MDXXX1I, LUGLIO. 622 medesimo chiamalo dal Soreuissimo re per ponerlo j in Viena con carico di 10 rnilia fanti alemani, et crede andarvi benché ancor non sia resolulo, in lutto dice che lui bavera anche 600 archibusieri italiani, che l’ha lassato ordine a casa sua che se fazino in quelli coniini, il resto di le gente che serano in Viena non si sa anco a chi tocherano, nè se lui bavera lo carico de 10 milia fanti. Credo sarà la p: incipal persona che vi si trovi. Li lulherani contenuti a Norimberg, per quanto inlendo, si re-solveno di voler far tulio quello che la Cesarea Maestà comanderà, ma con coudilion che non li sia innovata cosa alcuna circa la fede sino al concilio, 247 et elio si faci una pace universale in Germania, et la lega de Svevia sia quella che prometti che per una parte et per l’altra la si observerà. Intendo anche che sua maestà non ha ancor risposto a questa sua richiesta. Copia di una lettera di Palermo, di sier Pe-Irgrin Venier qu. sier Domenego, data a dì 22 Zugno. Serenissime Princeps eie. A di 27 dii passato et successive per 8 zorni fo tanto mali tempi che ha falò perder la mazor parte di semenadi et ha causato che lo illustrissimo signor viceré ha seralo la (rata di formenli et orzi che si sperava optima ricolta. In vero par sia slato ira de Dio, il quale suplico in altra parte doni mior ricolta che in queslo regno. El reverendissimo gran maistro da Malia, per letere di U scrivono, dovea partirsi con sua sacra religione sopra la nave grossa sua et le tre galle per Trapano over per altra parie, et questo per timor de 1’ armada dii Turco, che per uno suo bregantino ritornato dal Zanle con letere di uno suo ministro de 5 li zerlificava qua-liter, per uno galion usilo dii slrelo da Conslanti-nopoli a dì 27 mazo, haveano nova 170 galle fra solil, bastarde et grosse era a Galipoli per redursi a Moron con numero assai de fusle che fariano la summa a 300 vele, et minazava partir per 15 luio per Malia, de modo lassava 300 cavalieri a cuslodia dii borgo et castello di Malta, el 80 cavalieri mandava in lo caslel de Tripoli in Saragosa, et quelli di la terra non li voleno per niente, et in queslo regno per luto sono poco desiderali, et dii successo Vostra Signoria illustrissima haverà notilia. De qui se dize venuto lo illustrissimo principe de Melfi domino Andrea Doria capilanio zeneral de la Cesarea Maestà, et da Zenova ha ordinalo qui sia prò- j veduto de biscoli, et già cantera 15 milia son presti el altre viluarie per l’armare di 40 galle et 60 nave, si aferma haverà preste, el zerle nave de qui sono stà reto nule per dar principio, che fin bora da mar non sono ultra 4 galle e da terra luto il regno sta in arme per custodir dove fusse il bisogno. Coradin turcho, che si ha fato li lempi passali signor de T.ivera el quelle marine circumvizine, cum uno brigantino over fusla 1’ é parlilo, andò a Zerbi per luor una sua galeota, quel Ziecho non 1’ ha voluta dar, se partì se dize per Barbaria, el il manifesto dii re di Tunis che rimase a l’assedio di Tavera mandò a rechieder quela terra volesseno ritornar solo il suo re elio li furia perdonar; li risposeno come i se haveano dati al Gran turco, et che più presto i se lasserano laiar a pezi che ritornar solo de quella corona. Zonsc li primi zorni de mazo a Tunis, per quanto per letere di 4 zugno mi è sento, 4 ga-leoti, capitano Tabia Raysde Barbaria, da Constanti-nopoli che prima li havea mandalo con uno suo ambasador al Signor: come el diio Signor havia falò suo capilanio zeneral di corsari di ponente dito Bar-barossa, et che per luio over per la sua Pasqua si dovesse ritrovar a Modon, perché se dovea tuor la impresa de Malta, etiam che li arabi havia falò gran danno a le biave fin sopra le porte de Tunis. A Maioricha, per sui mandali, adeo esser morbo, Idio guardi luti. Per una nostra nave venuta de Alexandria a Messina, zonla in 20 zorni, è stà dito F aparalo di armada si facea per il mar Rosso se desisteva, el la zente a Constantinopoli fu mandata, non scriveno di altra cosa. Come per altre mie scrissi a Vostra Sublimità, ai biscaini che hanno auto una ripresaia da la imperatrice di ducati 9000 salvo il vero contra la nation nostra, non si lascia haver la execution da queslo illustrissimo signor re. Questi a Messina preseno un breganlin, da numero 25, essendo zonta a Rezo vel zerca uno galion di sier Marcho Calergi di Candia con vini et tele per valuta de ducali 5000, li andò solo di note con dir andavano a pescar, non si mostrando salvo do homeni, quelli dii galion che meritava castigo, senza allea guardia lassò montar da poppe li dili biscaini, et lo porlo via. L’ aviso de qui vene tardi cum il merca-danle. Da poi comparsi a questo illustrissimo signor viceré il qual scrisse in Trapano dove prima era stalo et per Zenoa se dize esser partito el po* vero mercadanle. Questo viceré li feze una lelera di recomandation al clarissimo missier Andrea Doria, sicome lo richiesi, et se parli, et si la Serenità Voslra non provederà per via di la Cesarea Maestà