75 MDXXXII, APRILE. 76 X Savi in Rialto, et con li do terzi de le balote sian remasti. Et, nel semplice poi fu preso, ohe de coetero li Savi dii Con3eio, quando è Gran Conseio et voleno venir zoso per cose di la (erra, con 4 ballote de Consieri de sì possino esser aperti, non obstante parte alcuna in contrario. Da Corfù, dii Fasqualigo proveditor de V armada, di 29 marzo. Con alcuni avisi hauti da Saloniehi, zerca 1* armada et exercito terestre, sieo-me scriverò qui avanti la lettera con la relation, iusta el mio consueto. A dì 20, la matina, fo lettere di lioma, di 16. Il summario etiam dirò qui avanti. Vene l’orator de Mantoa, et portò alcuni avisi da Ratisbona, di 8 dii presente. Vene l’orator de Ferara per cose parlicular, non da conto. Da poi disnar, fo Collegio de la Signoria, et al-dileno li oratori de la comunità de Padoa, domino Antonio Caodivacca et compagni, j quali voleno che li avocali, nodari el medici per la sua industria pagino etiam loro questo impresledo, i qual se difendono dicendo loro padoani in altri impreslidi è sta excetuadi, cussi dieno esser in questo. Hor nldile le raxon hìnc inde, el Collegio fo de varie opinion, chi voi siano compresi et chi non vole, alento loro padoani contentano una volta che non fusseno compresi, et la cosa non fu (erminata. In questo zorno, poi disnar, in Quarantia Cri-mina', da poi molli Consegli et renge, fate prima per sier Piero Boldù olim avogador contra uno Zuan Maria Lasco ciladin de Vicenza, incarzerado za molli mesi, qual in Visentina feva cose da tiran molto enorme et excessive, et si volea aiutar per esser in sacris, fo conosuto non esser vero, hora si mena i soi delieti. Et li rispose sier Sebastian Venier avocalo, da poi parlò sier Marin Justinian olim avogador, et li rispose domino Francesco Fileli dotor et avocato, poi sier Zuan Dolfin olim avogador, li rispose hozi domino Alvise da Noal dolor avocato. Posto per loro olim avogadori, de procieder 28, de no 1, non sinciere .... Fu poi posto 4 parie, una di Avogadori sopra-dili, che voleno li sia (aia la testa et squarta, et questa ave 2 balote. V altra di sier Antonio Viaro cao di XL, voi sia confinato a star per anni 50 in la prexon forle, ave 7. L’altra di sier Lunardo Emo consier et sier Bertuzi Valier vicécao, voleno che li sia taià la tesla et confìscà li soi beni, ave 11. L’altra di sier Polo Nani et sier Hironimo da chà da Pexaro consieri, et sier Piero da chà Taia-piera vicecao, che ’I dillo sia relpgà in perpetuo a Retimo, et rompendo, sia confìscà lutti i soi beui, et hessondo preso li sia laià la lesta, pagi durali 1000 a P Arsenà el ducati 100 per uno a li Avogadori. Et cussi etiam voleano le altre parie. Ave 12. Itenm baiotale, andò zoso le picoie, quelle di P Emo 13 et dii Nani 19 et fu presa, però che quelle 7 dii Viaro andò in quella dii Nani et quele do di Avugadori in quella di P Emo. El sia pu-blicafa eie. A dì 21, domenega. La matina, fo lettere di Milan, di V orator. Il summario dirò de qui avanti. Vene P orator di Ferara et porlo alcuni avisi dii so signor, di le novità seguile in Lucha. Sarà qui avanti scritta. Veneno tulli li procuratori de citra, exeepto sier Lueha Trun è di Colegio, et sier Anlonio Mo-zenigo è fuora, per certa parie voleno sia hozi posta in Gran Conseio zerca far di gastaldi et altro, et sopra questo si stete assai a parlar ; hora fo conzà la parie, et si molerà hozi. In questa malina aeadete cosa notanda, et io vidi el lexi in questa notte esser sla notà in vari luogi de la piaza de S. Marco alcune parole de mala natura falle de rosso, videlicet soto el por-lego di la Procurala apresso la porla di Lodovico di Maphei gaslaldo era scrilta : 0 populo quanlo più presto, tanto meio, a la liza o ladroni, tirani presto finirete a le codone di Aere o ladroni, tiranni. AI muro sotto el balcon dove sta le zoie : 0 popule extirpnte tyrannos. Le qual ledere, venule a notilia de Zuan Jacomo Caroldo secretano dii Conseio di X, perché do capi erano andati a Lio a Irazer el palio con li capetanei dii 29* Conseio di X, el terzo non redulo, andò a luorle in nota, et vene in Collegio, et pian lo disse al Serenissimo, et fo parlato Ira li Consieri non far altra movesta per non sedar nè mesedar tal cosa. Alcuni volevano per il Conseio di X darli grandissima taglia; quel seguirà noterò. Unum est, molli zentilhomeni che intesero questo, et visto et loto, se dolevano tal principii fusse in questa ciltà. Gionse uno breganlin da Ragusi, è zorni 14 partì con uno predicator ha predicato de lì questa Quaresima, et alcuni ragusei mereadanti ne por-tono alcuna lettera, che parse de novo non fusse lettere almen di Jacomo di Zulian da Ragusi, nostro respondenle.