetta in cima la tesla et subito cessava quella pesadura et cussi se alzavano. Terzo, el giorno che menavano alcune di esse a iusticiar in presenlia di quelli che guardavano da le finestre et le vedevano esser apicale, la medesima nocte gli parea el diavolo et li menava de li demoni in la figura el forma di quelle che erano stà apicate, facendoli creder che dalo che al parer el opinion dii populo fosseno morie, non li facevano mal alcun et a questo modo non voleano confessar el cosi morivano. Ex Cesarea Augusta 153.2 die 22 Maii ab inquisitore. Capitolo di lettere di Hatisbona de 23 sugno 1532, scritte per Gioan Francesco Bartolo, è col reverendissimo Campegio, a missier Francesco Cinietti. El re de Romani partendo di Boemia a la volta nostra, quando fu la sera