Sul MDXXXH. MAGGIO. 302 conseieri et quello li disse non io so, perchè non I’ ho poluto intendere, et manco I’ ho recordalo, a lanto che al palazzo dovè Stava el confalonier et signori non li slà persona, se non la guardia che ha messo il duca di 100 soldati. Et così lutti questi cittadini attendono alle lor cose el alle sue bot-tege et mercanlie et non hanno più fastidio de governare la cilade de Fiorenza ne la Toscana, et non ge vai più uriarse nè pensar di esser nè di Otto, né di Dieci. Sichè vostra Signoria intende la iveri-tade del tulio, et quella sa che non ho passion alcuna. Idio ne mantenga i nostri signori Venetiani in longo tempo. Se dice che il papa voi far 12 cardinali in queste tempore del Corpo di Cristo, se li farà credo sarà uno il signor presidente di Koma-gna over uno di soi fioli, che Dio lo voglia. Be-nevnleìe. In Firenze a li 15 mazo 1532. / Sottoscritta : Liberio dì Albozi. A tergo : Al magnifico capilanio domino Gabon di Naldo de Brisigella, domino et benefactori suo observandissimo. Dd ditto da Fiorenza, di 17 Mazo al prefato capitanio Babon di Naldo. Eri matina a bonora el signor prescidenle tornò in Fiorenza, stato in una sua Villa da domenega in qua. In questa malina è sta falto concilio, li cittadini andati al palazo del duca, levalo di caxa quello et accompagnato al palazo di la Signoria, poco stete che ussite, el ho inteso ha condannato 4 poveri homeni erano in presoti in le Stinche per aver baiato per conto di Stato, et si ha fatto altri governadori et com'eSSafind le terre di la Toscana, videlioet in Reto, Cortona, Prato, Pistoia, et cussi in ogni terra e castello di la Toscana, levato tutti quelli erano governatori ‘et messo altri chi li piaze; il duca Va Tesetando ogni cosa ...... la Signoria a suo modo, par habWno fallo grafia alli confinati in tetre aliene die possino andar dove loro piaze, 117 pur non si acosleno mia 30 a Fiorenza. Sichè vostra Signoria intende come va. Questa matina par sia venuta una slafeta.di Franza, che dice il te Si mette in ordine per Zenoa, et si dice si é per concluder il matrimonio infra il secondogenito del re con la duchessa sorella del duca Alessandro. Da Roma si rafcrma che’l papa babbi a lar 12 cardinali queste tempore del Corpo de Cristo, Ira i qual 12 sarà uno il prescidenle, over uno di soi fioli, et si rasóna del vostro episcopo di Verona e di l’ar-zivescoVo di Capita che è qui, il resto certi francesi etc. Staremo a veder. Questa mattina si ha dillo che gente imperiale di guerra eh’ è in Italia sono per andar in Ongaria di consenso dell’ impera lor. Benèvalete. Di Afiglia, di sier Carlo Capello orator, 118') date in Londra a dì 13 Mazo, ricevute a dì 30 ditto. Come a dì 8 zonse qua il signor Camillo Ursino Pardo, german di l’altro signor Camillo è a li nostri stipendi, mandato dal re Ch risii a n issi mo, passa in Datis, poi in Prussia, per andar a li servici del re Zuane. De qui il parlamento s’è levato vènere proximo passalo, poi Ira giorni 15 se redurà de novo. Hanno terminalo-, ma non ancora publi-cato che ciascuno di l’isola di qual conditione si sia ogniuno pagi a questa Maestà di 15 1’ uno per il valor de tulli mobili et stabili suoi, et che per l’avenir 1’entrata di ciascun che mora, sia per uno anno di Sua-Maestà, senza cxceplion di persona alcuna. Et con lai danari voleno munir i passi e porli e lochi de importanti» de questa insula. Si trala etiam imponer una graveza di scudi 400 milia al clero, et diminuirle le intrate. Qui ogni giorno vi sono novi predicatori e tra loro nove contentione, parte in favore dii re, parte de la regina ; et già Ire di quelli è slà posti in guardia. Sono lettere dii capitanio di le galle nostre, qual manda, et scrive aver ricevuto la patente di Cesare, le qual sono tulle cariche, nè aspetano altro che tempo per parlirse. Del ditto, di 16, et 18 mazo, ricevute ut supra. A di 13, quel dì in San Paulo predicò uno in favor del divorlio, et una donna si levò et con alta voce li disse che mentiva, et che questo esempio in uno re sarebbe una distruttone di la legge del matrimonio che è una di le più sante et più forte che contiene l’homo nel civil et cristiano viver. Questa donna è slata presa, come fu fatto a li altri predicatori quel giorno. Questa Maestà privò della canzellaria grande messer Tomà Moro, non Se intende chi sarà in suo loco, la cagione se dice per non ha ver voluto satisfar questa Maestà a scriver in favor del divorlro, nè si manca dal re di usar ogni celerità per expedir presto, perchè come si dice madama Anna è graveda. Del dillo dì 18. II canzelier predillo oggi terzo giorno ussite del magistrato et ha consignà il sigillo grande al re. (1) La carta 117* ft bianca.