159 MDXXXII, MAGGIO. 160 tri, et (licesi esser sta determinato far gente et condurne ancora de Italia. Referiva il Cardinal Curgense esser sta fatto Gran Canzelier dii re Ferdinando, tamen fin ora non se intende che turchi sian zonti in Ilongaria, solum el Griti ; re Zuan dicesi esser ancora in Transilvania, ma se iudicava che per San Zorzi el saria in Buda. Se altro intenderassi, subito farò partecipe Vostra Signoria. Dtl ditta, di 29 aprii. L’amico non è in questa terra, fin zorni 10 sarà de qui, al presente è venuto uno mio amicissimo, qual mi dice che venere da malina fevano la mostra di cernede a Mal-horgeto el la Treviso, et che intendeva si fevano anche in li lochi circumvicini. Più olirà è venuto uno da Staier, qual dice non haver inteso che turchi siano giunti in Hongurìa, ma che se ragionava che in Belgrado era duplicata la guarda per aproxi-marse el fin di la tregua, che è a San Zorzi, el che’l Griti era gionto a Buda el quasi governava quel contorno. Altro per bora non se intende. Da Traù, dì sier Atvise Calbo conte et capi tanio, di 16 aprii ricevute a dì primo maso. Io ho hauto aviso beri che il conte de Spalato ha via dato principio a fabricar Salona et li turchi andono et li devedò; et è voce per via di Sibinico che 5000 cavalli di I’ arziduca havia corso propinquo a quel territorio et depredalo diversi loci dii Signor turco. Da Sibinico, di sier Bernardo Balbi conte et capitanio, di 25 aprii, ricevute a dì 3 de maeo. Scrive haver hauto aviso a dì 20 de l’instante el magnifico Murati) vaivoda cavalcò verso Clinino, et ho inteso lì fa una gran preparatici) de molte cavalcature et pedoui, la causa non se sa, se dice per corer in Gorvalia, altri per taiar certe strade a queli monti, per dove corvati potriano venir a so danni, aziò cavalcando il suo bassa verso Viena non li sia facile a li corvati venir a corer et depredar li subditi dii Signor turco, Di novo se rasona el Gran signor, fatta questa luna el il so bayran, cavalcare con exercilo verso Vienna. Beri ho hauto una lettera da Spalato da domino Nicolò Querini gubernator de Poliza. Avisa el Signor se parli de Conslantinopoli per cavalcar verso Viena fata la Pasqua che è al fin de questa luna; et manda la dita lettera. Da Traù, dii conte predilo, di 12 aprii, ricevuta a dì primo de maso. Ha aviso fra eli-sani et quelli de Salona è sta fato trieva, con pro-mission 6 zorni avanti fargelo intender, li comesso dii Griti ha mandalo a dimandar la terra di Glissa, luxta il mandato dii Gran Signor et dii re Zuane. Li ha risposto voi scriver al suo signor conte Piero Ciasich, qual è al governo di Posonia, el si tien habino scritto al re di Romani. Son avisato Milach vaivoda di la Bosina haver rebellato et fuzito dal re di romani con 1000 homeni et fatoli gran oferte che come passerà el Turco ne l’Hongaria con el suo favor voi far voltar quel regno di Bossina et ruinar il castello di Salona, et li sia (aia la testa se ’1 non fa questo, con quelli morlachi, i quali, partido sarà il bassà, hanno mal animo a turchi per la gra-veza noviter messa chiamata il Tebs che è inso-portabile. Et dito Vaivoda è sta molto acarezato dal re. Ha inteso ditto bassà et Morat Chicljaia fanno più numero di cavalli poleno, tolendo fin li ronzini a li morlachi, et dicono il Gran Signor ussirà questo San Zorzi, et loro aspelano ordine a qual volta debbino andar. Scrive haver hauto lettere dii Zen oralor nostro a Gonstanlinopoli, favorissi le cose del Gridi. Scrivo, exeguirà. A dì 4. La maliua. Fo lettere di lioma, di 61 sier Marco Antonio Venier el dotor, orator, di 19 aprii. Il summario dirò qui avanti. Vene 1’ orator de l’imperalor, dicendo che ’1 vien de qui et è zonto uno nonlio dii duca di Savoia stalo a Roma, et voi tornar a caxa soa, et li soi nomici 1’ ha perseguitalo fin qui, voria li fosse dà scorta, andasse securo a caxa soa, et , , , . Nolo. In questi zorni è sta dito, el reverendo domino Alvise Griti esser morto da pesle, la qual nova vien per li 27 di Ancona ; etiam si dice esser in Fonlego di todeschi, tamen in la Signoria non è nulla. Etiam fo dito che Zorzi Griti suo fratelo, era in Conslantinopoli, esser venuto a Ragusi et de lì passato in Ancona, et va per terra in I’ranza a stafela, dove andò un’ altra volta. Da poi disnar, fo Collegio di la Signoria, et al-diteno certi ciprioti per uno casal fo venduto con li Cai di X. Item, con li Proveditori al sai alcuni da-tieri di Treviso, voi restante etc., el li fo dà ducati 10500. In le do Quarantie Criminal el Civil vechia per sier Anzolo Gabriel et compagni avogadori extraordinari, fu posto, che alcune promission fatte a do, videlicet il marchese dii Gosso el Vicenzo suo fio!, per haver chiarite certe cose in la causa di sier Polo Nani, et li altri siano combrobade, el asolti di le imputation fatoli. Fu presa. Ave : 47, 8, 12. A dì 5, Domenega. La malina, fo lettere di sier Hironimo Davanzago podestà di Chiosa, di eri sera. Avisa il zonzer lì dii signor duca de