227 MDXXXII, MAGGIO. 228 dieia di Franconia nulla se intende. Di Franza da la Corle sono lettere di 4 : come de lì era zonto il messo del re Zuanne, al qual il re Cristianissimo li havea fatto bona ciera, ma che non se li dava danari sicome havia richiesto contra turchi. Di novo è nova di la mutation dii governo di Fiorenza, qual non scrive; et cusì come è muda quella repubblica, cussi par in Hongaria si voleno far un’altra repubblica, nè voleno sottomettersi, et par si voghilo componer con il turco, dandoli certa pensione. Questo aviso é di Mantoa portalo per il conte Filippo Torniello, qual dice lui aver visto lettere ad Antonio da Leva, di 9, da la corle predilla, el qual è pur lì in Manloa, el che presto Cesare lo avisarà el li darà ordine parlicular zerca il suo andar in Germania. El qual Torniello ritorna a Manloa et seguirà il ditto Leva in Germania. Questo illustrissimo signor dubita le zenle yspane non tornino ad alozarin Cremonese, licet per il ritorno di domino Gaspar dal Mayno se intendi il marchese del Guasto esser di bon animo verso questo Stado. Et il duca vi manda uno suo a star appresso ditto marchese dii Guasto. Da Verona di sier Marco Loredan podestà et sier Lunario Justinian capitanio, eli 15, ricevute a dì 17 ditto. Mandano una lei-tara drizata a domino Babon di Naldo, data in Fiorenza, la qual dice cusì : Magnifico Capitanio La vostra signoria debbe aver inleso, per altre mie, come io mi ritrovo qui in Fiorenza con il signor Bartolomeo Valori prexidente di Romagna, et per altre mie etiam vostra signoria debbe ha-ver inteso come il duca Alexandro di Medici do-vea pigliar il governo di la Toscana el primo di de mazo. Al presente aviso vostra signoria, come in questa matina a bon ora sono stà data licenlia al confalonier et a li olio signori et a li dodici, che lutti questi si partiseno di governare più la Signoria di Fiorenza, et il duca Alexandro in persona con molli zentilomeni sono andati a Palazo e [amore Dei mandòli via d’accordo, et lui duca Alessandro si ha pigliato tulio il governo di Fiorenza et di tulta la Toscana, et non é persona che dica al contrario, et tulli cridano : « Duca, duca, balle, balle ». 0 da bon seno o da caleffo lutti stanno aliegri, et lui è signore, et così signorizza tutto, et si chiamerà duca Alessandro de Medici, duca di la Toscana, et non si dice più signori fiorentini. Et vostra signoria sapia che dillo duca Alessandro si è signor a bachetta come il duca di Ferrara el li altri tali, et si hanno electi per soi conseieri mes-ser Alvise Ridolfi, messer Filippo Slrozi, messer Ruberto Aziaiolo el messer Princivale da la Sluffa, sichè questi 4 sono soi consieri, ma lui farà lutto quello li piacerà, el per lo avenire si vederi! molle belle cose. Dio ne mantenga sani. Io credo cbe’l duca aceterà messer Enea vostro cusino et forsi uno altro a soi servici con bona provision et honor di la caxa Nalda. Vostra signoria sapia come ozi si ha fatto una bellissima festa et gran trionfi el correre a la quintana el far moresche beletissime, et se hanno messo in ordine, el hanno corso più di 200 cavalli, tutti zaneti e turchi, è stato un bel veder, et tutte le trombele di Lucha el Siena si era venule a questo Iriumpho. Saria longo a scriver tulio, me risolvo a la mia venuta, qual credo sarà per lutto questo mexe. Mando certi versi, ozi messi per Fiorenza et maxime in sul palazo del duca. In Fiorenza a dì primo mazo 1532. Servifor Tyberto di Albizi. In laudem illustrissimi Ducis Alexandri de Medicis domini ac patroni nostri colendissimi. Dux modo nosler eris fàveanl pia numina semper dent libi nestoreos fata benigna dies. In te catia fides sic ceptis adiuvat ipse altitonans per quem singula firma manent Tu regere imperio cunclos rex Tusce memenlo sic bonus esto bonis nunc memor ipse boni Vivile felices hylares meliore lapillo haec signanda dies dux modo noster eris. Da Constaniinopoli, di sier Piero Zen ora-tor et vicebailo, di li aprii, ricevute a dì 17 mazo, per via da Corfù. Heri fo dal magnifico Imbraim bassa et li comunicoe le lettere de 2 marzo. Et prima havea intesa la nova de oratori de lo archiduca, tamen l’hebbe accetta ; poi parlai al magnifico Scander Celebi, et per l’aviso haulo di Damasco de recbiami contra Abram Caslro iudeo apallador de quele marine, ma non haveano haulo ancora li comandamenti, li mandai. Disse lo faremo venir de qui, perchè havemo etiam de lui altri rechiami. El havendo haulo teiere di frati de Hieru-salem, come queli erano molestali da un novo cadi