MCCCCCIII. NOVEMBRE. 280 lion, perchè alcuni voleva potesseno impnzarsi ol altri no, pur per Colegio lo scrito che non si obedisse li syndici. In questa matina vene in Colegio sier Nicolò Fo-scarini electo proveditor in campo, et aliegramenle aceptò andarvi et si partirà questa sera, atento le gran obligation ha. El principe li usò bone parole, e fo laudato da tutta la terra, et cussi a l’incontro biasemato sier Zorzi Emo. Ozi per Colegio fo scrito a Roma, a requisition di domino Acursio Maineri dotor, eavalier, orator di la cristianissima majestà e signor di Opeda, el qual per papa Alexandro fo in-vestido etc., et hora par che alcuni de lì li voy far garbujo al papa : per tanto esso orator li debbi dar ogni favor. Da poi disnar, fo Consejo di X con zonta di Colegio, et vene lettere di Roma e di Franza. Di Franza, di V orator, date a Lion a dì 2. Come, hessendo de lì il duca di Mambres olim me-raschalcho di Giae, qual è in locho dii cardinal Roan al governo, esso nostro orator li parlò dolendosi di le lettere retenute a Milan, e di la lettera di monsignor di Trans scrita a la Signoria in favor dii ducha Valentino; e qui fece molti coloquii contra ditto ducha. Et esso ducha di Mambres disse era vero, e ra-sonando, Valentino per via di Roan si feva capitanio di fiorentini, come intese per le lettere di 23 nostre. Or disse il re amava molto la Signoria ; e poi partito, parlò con Rubèrtet, qual li disse li piaceva la Signoria remetti.li signori di Romagna in li soi stati, e maxime che ’l ducha di Urbin sia intrato nel stato. Item, eh’ el re non stima niun alino stato più di 132 quello fa la illustrissima Signoria nostra. Dìi ditto, data ivi, di 2. Come hessendo partite molte di le zente dii re era a Narbona a l’impresa di Salz, il re l’à ’uto assa’ a mal, e voi mandar lì di novo zente perchè spagnoli par voglino far un’ altra forteza apresso Salz, e voi far 600 lanze ; ma crede non sarà avanti tempo novo. Item, il re va (ad) Ansa 4 lige lontan a li soliti piacer. Etiam per non vi esser a Lion a tempo di la fiera erede anderà via ; e lì riman la raina. Dii ditto, di 3, ivi. Come iterum si è stati in praticha con re Fedrico, sì come da Macon scrisse, quelli per nome dii re zercha remeterlo nel regno, videlicet gran canzelier. Di Roma, di V orator, di 3. Come lo agente dii ducha di Urbin li à ditto il papa voler il suo ducha vengi a Roma a la incoronatione ; e che ’l Cardinal San Zorzi li dispiace perchè lasserà l’impresa di Romagna, e li ha ditto li scrivi el si conseja' con la Signoria nostra. Item, par il papa voy pur scriver li brevi a le terre resta in Romagna in favor dii Valentino, licei sarà di poco momento come li disse il papa ; et che ditto ducha Valentino era in palazo dii papa nuovo, qual fé papa lnnoeentio, et si mostra. Vada lui molti di sui cardinali, e fa pur qualche zente? sì da pe’ come da cavalo, si dice per Romagna ; et à mandà per domino Baldissera Scfpion senese, qual alias fu capo di le sue lanze el si ritrova a Fuligno. Et dii ditto, di 4. Come domino Lucha orator dii re di romani, li ha dillo il re mandava li soi ora-•tori a congratularsi con papa Pio, qual è’tra i altri il cardinal brixinense; e hanno commission tralar pace tra Franza e Spagna, mediante il papa. Et licet il papa sia morto, vieneno di longo con questa mede-ma commission. E sopra questo scrisse alcuni colo-quii abuli, et è acordà Roan col papa che li dà el vescoado di Avignon et la legation di Avignon a ditto Roan, e quella di Franza ancora non 1’ à ’uta. Et che è concluso tra li cardinali far tre cardinali : uno nepote dii papa, el nepote dii cardinal Roan el uno altro spagnol. Item, lui orator, justa i mandati, ve-derà fazi etiam uno nostro zentilomo, maxime perchè soa santità si mostra tutto nostro ; à tolto lì nostri do cardinali in palazo, et à tolto camerier secreto domino Francesco da Pexaro prothonolario, di domino Fanlino, dicendo, cussi come suo barba a tempo di papa Sisto fo il principio di darli benelìcii, videlicet sier Francesco Diedo dotor era orator nostro, cussi el voleva esser quello li dimostrasse lo amor etc. ; et assa’ prelati nostri è in palazzo, e a lutti li dà favor. Item, di campi non c’ è nova ; solum è avisi di Spagna di le cose di Salz, il re di Spagna etc. ut in litteris. Copia de alcuni mandati dii Signor turcho a li soi sanzachi. A Mehmeth agà sanzach, bey de Moslar, sire del paese de Charzego Bossina bassà. Per el passato le havemo scripto nostri honorati comandamenti, per i quali te comandava, che ha-vendo con la Signoria de Venetia fallo bona pace, de qui indriedo ai lor paesi et terre niuno facesse alcun danno over impedimento. Al presente, a la mia hono-rata Porta è venuto el suo ambassator, el ne ha facto intender che a Sibinico et altri suo’ lochi, da poi l i conclusion de la pace, li son stà tolti molti schiavi. Per tal causa mando Casson mio schiavo da Olacho, comandandoti che, zonto el serà, in tulli i lochi sono solfo el tuo sanzachato, ai homini a ti sotoposli fazi