(577 mccccciv, 323 havesse gratifichato uno più cha uno altro, vostra serenità si degni eouciedèrli : che tutti li offitiali de la cità de Faventia et del contado et sue castelle siano electi per il consilio generale de essa città de Faentia ad busoli et balote, de li quali el chiaverò de le prie et lo officiale del borgo et li officiali de la guardia siano pagati de li beni di la camera di vostra serenità, conio è ben honesto ; et che dicli officiali sera-no electi, habino vacatione per anni tre da quello offitio haverano conseguito ; et epsi offiej habino a durare uno anno et non più. Respondetur, che sopra questo volemo haver meglior informatone, et ben inteso el tutto, non mancheremo da tutte quelle cosse che convenientemente far potremo in gratifichation di quella fidelis-sima cità nostra. 15.° Addendo al nono capitelo cirelia i beneficj ecclesiastici, la vostra sublimità non dia, nè permeta sia dato el possesso de beneficio alcuno, de qualunehe sorte et dignità, esistente soto la diocese de Faven-- tia, se colui che vorà il possesso 11011 serà origenario et habitanle in la dieta cità et conta’ de Faventia. Respondetur, che siamo sempre per procurar prò posse apresso al sumrno pontifice, che li beneficj de quella cità et teritorio non siano conferiti ad altri eh’ a’ faventini. 1G.° Che ’l clero de la diocese fa ventina non sia gravato ad alcuna decima overo gravecia inconsueta ad epso, alenlo maxime che li loro beneficj sono molto tenui et de pocha intrata. Respondeatur, che serano a la condilione de tutte le altre cità et lochi nostri. 17.° Addendo al decimo capitolo de dicti capitoli circha li debiti et crediti etc., se degni vostra serenità contentare et concedere, che non bastando i crediti de i signori passati ad pagare li soi debili, se possa havere regresso contra li beni sono stati ile dicti signori, saltem prò summa ducatorum duo-rum milium, in casu prcedicto. Respondeatur, che è conveniente e cussi volemo che ’l se stia a quel che li proveditori nostri li è sta promesso. 18.° Deci arando et addendo al tertio decimo capitolo de le condcmnatione, vostra serenità si degni concedere che le condemnatione pccuniarie preterite se intendano esser et siano liberamente canzellate, et in le future se observi lo medemo che de le condemnation capitale in ditto capitolo se dispone, zoè che non se ne possa fare gratia, non ha-vuto prima la pace de lo offeso o da’ suo’ heriedi. ’"'3* Respondeatur quod fiat ut petitur. gennajo. 678 19.° A djungendo et declarando et dirigendo el decimo quinto capilulo et sua signatura cercha le tasse de’ soldati, vostra serenità si degni concederli che contadini de la dieta terra et castele non siano obligati ad le tasse de li soldati se non de 50 homini d’arme, et segondo se pagavano al tempo de li signori passali; et che li citadini et soi laboratori non siano obligati per qualunque caso a diete tasse, et occorendo tenere in dicti lochi majore numero de soldati, habino a stare dicti soldati a tutte sue spexe el senza tasse. Respondetur, quod stari debeat a quanto è slà capitulà e promesso per ii proveditori nostri circha diete taxe. ' “20.° Circha lo 18.° capitolo, vostra serenità si degni adjungere al dicto capitulo, che quello medemo se intenda in el teritorio de Solarolo et Oriolo, et dei beni che in futurum se aquisterano. Respondetur, quod fiat ut petitur. 22.° Circha al capitulo 22 circha li studenti, si degni vostra sublimità aprobare dicto capitulo senza prefìctione di tempo, attento le debil facilità de Faentia et la distantia et la incomodità del loco, et parimente li sia licito adoctorarsi a quelli piacerà et parerà. Respondetur, quod prò nunc non achade dirli altro. 23.° Che quandoeunque aebadesse che vostra sublimità aquistasse castelle e lochi alcuni de la diocese favenfina, che già fusse stati tenuti per li qu. signori Manphredi, aut per li statuti de essa cità de Faentia aparesse esser de le rasone de quella, ha-biano ad stare con dieta cità de Faentia, et a quelle medeme conditione che le altre castelle de dieta cità di Faentia. Respondetur, che per hora non è da dirli altro, et in ogni tempo siamo per haver conveniente respetto a tutti comodi de quella fidelissima cità nostra. 24.° Che vostra sublimità se degni operare, per mezo del vicedomino aut per lettere o corno meglio li pare apresso lo illustrissimo signor duca di Ferrara, che li homeni di Faenza che hanno aut in futurum haverano possessione o terre in el dominio del prefato signor ducha in Romagna, possiano ex-trahere li soi frumenti et fructi dii prefato dominio, pagando solum quello tanto et con quelli modi che fanno li homeni di Ravena. Respondeatur, che daremo ogni opera che habino l’intento suo, corno è ben conveniente.