505 Sfarlo è impossibile trazer nulla. Sono lettere da Ralisbona, di 22, la Cesarea Maestà stava bene et dovea ritornar de lì. Il Serenissimo re di Ilomani era ritornato di Boliemia, solicitava le provision et havea expedili capitani per Viena, el scrive che Viena è mal fortificala. Marco Scith et altri capitane! 200* orano slà licentiati, con ordine farano de mandarli quando li bisognerano, se trala prò mine proveder sohm a Viena. Luterani, zerca la fede, altra provision non hanno fato ; conira Turchi se dice darano 35 milia fanti. Il signor Antonio da Leva è stà con-fìrmà da Cesare che ’I vadi da Sua Maestà ; el marchese dii Guasto aspeta ordine de dilla Maestà de quello 1’ babbi a far inanti sa parti de Italia. De Franza nulla se ha. El secrelario de questo signor duca scrive, il re essersi ritrato da tutti li oratori, excppto quel de Anglia, nè se parlava de guera. TH Gedi, dì sier Christophnl Capello savio a Terra ferma, di 29, ricevute a dì 3 Luio. Que-slo signor duca de Urbino mi ha mandalo el suo secretano a comunicarmi lettere di Caxalmazor di 27, li scrive el marchese dii Guasto. Uno messo venuto di Ralisbona aporia letere di Cesare che ditto signor marchese acressi lo esercito di 20 milia tra spagnoli et italiani el con 10 milia lanzincch, questi voi siano a la guardia soa; di le Terre franche, Germania, Austria et Bohemia, dice li è slà promessi fanti 100 milia et 20 milia cavalli contra turchi. Ha-via donà el marchesato de Monte Sarchio et il ducalo de Sora qual è de questo signor duca a esso signor marchese, el qual havia prima inlrada ducali 4000 sopra alcune gabele, mò haverà scudi 12 milia de inlrada. Dillo signor marchese domanda al duca Joan Ballista da Messina sergente maior, per condurlo con sì in Hongaria per li soi bisogni per esser horno sufìciente; el duca li ha risposlo non se voi privar de lui, et li ha risposto una lettera esortandolo a farse honor, et dii ducalo de Sora ha pas-sà de sora via alegrandose de quello ha auto. Soa excellenlia fa iudicio non potrà haver li 10 milia fanti italiani, el tien che dillo marchese non anderà. Tra hozi et diman se expedirà a veder queste ordinanze, poi andarano a Martineiigo a compir el resto di la mostra, verà a Orzinuovi per veder quelle lubriche, acompagnerà el duca qui a Gedi, el verà poi a repatriar, il che tien sarà a dì 17 di l’instante. Da Sibinico, di sier Bernardo Balbi conte et capitanio, di 26, ricevute a di 3 luio. Come a dì 13 scrisse el zonzer di uno suo exploralor stalo in Bossina, el di la partita dii Signor turco di Sofia con lo esercito alla volta di Belgrado, e dii cavalcar 506 dii sanzaco di Bosiua con il magnifico Murath chie-caia et sue genie, el quello se divulgava, le qual lettere non si ha aule. Ozi è rilornà uno altro qual mandai con lettere al sanzaco predillo zerca il me-ter li confini quello l’ordinava, el qual nuncio parli alli 20 di Bossina, dice quel bassà con una banda di cavalli se ritrovava alogialo a uno villaggio chia-malo Michiasano doe giornate distante dal Seragio over stanzia sua, dove al continuo giongevano gente e cavalli assai, e aspettava altri sanzachì per andar a passar al tragetlo Chobas dii fiume di la Sava per scorzisar verso Xagabria el quelle terre et loci, e si ragionava publice che il Signor in una terra chiamata Nis, distante di Sofia tre giornale, havia dato audientia a do oratori dii re Ferdinando e comessoli dovesseno far intender al suo re dovesse venirli a l’incontro p.»r far giornata aliter lui anderà a trovarlo dove el sarà. Dice insupcr, al partir di esso exploralor gionse una siatela al sar.zaco che’l Signor (ureo parli de Nis, alli 17 era verso d Danubio, rispello alle aque per uso di 1’ exercito, et che a di 26 si troveria a Belgrado, et havia fatto condur assà numero di arlellarie per il Danubio sopra certe barche che loro apellano sayche. Che disegno sia il suo non si pole intender, si dice voi invernar una bona banda di l’exercito in quel regno per deslruzer quelle provision et redurle alla devution sua. Da Ratisbona, di sier Marco Antonio Con■ 201 far ini orator, di 22, ricevute adì 3 Luio. Come era stato col reverendissimo di Trento, secondo P ordine dii Serenissimo re, zerca le robe di turchi a Maran e di danni dii capitanio di Pexin a Montone. Disse sua signoria haver molti rechiami di dilto capitanio et che lo removerano, et li dete li memoriali legendoli la lettera di la Signoria nostra in questa materia, bella e ben composta, e ordinò a uno secrelario trovasse a la canzelaria le lettere scritte da 3 mexi in quà a Maran, ma quelli tengono mal le scritture : io ho la copia di una scrita in tedesco. Poi si parlò di la possession di quel Nicolò Rizo, sicome la Signoria l’havia fatto suspen-der la porlion qual Zuan Francesco Buzacarini sco-deva a la camera di Padova per questo, Soa signoria disse la so porlion è poco, questi con effetto sono in gran travagli. Di novo da quattro zorni in quà è partile più di 10 poste per Italia di persone vanno a Fiorenza, Milan, Napoli scerete espedili, che più qui non si trova cavalli di posta, però non soleno portar queste lettere. L’imperalor sta ben, sente mioramenlo di la gamba. UDXXX1I, LUGLIO.