951 MDXXXH, SETTEMBRE. 9D2 con promission rii non esser con Ira il Vaivoda, et havea messo zoso le arme et non se impazar. Adesso quando il Turco intrò in Ungaria ditto Piero Perim andò inconlrn con cavalli CO per basarli i piedi et apresentatosi a Imbraim lo feze re-tegnir e taiar lutti li soi a pezi, sichè tulli li unga ri, si quelli tien col vaivoda, come il resto, son mal contenti del Turco per questo, sichè al Turco li bisogna andar molto cauto. Non lui, nè mai alcun di soi antecessori si ha trovato nel baio che questo si allrova, et legno certo che con honor suo el voria esser a Costantinopoli, ancora che l’abbia gran numero di zenle. Replica il numero di le zelile bavera l’imperador. La massa a dì 25 di questo con parie di le zente la Maestà dii re sarà a Linz, zornate 4 Imitati de qui per terra et per il Danubio due, i boemi con 40 pezi de arlellaria infra zorni 6 vegnirà al ponte di la banda de Ongaria di questa città et vardarà il ponle el lo exereito dii Turco è di qua, sichè per la via di Boemia nverà latita villuaria che voremo ancora che la (erra è ben fornita. Lo imperalo!1 fa la sua mussa in u io loco che non mi aricordo il nome, per esser strani, sichè spiero nel Noslro Signor che haveremo villoria. E le prego a star di bona voglia. Del ditto di 20. Mariella carissima. Per le lettere di beri tu haverai inteso quanto fin quell’ ora havea di novo. Da poi il ritorno il Chenexe Vati Paulo, il qual era andato con zerca cavalli 300 arenle il campo del turco fin venere » passalo non ha aulo il castello, et se incontrò in zerca 300 cavalli de turchi, che andava a correr. Li investile gaiardamenle et rompete, et ne taiò a pezi più di 200, et ne menò alcuni vivi, li quali il reverendissimo monsignor di Lubiana et il capitanio zeneral, presenti nui del Conseio, sono stali exami-nati el tulli separali uno di l’altro et se accordano in una sentenlia. Tra li altri ne son uno ianizaro. Et prima è slà dimandati che exereito ha il Turco, risposeno da 300 inilia persone, ranizza'ri 10 milia, el zerca 100 milia boni combattenti et ben in ordine el il resto così. Dimandati quante di queste zenle sono armate, disse pochissime ma che ’I Gran Turco ha molti gambeli eargi di patiziere per darle a chi ne aveva di bisogno. Dimandali che arme hanno i ianizari ; rispose lutti in conformità, 8000 Inumo schiopi et 2000 lanze et partesane et ron-che. Dimandali, che voi dir ehe’I Gran Turco non è vegnulo di longo a combatter Viena, perchè ogni modo el voi piar el caslello do Jurasil perchè è scampali alcuni schiavi de Imbrain bassa, et li ha porlalo molti cavalli et animali erano in dillo caslello, e quelli del castello i hanno più di 1500 turchi. Dimandali quello si dice per il campo che voia far il Gran Turco, risponde che’l Gran Turco voi aspellar Io imperador de cristiani, el voi far fallo d’arme con lui. Dimandali si’l voi vegnir a combatter Viena, rispose che più presto crede di no, che de si. Dimandali se in campo del Turco è bon viver, rispose esser gran carestia, che uno pan vai aspri 10, che una biava da cavallo vai 25 et 30 aspri et che’l sforzo patisse. Dimandati s’el campo è sano, rispose che l’è sano fin quell’ora ; che è slà falli pregioni. Per quesle nove lu poi ben considerar in che termini se trova I’ exercilo del Turco. 10 legno per certo che con suo onor el voria esser a Costantinopoli per esser in sio ballo. Lo imperatore et la Maestà del re è disposti di far fallo d’arme e lulla la Alemagna è di questo voler. Se 11 Turco non aspetterà, lo imperador et il re lo seguirono se la staxon del lempo che non sia crudele, come usano in questo paese, non impedissa. Se li volesse dir tulli li gran aparali si fanno per combatter con il Turco, bisogneria scriver un quinterno di caria, che a ini che non mi sa bon scriver mi saria una gran pena. Etiam è slà dimandalo a li turchi presi,.che artellaria ha il Turco et quante, hanno risposo tulli a un modo da pezi 400 da campo, et elìam l’arlellaria grossa. A dì 19. La malina vene in Collegio il Sere- 375 nissimo. Fo lettere di Franza da I’orator nostro, do lettere et .............. Vene I’ orator dell’ imperator, al qual li fo dillo le nove si havea el la expedition falla di pagar li foraussiti el............. Vene l’orator di Franza, dicendo aver ledere di Franza dii mal grandissimo ha auto il re Cristianissimo, tamen era varilo et stava bene. Vene l’orator de Milano el porlo avisi di Alemagna dii.....orator dii duca, da Linz, di 13, et poi prega la Signoria di danari vieti astreto il Faità che promesse per il duca ducali.....milia, se indusii a pagarli uno altro anno per esser povero signor el non aver il modo al presente di pagar. Et il Serenissimo li disse, havemo fatto gran spese et li Savii conseiaria.