• 73 mcccccm assai da conio, con molle altre zoje dii precio fu estimato circha ducati 50 milia. E la majestà regia tene a disnar con sì tutti li compari e alcuni altri prelati e baroni a la tavola sua, e molli altri ad altre • tavole, con molti citadini cussi di Buda come de ■ Pesi, uncìe fece uno convito solennissimo : e da poi fu giostrato lino al lardo. Et per esser consueto lì che, da po’ baptizalo, immediato li compari lutti donano a la nutrice et a la cornarti secondo la condi-tiou di le |)ersone ; et per esser sia donato da li altri ducali 50 et dal reverendo varadinepse 100, occorrendo tal solennità rarissime volte, e però etiam esso orator noslro li donò'ducati 50. E per ' esser consueto donar etiam a la madre, el reverendissimo strigoniense li donoe a la serenissima regina alcuni vasi d’amento el una erose d’oro perl’a-Inonlar di cercba ducati 3000. Li altri ancora non li liano fato presente alcuno. A dì 29. Nel mazor Conseio, fu posto parte por li consieri, cai di 40, e prima per el principe, elezcr 3 proveditori a .le biave per scurtinio del conscio di Pregadi et 4 man di'eleclion/per anno uno, con salario di ducati 300 a l’anno netti ut in parte, e altre utilità etc. Ave G non sinceri, 375 di no, 610 di sì, e fu presa. Fu malia parie, perchè omnino intrerà quelli moderni. Et cussi fonno ozi electi sier Lorenzo Zuslignan cao dii Conseio di X, q. sier Bernardo procurator, sier Alvixe Trivixan lo proveditor a le biave, q. sier Silvestro, e sier Do- ■ v, menego Malipiero fo proveditor in armada, q. sier ■ Francesco, qual rimase da sier Piero Lion fo Patron a l’arsenal, ebe vene per scurlinio. llor, perchè il Zuslignan e il Malipiero refudoé, poi a dì 10 seplembrio ‘i fonno electi in loco loro sier Piero Lion predillo, e | sier Francesco Orio è di Pregadi, q. sier Piero. E | nota: il primo scurtinio, fono tolti numero 52, molli 87 ‘ che erano stali proveditori al sai. Sumario de avisi abuti di Iioma nel mese di avosto 1503. Lettera de 18 avosto. Come papa Alexandro era molto pezorato e stava malissimo, e in quella mallina si ha comunichato ; ha la febre continua che mai lo lassa sincier; si lien non ariverà do zorni, e il far di la luna el menerà via. E ’l ducha Valentino suo flol è pur con la febre terzana, e non sta bene. Lì in Roma sono molli soldati dii ducha, adeo Roma còmenza esser soto sopra. E la sera fu a pa-lazo, e trovò molta zente, la qual se hanno fato forte al castello e sbarato le strade, e per la furia' di le / Viarii di M. Sancto. — Tom. V. AGOSTO. 74 zelile non si pi più passar a palazo. Colonesi e Orsini sono lì apresso con molla zente, e vieneno in Roma. De 19. Come eri a bore 19 morì el papa, e da poi la terra sì levò a rumore a portar via robe. Spagnoli non trovavano buso da logarsi: fo ditto Roma saria posta a sacho, ina non fu. Spagnoli sai-vorno parte di la sua roba. Il ducha la note, dubitando non esser sicuro, deliberar andar in castello con la sua roba e ’l thesoro, e a bore do di note fu portato verso il castello, e disse al castellan voleva entrar pei- più segureza. El qual li rispose leniva quel castello a requisition dii Colegio di cardinali, e non voleva l’mirasse. Il ducha li le assa’ promesse; nulla valse. El qual ducha sta malissimo: si judica non porà campar. In questa sera è mirato in Roma li saveleschi e Orsini con gran furor; si crede seguirà gran male. E stà trovato al papa in contanti ducati 300 milia, poi, tra zoje e arzenti, ducali 200 milia, e il ducha li à ’uti tutti. El ozi veto il papa, qual non havia indosso tanto che valesse un par de ducati. Era infialo, più grosso che non è una gran veza di le nostre, e mai a tempo di christiano fu veduto la più orenda e teribel cosa. El sangue ge abondata da le rechio, da la boeha e dal naso, adeo che non potevano tanlo sugar quanto l’abondava : i labri erano più grossi che ’l pugno di uno homo: era con la bo-clia aperta, e ne la boeha ge bogliva il sangue, come faria una pigliala che boglisse al l’odio, e per la bo-clia ge saltava el sangue a modo de una spina e sempre abondava : e questo è de visu. Colonesi da matina si aspectano de li. Hanno auto tulle le sue terre, chè, come sapeno la morte dii papa, si reseno, e simi (iter le orsine, e hanno tagliato a pezi tulli quelli erano dentro. Et eri fu spazato do stafele, una al Cardinal San Piero in Vinculae l’altra a San Zorzi. Luni comenzeranp le exequie, qual durerano fin a nove zorni, poi intronino in conclave. De 21. Come tutti li cardinali deliberano di ha-ver il castel Santo Auzolo in loro mane, e mando-no 3 cardinali al castellan, dicendoli volesse lenir el castello a requisilion dii Colegio di cardinali, e che lo volevano far Cardinal. E cussi romaseno d’acordo, con la proqtiission che ’l fusse fato Cardinal, et tegniria il castello per li reverendissimi cardinali. Et eri tutta Roma se misseno in arme per iajar a pezi lutti li cardinali spagnoli, tanim saltorono alcuni capi e non lassorno; ma ben tutti li altri spagnoli fonno morti e messi a sacho. 11 ducha sta pur in palazo con gran guardò. Non si sa (pici seguirà : G