231 JJDXXXU, MAGGIO. 23*2 perchè me remeto a le Magnificentie Vostre, che dii (ulto so darano subilo nolilia, el cussi le fa-rano con ogni presteza, el manderano etium le 88 alligale mie a essa Illustrissima Signoria; et quelle poi per sue letere dii recever di queste saranno coniente darmene aviso. Et a Vostre Magnificentie me ricomando. Constantinopolis, 14 Aprilis 1532. Petrus Zeno oraior et vicebailus. A tergo : diarissimo domino Johanni Aloisio Superantio et cansiliariorwn Corcyrae di-gnissimi uti fratribus honorandis. In Corfù. Di sier Francesco Pasqualigo proveditar de V armada, date al Sasno in galla, a dì ultimo aprii, ricevute a dì 17 mago. Eri zonse qui domino Jacomo d’ Armer sopracomilo, con domino Hironimo Zane, va provedilor in Candia, el qual me rechiese una galìa per aeompagnarlu. Io non ho el modo de servirlo; ho dato ordine, trovando qualche galìa lo accompagni fino a Ce-rigo. Io questa note mi parto et andarò verso de Otranto, havendo inteso de le fusle. Di novo a la Valona domenega, fo 28, zonse uno olaco di la Porla, et luni matina uno altro, con ordine dii Signor, che debbano preparar de la panatica et victualie de lì, et se dice dia venir de li vele 18 dii signor capitanio Buslafan a mezo mazo. Di le fuste armate a la Valona finora non intendo altro. Dii ditto, di primo, date in galla apresso Otranto, ricevute a dì 17 mago. In questa noie levato dal Sasno, san gionto de qui a bore 4 de giorno, et mandai el mio segretario dal governator di la terra per haver qualche nolilia di le fusle; me mandò a dir che già 15 giorni in golfo de Taranto haveano piglialo uno scherno di quesle bande et uno de Corfù, patron uno chiamato Pe-pola, et che a la Fagagnana erano galeole barbaresche 12, et che’l Gran Maistro voleva far armar le sue galle per mandar conira quelle. Ilor a hore 6 de giorno scopersemo tre fuste, pensando esser corsari li andai incontro, ma veduto el capi-tanio dii Golfo con le galìe Sagreda et di sier Za-caria Barbaro venuto etiam lui per Irovar dille fuste, li ho data la galla Contarina et lui vadi per el Golfo. Dii dito date in galìa a Corfù, a dì 4, ricevute a dì 17 ditto. Come a dì primo scrissi apresso Otranto, da dove questa noie me levai per queste bande, et beri zonsemo de qui, et se impalmerà la galìa et cussi la Barbara, Sanuda et Duoda, et hozì daranno principio. El capitanio dii Golfo palma a Caxoppo le galìe de domino Hironimo Contarini et domino Bernardo Sagredo. Heri, sentito de uno fusto armalo che fo veduto di sotto de l’ixola passar a la volta de le Merlere, holi commesso lo va-dino a zercar in questi contorni, et trovando esser di mal afar lo intrometti, et bessendo christiani li fazino comandamento debano partirse de li mari dii Golfo et di Levante, et non trovando altro ritornino al suo capitanio. La galia Armerà, conduse domino Hironimo Zane proveditor in Candia, al mio gionger qui era in procinto de levarsi per il suo viagio et scopertomi non se parti. El dito proveditor mi fè grande instantia li dessi una de queste Ire galie lo acompagnasse, li feci intender non poter, è rimasto mollo mal salisfato. Li ho dato ordine la prima galìa che ’1 trovarà lo acompagni fino a Ce-rigo, onde è il pericolo, overo a Cao ...... Scrive di danari di questo arzivescovado non si poi haver nulla, fino uno anno, perchè li affiluali non è qui, però dimanda se li mandi danari ; è passà uno anno li mei di la galia non ha hauto danari. Da novo, per lettere di missier Jacomo Seguro, dal Zante, di 17 aprii, ho haulo, come a Coron era gionlo una barza di bote 600, manca giorni 26 da Charatimbeì ditto Barbarossa, et in quel giorno se partì de lì Zofrit Synai con galie 4 et fusle 13, qual era per conzonzersi con altre fuste per andar a la volta de Genoa, per far qualche bulina. Alendo expedir queste 4 galìe et con la mia passerò in Levante. Dii dito, di 5, date ut supra. Come ha visto la lelera da Constanlinopoli, et per non esser tormenti in la terra, quanti navili con fomenti potrà haver li farà scaricar lì a Corfù. Da Zara, di Rectori, di 9 mago, ricevute a di 17 ditto. Come mandano alcuni danari scossi de l’imprestedo dii clero, ma el Cardinal Egidio, ha lo arziepiscopalo, l’abalia de S. Gorio et monasteri di monache et frali non ha pagà nulla, non preten-deno pagar el dicono haver lettere di la Signoria 88* di exemption essi frali, alento le male operation de questi governa Fiume per il re Ferdinando et Segna, i quali danno recapito a banditi et depredano subditi dii Signor Turco et assassinano mor-lachi. Questa note assaltono certi morlachi turchi et toltoli li cavalli, et bali morta una donna et falò preson uno de essi, ferido molti de altri, con gran exclamalion di essi morlachi, unde per questo el