63 MDXXXII, APRILE. 64 Il qual atrocissimo homicidio per loro fallo, se ne parliteno tutti ben a cavallo, e( por quanto ha dillo 22* esso fcimeio, li prefalli delinquenti hanno tolto ad esso domino Michiel una cadena d’oro che 1’ avea al collo et uno pugnai d’argento. Io, inteso questo, subito mandai il judice mio del maleficio a formar il processo, per il qual si è ritrovato quanto è predillo, nè mancherò di ogni diligentia per haver la verità di tulio, et venendomi a noticia cosa degna di esser scritta a Vostra Serenità io li darò re-vcrenter nolilia, aziò quella possi a tanto excesso far quella provision che li parerà, con darmi autorità di poter bandir li dilli delinquenti de omnibus terris et loeis, eie., con taglia. Et a Vostra Serenila humiliter me ricomando. Paduae 15 apriiis 1532. Da Cividal di Friul, di sier Marco Gri-niani proveditor, di 12 aprii, ricevute a dì 16 ditto. Eri havi queste lellere da Venzon. Et scrive aver uno suficienle per le man, qual ha la lingua todesca et ongara et andaria a Viena et più olirà per saper ; però la Signoria ordeni quanto li par. La lettera dice cusi : Magnifico Signor. Eri passò de qui per Venzon uno Stanzil tode-sco, qual sla in Villaco, è persona che se diletta intender nove. Referisse che il reverendo domino Alvise Grilli era gionto in Buda ; e tal nova aveva de alcuni venuti da Viena e più olirà. Diceva che el dillo Griti era per andar orator al serenissimo re di Poiana. Veneno ancor certi spagnoli de Ratisbo-na, dove Cesare e il fradello è, quali referiscono ehe se mandava gente a poco a poco a Vienna per l’armata sopra el Danubio. Darò opera intender, et ho saputo certo, passato S. Zorzi, le cose comen-zarano a buglire in Hongaria eie. Data in Venzon a dì 11 aprii 1532. Sottoscritta : Servi lor Joan Antonio Muchesiti. Capitolo de una lettera di Augusta, di i de aprii 1532,scritta per Bortolomio Fentio a sier Hironimo Marzello, qu. sier Francesco. Christum salutare nostrum. Per altre mie ve advisai come in sù a Infort se congregavano li cristiani collegati nella lega saxona I ab una, et il conte Palatino el il vescovo di Maganza doi elettori de l’impero ab altera, per tra-tar qualche acordo avanti la instante dieta de Rati-sbona, et lì sono andati li dottori de 1’ una et l’altra parie christiana, zoé nominali zuingliani et luterani per accordarse tra loro quando non havesse accordo alcuno con papisti. Dovevano rilrovarse tulli in la vigilia de Pascha. Aspetemo di giorno in giorno le nove, et darove aviso dii tutto. A dì 17, la matina, fo pioza alquanto grossa 23 el un poco tempesta, et fo gran fredo, el durò quasi tutto el zorno maltempo. Da poi disnar fo Collegio di le aque. Et fono sopra l’aqua dìi Zero per la diferenza è tra trivixani el quelli de Mestre, dove el se dia meter, volendolo come è sta preso vadi ne 1’ alveo vechio. Et preso che lì Savi sora le aque vadi et con li execulori, et termini dove el dia andar, ut in parte. Itcm, per le cave si fa, una a ponla di Lovo et P altra a caslel Julio, per esser de grandissima importanza al Stalo, che tutto questo Collegio vadi a veder et poi se terminarla quid agendum. Itcm, in Quaranlia Criminal expediteno la taia de Zuan Morolin scrivan a la Camera de impreslidi qual amazò so moier de anni 48, fo fia di sier Francesco Trivixan da lauto, con la qual ha do pilline. Et era per 23 testimonii esaminali uua dona da ben, ma lui zeloso et malo, li dele di note dormendo in leto feride 23, et scampò via a Ferrara. Hor è slà mena et caso per sier Piero Mocenigo l’avo-gador, et posto con li compagni, hessendo absente, et li Consieri, Cao et Vicecao: che’l ditto sia bandito di Venetia, terre et lochi, navilii etc., et chi quelo amazerà in terre aliene habbi lire 4100 eì morto 2000, et venendo in le forze, sia menà per Canal grando in una piata, cridando il suo eror et dove el steva li sia taià la man destra, et, quela al colo, da Santa Croce a San Marco sia menà a eoa de cavallo, et in mezo le do colonne descopà et squarta. Item, P oficio, qual par renonciasse a uno . . . suo fiol za 4 mexi, nato de la prima moier, tulio sia di le pute in vita de dillo Zuane, et poi la morie sia la mila di le pule et P altra mità dii ditto suo fiol. Et sia publicata su le scale, eie. Ave : 3'non sincere. Item, fo letto il brieve dii Papa zerca quel prè Zampiero da Toregia, è in presoli, revelò la con-fession, sia desgradato et dato in mano de la iusli-tia, però fu posto per li Avogadori, che el dito sia mandà con bona custodia al podestà de Padoa con