11 i MDXXXII, rati, ma non sapeano che viazo nè da terra nè da mar, dicendo che’l pensa che questo anno non sia altro ; et disse, hessendo, ti e il tuo conte lo in tende-reti prima di altri. Disse era sta molto rebufato et cussi il bassa dal Gran Signor per le fuste di Obro-vaz. Li oratori del re Ferdinando andavano a Con-stantinopoli : li fo fatto per il bassa di la Bossina salvoconduto volendo darli il passo, ma non ha-veano voluto fidarse. Et hanno mandato una sta-feta a la Porla per averlo dal Signor, di andar e tornar, et erano retirali con li cariazi a li confini assetando la resolution del salvoconduto da la Porta. Dii ditto, di 9 ditto. Manda una in schiavo, cori la tradution, li scrisse Morat vaivoda, dolendosi cha lui conte habbia avisà a Constantinopoli conira di lui eie. Sottoscritta : Murati! Chiechaia di Clino e Bosina. Del ditto di 14, ricevute a dì 27. A dì ultimo marzo zonse de lì il nonlio del re Zuanne, domino Antonio Viantio preposilo di Buda vecbia, stalo al Papa, e li porlo lettere nostre di 7, al qual li fè bona ciera, et a li 12 partì, et pre’ Zorzi abbate l’accompagnoe fino a li confini e lo rico-mandoe a Murath so fradello, che lo trovò a campo e lo mandò con scoria dal bassa. Questo Muralh e il bassa sono in travagli per convenir restituir li captivi e robe depredate a anconitani. Per una sta -feta venuta da Costantinopoli, partì a dì 27 marzo, si ha il bassa Beyran quarto esser sta amazalo da soi schiavi, molti di loro è sta presi e tirati a coda di cavallo e squartati; et che’l Signor per tal caso era tutto sopra di sè, nè si sa di certo se’l cavalcarà con lo exercito, o non. Del ditto, di 15, ricevute a dì dito. Per via di Scardona, dove è il magnifico Murath Chachaia, si ha che a dì 12 de l’instante corseno 43* molli cavalli a questi lochi confina il Gran Signor sopra Tenina, dove hanno depredalo molli animali, et quelli conduti in Corvatia insieme con alcuni morlachi, per il che esso Muralh e turchi sono molto sdegnati. Di lo exercito et armala nulla si sa, aprile. 112 solum lutti slanno preparati ; judicano 1’ armala andari» a la volta di Malia. Et havia fatto capilanio di l’armata Aiax bassa. Da poi fo letta per Nicolò Sagudino secre■ 44 fario, una lettera del nostro patriarca data in Bologna a dì 21 aprii, drizata a suo cuxin sier Agustin da Mula. La qual a dì 24 la mattina, che la ebbe, la mandò al Serenissimo. Per la qual scrive la sua venula de lì, et aver deliberato andar a Roma a basar li piedi al Pontefice, con altre parole mordaze, et lo prega lo ricomandi al reverendissimo Pisloia. Et fo letta una lettera scritta per li Capi di X a dì 24 a l’orator noslro in Corle zerca questa andata, et inquerissi la causa, et le parole 1’ userà, et non li dagi alcun favor, et lutto scrivi a li Capi, ut in litteris. Et fo comandà di questa grandissi- • ma credenza et sagramentà il Conseio a banco a banco per li censori. Fu posto, per li Savii lutti, armar 10 galìe in Dal malia in li lochi notadi di sotto, e sia scripto a li rectori mandino de qui li soracomili a luor le ga-lie, ut in parte, et dove si armano è Caodistria una, una Veia, Cherso et Ossero una, Sibinico una, Spalalo una, Zara do, Curzola una, Liesna una et Cataro una. Ave 174, 6, 1. Fu posto, per li Consieri e Savi tulli, dovendo venir in questa terra lo illustre signor duca di Urbin, il Serenissimo con il bucintoro li vadi con-tra a levarlo al fontego di la farina a Rialto, et si mandi li piati a levarlo e Santa Marta, et lo conducili fino al montar del bucintoro a Rialto e poi si vegni per il canal grando fino a l’abilation soa a San Zorzi Mazor per lui richiesta. Con il qual vien suo zenero, fiol dii duca di Monlallo. El si possi spender in questa sua venuta, come parerà al Collegio, fino a ducati 300 ; et si fazi parasehelmi etc. Ave 2 non sincere, 22 di no, 15U di da parte, et fu presa. Fu posto, per i Savi del Conseio e Terra ferma, hessendo vacà il loco dii colaleral zeneral et dovendosi far la monslra di le zente d’arme e regolar le fantarie e conzar le scrilure, qual son molto confuse, però sia preso che in questo Conseio si balloli uno colaleral zeneral con li modi bavea domino Piero Antonio Battaia, babbi ducati 40 a lire 6, soldi 4 per ducato al mexe et non altro, et taxa per 8 cavalli, e in tempo di guerra cavalchi a so spexe, et non dagi angarie a li territorii, e sia scripto a li rectori nostri debbano far proclamar