973 MDXXXtr, SETTEMBRE. 974 gusi tuli li progressi dii Turco, dii suo campo et qualità che è grande preparatoli. Etiam, Ita via haulo avisi da I’ imperador, per lelere di 5 dii presente, che non sarà ^osi presto ad ordine. Poi disse il re ha haulo mollo mal et venenoso, ma fu si polente la sua natura, che subito si reavé. Et lui oralor li disse : Monsignor, le cose dii mondo si riducono a:I estremi ponti, si combate la superiorità et la fede ; mi confirmò dicendo : Di-cele il vero. II re si voi armar, per lo anno che viene haverà exercito et una grossa armata da mar, vole haver una dozena di galloni simili a queli do avete visto, el gran numero di galle che si fanno tutavia el farà tradur quella grossa nave, è nel Oceano, nel mar Medileraneo, et se l’aca-derà bisogno adopererà le forze per li christiani. Disse poi, sono letere di Ralisbona, di 12, ne l’ora-tor di Cesare, che a li 6 il campo turchesco, et il Signor Turco era 6 lege apresso Viena. La qual nova esso Orator la disse al re, et Soa Maestà disse, credo che Viena si difenderà el Turchi in-vernerano in diversi loci, facendoli uno longo discorso di l’Austria, Slyria et Carinthia el altri loci, dicendo io non mancherò a Christiani, coll’aiuto dii serenissimo re di Anglia et dii re di Scozia, che sono mei amici ; io spero atrovarmi a la difesa con 100 inilia homini di guera. Si dice questi do re si vederà, over il Gran Maislro debbi 381 passar in Anglia, el questo si creile sarà. Hora questi signori starino suspesi quello habbi a succeder tra 1’ imperador el il Turco, parendoli pur cosa di grande pericolo. Hozi quesla Chrislianis-sima Maeslà partirà et anderà verso il ducalo di Angiò, in do giorni sarà solo di Berlagna. Io la seguirò. Nota. In l’altra lettera scrive sia expedito il successor. Di la Canta, eli sier Lunardo da Molin rector, dì 23 Luio, ricevute a dì 17, Septem• brio e lette in Pregadi. Scrive per sua excusa-tion di quanto per la Signoria li è stà scrito et si duol di sier Antonio Barbo consier de lì, et di sier ..........era etiam consier, et ha al presente per consieri sier Zorzi Corner, qual si voleva amazar con il Barbo, et è venuto sier Francesco Contarmi per consier eie. et al suo venir referirà il lutto, Ha formato processo conira di loro. Copia dì un aviso che si tiene in una lettera anta di Alemagna il signor duca di Urbino et portato in Collegio per il suo orator a dì 19 Settembrio. Da una persona di conditone, con la quale hab-biamo dato ordine di esser avisata di le cose di Alemagna, abbiamo ricevute eri sera ledere date in Alemagna di 22 avosto, ne le qual ci avisa come havea che in la corte Cesarea un cameriero di lm-brain che era sialo falò pregione, examinato per i modi necessari, ha confessalo sapere che il Turco desegnava divertire più genie che poteva de Italia, ma non mettersi alla expugnation di Viena, anzi più tosto impadronirsi di alcune terre dii re di Romani, el fornir quelle a lo opposilo di Vienna, et voltar lui verso Friul el venir in Italia. Il che forsi Iarde-ria fin al bon tempo, ma mettendo sospetto, da do bande, havendo do leste el tempo, potria poi car-gare la massa tutta in quel luogo che più li paresse a proposito. Copia di lettere di Lins del secretario Tegio, di 13 Settembre, scritte ali orator del duca di Mitan, è in questa terra. Con le ultime mie scrissi el retirarsi del Turco da Viena, el che pur era difficile creder lai ritirala, salvo esser con qualche slralagema occulto, nondimeno (ino allora presente persevera che in tutto si è levalo dal destretlo di Viena, et invialo con lulta la mole di lo exercito alla volta di Stria verso il Friul, come si pensa per trapassar in la Bosina per quella via, ove sarà assai manco pericolo al patir del campo de vitluarie per homeni, cavalli et camelli che non saria slato per Hongaria, dove il tulio è exausto, ruinalo et abandonalo. Cussi l’altro eri ritornò la Maeslà dii re, el eri anche qui gionse la Maestà Cesarea. Li forieri do-man parlirano per Viena, demodoché lenimo fermo li consegli di quesla Maeslà esser tra 5, over 6 zorni in Viena, et de li spingersi in Hongaria, per non haver cumulato qua così polente exercito inutilmente. Come del successo a la Signoria Vostra ne darò aviso. Havemo ozi nova come da le nostre genie sono serali de quest turchi, erano scorsi tanto fin qua discosti dalla massa zerca 3000, in loco tarilo iniquo, che ditte nostre gente hanno ardir haverli o morii o presi ad ogni modo,