921 ricordo di homo furono peggiori el già è fredo, di sorle che si porta pelo per necessità el ogni zorno piove. Non so come si potrà star in campagna (ino uno mexe. Del ditto, di primo Scttembrio, ricevute a dì 13. Eri ricevete nostre di 19, con li avisi di l’armata tnrchesca, el la copia di la risposta falla a bocca a l’orator di questa Maestà zerca la lettera del Doria. Sono lettere di Viena fresche, dii conte Lodovico di Lodron, come la (erra è reduta a Ini bene et munita, di sorte che non hanno da temer lurchi vengi sollo quando si voia. Et de Gins, havea aulo più asalti et si (enea. Et il Signor turco era in gran collera contra Imbrain che si tardasse lanío a expugnar sì vii loco. Il vayvoda et Oriti erano intorno al caslel di Strigoniaet sperava si manteniria. Et sugionge, nel campo del Turco è morte et carestia. La Cesarea Maeslà fin do zorni partirà per Linz, el il re di Romani domani ; et ha le robe sue già caricate in barca. (Ieri fu fatta qui 367 sopra l’ixola del Danubio la risegna a certe compagnie de cavalli venute di Fiandra, el se ne aspel-tano etiam di le altre, et da ogni parie et vanno gente in giù da piedi el da cavallo. In pochi giorni sarà uno exercilo, che già molli anni non è stato il simile, et da 500 anni in qua. Già do mexi scrissi et Ulma, Norimberg, Augusta et Argentina con altre Terre franche hanno mandato il doppio di le genie. Il duca di Sassonia, il Lantgravio di Asia, il marchese di Brandiburg ha cresuto la rata sua, fra zorni 20, lutti sarano in uno, fallii 200000 el cavalli 30000, ma fin pochi giorni a Dio piacendo sarò sul fatto, et aviserò il tulio. Se il Turco veniva presto trovava le cose disproviste. Scrive molte cose poiria esser tenute secrete etc. È stà dillo il duca Zuane di Saxonia luterano, elector, mollo vechio et mal condilionato, è morto da bon cristiano, renonciando ogni opinion di Lulero. Il reverendissimo legalo è parlilo questa mallina a llore do di giorno, vestilo di una veste di levi, con 10 archibusieri, in una barca, va in Viena, dove slarà do, o, Ire giorni per veder li soi cavalli ongari che si fanno, e torsi andeià più olirà, poi venirà a Linz. Del ditto, di 5, ricevute a dì 13 Set lem-brio. Terzo zorno a bore 2'J ricevete nostre di 19 con li avisi di l'armata lurehesca. Comunicai al comendador maior el nulla dice dii venir 1’armada a Segna el Fiume, et quanto a quello li vien serillo scriva spesso, si scusa e capitola quante lettere ha perillo il mexe passalo e per chi. Domenica poi 928 pranso la Cesarea Maeslà se parli da li bagni, andò lige 5 lontano a uno castello chiamalo Slraubin, loco di bellissimo aero sopra il Danubio, dove lo illustre conte di Nansao havea ordinato il seguente giorno far una bellissima caza ; starà do o tre giorni a piacer fin tanto le gente vadino zoso, poi se avierà verso Linz. Spaza con queste lettere Pel-legrin corier. Di novo non c’è altro, se non che si ragiona di andar a Linz et tulli si provedono al viver suo, perchè per (erra e per aqua non si Irova allogiamenli, sono pieni di genie, et chi non bavera con se viltuarie e da dormir 'starà mal e stenterà. De qui ogni giorno passano gente da guerra, da mallina et da sera, nè si vede altro che fanti over homeni d’arme a cavalo et si cargano le barche piene di homeni e di cavalli che certo è un stupor, mai està il maior molo in la Germania, cl si poi dir I’ occidente è in arme conira l’oriente. Eri deli da disnar al maistro di le poste, quii è stalo a pagar li fanti di colonelli Maximilian et Ta-misa affinila esser zuponi el camise numero 10500 di gente ben disposta et deliberata di combatter, ne li qual sono molli genlilomeni el conti che fanno il mesiier a piedi seben hanno li cavalli, et dice se ne avesseno voluti altra lauti erano apa rechiati, sono nella Setvanegra dove nasse il Danubio et contado di Ferelo e lochi circumvicini. Eri 8 giorni ebbero la paga scudi 3 per uno, luntan de qui lige 18, in uno loco si chiama Verde, el già erano a via li la milà di qua del Danubio, l’altra mità di la banda verso la Bohemia, è capitanio sopra dilli colonelli il conte Federico Sislemberg. Io partirò de qui damalina per Linz, però non potrò scriver eie. Manda inclusa questa scrittura. Carolus Romanorum imperator etc. Curri in Sacro Romano Imperio Germanicae na-tionis graves errores disensiones gravamina fidei et religioni ergo exorti siili, qui sane nisi per nos maturo consilio provideatur occasionem et causam essent daluri bellorum seditionum dissensionum in Sacro Imperio ac irrecuperabile damnum exinde sequeretur et devaslalio comunis Germanicae na* lionis potissimum hoc tempore quo heredilarius hostis noslrae Sanelae Cristianae fidei ac nominis Turca in propria persona magtìis viribus in Regnimi Hungariae penetravi), eo animo ut Austriam reiiquasque Germanicae regionis suo truculentis- 367* simo Dominio el tirannidi subdatur et subicial at-que ad devastalionem nostrae sanctae (idei cele-rum quo huiusmodi gravissima el eminenfia peri- UDXXXII, settembre