835 mdxxxii, voltilo credere a le sue lelcre, veniva qui Phomo ¡stesso che volendo li farebbe di lai cosa chiari, et che ne facessero la prova. Giunto costui con le lelere, fu tenuto un malo cl folli da molti, per inteprete, domandalo se era vero quello che era stato scrilo do lui, zoò che ’I fusse stato lauto senza mangiare. Rispose desi. Folli dimandalo quanto, rispose 15 setimane. Apresso li fu chiesto se egli farebbe qui quella prova ; disse de sì. il che sentendo missier Vianese de li Albergeli gentilhomo bolognese et ambassador qui de la sua cilà, homo che fa professimi de lelcralo el incredulissimo, si dispose egli veder se ciò fusse vero. El così, tolto licenlia da Nostro Signore, per non incorrere in pena se costui mancasse, a li G di questo mexe lo serò in una camera in casa sua, falolo prima spogliar de i soi pani vechi, oziò che egli non havesse intorno qualcosa elisila, et revestitolo de novi, in presentia de molti liomeni da bene clic luti se ridevano de la seiocheza de costui, et fece far una chiave nova el seralura nova a l’uscio, di la qual egli portò sempre la chiave in tasca, aziò che nitiii non possa aprir senza esso, el usò tutte quelle extreme diligenlie che siano possibili usare. Lo lasciò stare lì visitandolo però una volta al giorno con qualohe medico per veder se’l polso mancasse, ma lino al dì de hozi lo rilrovorono più gaiardo et più rubicondo che non era il primo dì che egli entrò là denlro. Nè bisogna dubitare che vi sia ribalderia ninna, posto che mollissimi liomeni da bene hanno usalo quella diligenza che sia possibile per cavarne il marcio, nè se ritrova nulla, et ogni homo resta stupofuto di tal cosa. Li medici, ancora che si meravigliasser assai, pur diceano che era possibile uno homo campare nove dì senza mangiare, et queslo ha passato il decimo et stano muti. Si ha dimandato a Ini come fa a star tanto, risponde che non sa, et che lo fa per virtù divina. Io per me non so che mi dire. Ho voluto Vostra Signoria sapia questa cosa eie. 335') A dì 27. La malina, vene in Collegio P ora-lor de P impera lor, per-cose particular. Et fo lelo uno aviso portalo per Francesco di la Zueca, el le lelere di Udine et Cividà di Friul. (1) La carta, 334* è bianca. AGOSTO. 836 Capitolo di lettere date in Peto vìa, a dì 4 Avosto. Noi Inibiamo nova come li Turchi sono sullo Ciltanova el Viena et sono in grandissima quantità, tanto che per adesso nui di loro non dubilamo, benché par sia restato qui apresso uno bassà, che se fusseno venuti li spagnoli, forsi se ge dava una rota, poi loro ne haveriano lassalo in paze. Sono pioze grandissime qui da noi el iredo, le aque molto grosse, di sorle che spero li Turchi pali-rano grandemente, el non polranu haver el lor contento. Da Cividal di Frinì, di sier Nicolò Vi-turi proveditor, di 24, ricevute a dì 27 dito. Manda una lelera li scrive uno suo amico di Gorizia, qual in sumario scrive cussi: Magnifico et clarissimo signor. Ilo visto questa matina ledere di monsignor vescovo di Lubiana locotenenle in Viena, di 11. Scrive a di 6 corseno a Pimprovisa 5000 cavalli de Turchi per fin a Neustat, fezeno grandissimo bulino et danno, drio era forsi 2000 lurchi per soccorerli, dove forno a le man con li nostri, et bona parte dii bolin recuperato, morii assà stima et presi di una parte et l’altra, non scrive la quantità, solimi la note seguente haveano, per spia, a uno certo loco infra certe coline erano alozati zcr-ca 2000 turchi. La noie forno asaltati da lodeschi, morti et presi 1500. A dì G, il campo grosso è solo Strigonia questo se intende, fin hora non se crede poter scriver allro, perché le strade sarano tolte da Viena. Sono fate le cride a Lubiana che tuli li mercarlanti de bestiame grosso debano menar a la volta de P imperador per tre carantani la lira. In Gorizia, a li 24 Avosto 1532, sciita in pressa, cativa pena et inchiostro. Sottoscritta : Duraso de Atimis. Da Udene, dii Locotenente, di 25, ricevute a dì 27. Quesla matina sono gionti quà do nostri citadini, uno vien da Villaco, l’allro di Gorizia, homeni da bene et degni di fede. Quali tulli due afììrmano che ne li dili loci è venuti avisi certi da diverse bande, che’l campo dii Turco era zonto