451 MDXXX1I, GIUGNO. 452 scio, fo molto longo. Et volendo balolar la parte, la Zonta perchè do se cazava non era al numero et fo remandà. Erano soìum 10, mancava sier Piero Landò, sier Marin Zorzi dotor et sier Lunardo Emo amalati, et sier Nicolò Bernardo vene, et uno manca, siché non si potè balotar la parte. Fo posto, per li Cai di X, che sier Antonio Barbaro qu. sier Vizenzo, qual ha pratica col Signor turco, col re di Romani et altri, et ha gran inzegno, che atento la povertà sua vadi a Famagosla, con provision de ducati 12 el mexe: non fu presa, poi fu posta di ducati 10 al mese, et non fu presa. Da Sibinico, dii conte, fo lettere, di ... . 11 sumano scriverò qui avanti. A dì 28. La matina, vene il segretario de l’ora-tor de Mantoa con una lettera dii signor duca de 24. Li scrive certa custion falla fra quelli di Mariano loco suo et di nostri de Asola per causa di certe acque, el è sla morto uno di Asola el ferito uno de soi che sta per morir, se duol queste novità se-guino eie. Di Zenoa intesi da mercanti esser lettere di 22 : come erano partile 10 nave per Sardegna per vi-tuarie per l’armada, et doveva partir altri 22 com-pulà le caraehie per .... l’armata se meleva ad ordine el il capitanio rnissier Andrea Doria havia mandalo 4 galìe in Spagna a levar quelle galìe sono de lì. Vene 1* orator cesareo et disse questo aviso de Zenoa : come l’imperalor havia 50 galie et 50 nave compulà carachie eie., di le qual 7 erano andate in Sardegna, videlicet nave a cargar salumi el 10 a Napoli a cargar vini per l’armada. Da poi disnar, fo Pregadi et lelo le lettere, el sumario di le qual tulte sarano qui avanti. Fu poslo, per li Consieri, Cai di XL, Savi dii Conseio et Savi a Terra ferma, havendo fato far in questa terra la serenissima imperatrice 6 peze de raso colorade, l’orator ha richiesto li sia dona el datio eh’ è lire 28 de pizoli, però sia preso ditto dazio sii poslo a conto di la Signoria nostra. Fu poslo, per li dilli, una parie, dipenar di pa-lazo molti debitori per non haver mandalo li danari de quella camera per la reslilulion de l’impresiedo di Gran Conseio nel tempo suo : sier Do-menego da Mosto fo podestà et capitanio a Treviso, sier Zuan Donado el sier Sebaslian Zane fono ca-merlengi de lì ; la causa è stata per .... Ave ; 199, 14, 5. El poi in Gran Conseio ave 724, 95, G. Fu presa. 177 Da Milan, di V oraior JBaeadona, di li Zugno, ricevute a dì 22. Come de lì erano letere di Ratisbona di 26, 28, 30 et 31 dii passalo : come Cesare ordinava che li 30 pezi de artelleria de Sua Maestà che erano in castello siano posti ad ordine, si tien i saranno mandali a Genoa per melerli sora F armata, et che erano zonte le 10 galìe che di Zenoa furono mandate in Spagna, riportano haver preso una l'usta de Barbarossa, et che hessendo sta advertide che poco luntan se trovava 25 tra galìe et fuste che le aspeclavano si sono schivale da loro, et danno voce haver eondulo bona summa de denari. L’imperador havendo richiesto al re Christia-nissimo conira il Turco aiulo di l’armata et danari per far fanti 5000, li ha risposto l’armata et li ca-cavalli esser per guardia dii suo regno e paese, et li danari soi erano in Spagna, sichè non li voi dar nulla, ma bisognando aiuto contra Turchi in Italia non è per mancar come hanno fato li soi precesori. Et se intende a Marseia con diligenlia Soa Maestà si fa preparar l'armata, et è sta dito venirà in Italia con exercilo. Sono lettere dii secreterio di questo illustrissimo Signor apresso il serenissimo re de Romani, di 28, da Praga, el scrive che il bassà era gionto a Belgrado et passato el Danubio et redute id loco de Temisvar, et havia preso el borgo et la forteza se leniva. Le genie dii vayvoda eran mosse da Buda et andate verso Sfrigonia sd accamparsi a Visegrado per expugnar dillo loco, et una banda si reduse in territorio de uno subdito dii re de Romani, et uno conzonto dii ditto lo andò ad ar^ saltar con la sua compagnia et lo ruppe, et che ’1 capitanio Gatenar, volendo soccorer Visgrado, mosse da Strigonia con zente, asaltò le gente dii dillo vayvoda et lo fece levar di la obsidione ; et si ha el Signor lurco esser partito da Conslantinopoli per venir in Bongaria. Dii ditto, di 16, ricevute a dì 22 dito. Per lettere di 2, di Ratisbona nel reverendo prolhono-lario Carazolo, li comete parli a questo illustrissimo sianor che voi alozi nel territorio il suo exercito hispano eh’ è fanti 7000 benissimo ad ordine et cavalli lizieri 1500 in zerca, et questo fa aziò siano più presti andar in Hongaria, offerendo a sua exce-lentia bisognando non mancherà, et za fo mandà per queslo signor al marchese dii Guasto uno zen-tilhomo per disgravar quelli territori, poi è sta mandà el magnifico Taverna a pregar soa oxcellen-tia fazi manco mal che possi, el è slà ordinà a Lopes de Faria eh’ è in campo vengi qui a solicilar la exalione dii danaro, et si tien se melerà uno per cento sopra le inlrade de queslo Sladp. Sono