407 MDXXXII, GIUGNO. 408 Item, se ¡illese esser zonte da Cipro nave 8 in Ilistria, riportano haver scontra a di .... il Moro corsaro con 10 galle el 3 fusle, il qual saludò Rhodi et andò di longo. J)i Andernapoli, fo lettere di Jacomo di la Vedoa secretarlo nostro, di 20 Muso .... Di Sibinico, dii conte, di 13, con avisi, et di Cor fu, di 5, dii proveditor Moro, redimento et proveditor di V armada....... Vene l’oralor cesareo, solicitando haver la risposta, perchè non volendo questo Stado la Cesarea Maestà si possi proveder, il Serenissimo scusò non si ha possuto el se li risponderla ; poi parlò di cose particular, ¡usta il suo solito. Ko tra li Savi gran dispulation, atento la suspen-sion fata in Collegio, di la deliheration fata di risponder al prefalo oralor, per il Corner savio a terra ferma, el qual voleva Pregadi hozi, et sier Francesco Donado el cavalier et sier Francesco So-ranzo voriano far Conseio di X per aprir alcune lettere di Anglia che era slà preso non aprirle prò nunc, hor fo concluso proponer iterum di aprirle al Conseio. Qual sarà scriverò. Vene 1’ oralor di Ferrara, per alcune cose particular, di un voi vender certo feudo 1’ ha . . . Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonla di Collegio, et quella per sier Vincenzo da Canal, per farli gratia. Di Fransa fo lettere dii Venier orator nostro, da Rens, di 20 Mazo, et da Milan et di Crema............... Di Ratisbona vene lettere dii Contarini orator nostro, di 5, et 2 di 12. Il sumario scriverò poi. Fo prima intralo in Iezer la suplication di sier Vincenzo da Canal, dimanda esser assolto eie. ; et lelo il processo et posta la gratia ave : . . . . de si, et 1 di no, et iterum 1 di no, voi tutte tre le ba-lote, etiam una non sincera, erano numero 28 tuli. Da poi le lettere zonle hozi, il sumario di le qual è scrilo qui avanti, se intrò in la materia de aprir al Pregadi le lettere di I’ orator nostro in An-glia con li avisi di Franza'elc. Et sier Francesco Donado el cavalier savio dii Conseio persuase a lezerle al Pregadi, altri voleva castigarle et lezerle parte, altri non voleva castigarle, et di una balola fo preso di non lezerle, uè altro fu fato. È da saper. Fieri, havendo haulo notitia la Signoria che un sier Antonio Barbaro qu. sier Vincenzo qu. sier Belin, fo podestà a .... , homo de inzegno, voleva andar dal re di Romani et trovava homeni da menarli con lui per meterli su l’armada dii Danubio, et l’orator cesareo praticava di questo con lui, fo comesso a li Cai per il Collegio di rete-nirlo el esaminarlo ; el cussi beri a Conseio fo chiama che ’I venisse a la Signoria, qual venuto, el fo manda a li Cai di X et ordinalo poi Conseio, voleno da lui certa informalion, et venuti zoso lo exami-norono et lo retenero, et fu posto sopra el Zudegà di procurator con Nicolò Barbaro, el la malina coperto fo menalo a li Cai et esaminato. Quel sarà dì lui scriverò. A dì 18. La matina, vene in Collegio l’oralor di l’imperator, per solicitar la risposta a la propo-sition fata etc. Vene 1’ orator di Franza, per saper di novo dii Turco; il Serenissimo li disse quanto si havea. Vene l’orator di Manloa, con li avisi di Rali-sbona. Da poi disnar, fo Pregadi et lelo molle lettere, et poi una deposition de uno .... heri a li Capi dii Conseio di X. Il sumario di la qual scriverò qui avanti. Leta per Nicolò Sagudino secretano. Item, di Verona, una lettera dii signor Cesare Fregoso condutier nostro, di ... . Scrive a Agustin Abondio suo secretano qui, et lo avisa haver di Zenoa il marchese di Saluzo esser andato a certi castelli dii zenoese, su che diceva ut in litteris. Fu poi leto una lettera di sier Zuan Badoer dotor et cavalier, podestà di Fadoa, di ... . Di uno caso seguito de lì. Fu posto, per li Consieri, che Matio Giberto, Piero Percuto et compagni quali come è slà lelo per le lettere dii podestà di Padoa feno quel insulto contra Julio e Marco Savorgnan, ferito il diio Julio a Santa Sofia in Padoa, sia dillo prima li par li debi proclamar et ponerli in exilio di Padoa et patrie loro sugiele a la Signoria nostra, con taia lire 500 per uno ut in parte. Ave : 162, 10, 14. Fu posto, per li Savii dii Conseio et Terra ferma che una sentenlia fata per sier Antonio Justinian olim capitanio di Brexa in favor dii comun di Val-camonica conira il comun di Preslem, per causa di certi privilegi, sia connessa al Collegio di X Savii in loco dii Collegio con 8 di loro. Ave : 166, 5, 2. Fu posto, per li dilli, che hessendo morto domino Hannibal Fregoso era capo di colonello, sia