949 mia 50. Molli fanno iuJitio che lo Turco voglia aspettar lo imperalor in dillo loco et sopra questo si fanno molli iudicii; staremo a veder quel il farà infra 4, o, 5 zorni : ma legno cerio che il Turco voria esser a Coslaulinopoli el non aver sconieu-zalo questo ballo, et è za molti et molti anni non è slado el più bello, nè il più grando, el spero nel Nostro Signor messer Jesu Cristo che ne darà vittoria. In Vicna, a dì 16 Avosto. Il tuo Consorte. Et perchè Jacorno mi scrive de voler intender P esser mio de qui le dico esser in gran repulalion per esser l’ordine de la Maestà dii re non si fazia cosa alcuna di cosa di guerra senza il mio parer, et cerlissimamenle abbiamo nni et nostri (ioli grandissima obligation al magnifico messer Vido Della Torre, el qual ha fatto el fa per mi et l’onor mio più che se'l mi fosse fradWlo. L’é molli anni non son sialo si gaiardo et bene, el queslo aiere mi comporla mollo bene. Lettera del ditto, di 19. Sotloscritla : Il tuo Consorte, consier di la guerra di la Maestà dii re dì 'Romani. Mariela carissima. Zonlo de qui a dì 25 del passalo scrissi a la Maestà del re del mio zonzer qui. Per lettere del magnifico messer Vido sua Maestà mi ha risposto mollo grassamente con molle bone parole, con dir havea dato commission a questi signori de aspellarmi, et questi mi hanno fatto molte careze, et per commission della Maestà del re latto sii in tulli li consegli di la guerra, et la Maestà del re Ita comandalo che i non fazino cosa alcuna senza il mio parer, sichè ti afermo che queslo viazo sarà sialo mollo bono, et di queslo ho speranza in Dio; sichè stà di bona voglia. Ozi ti scrivo per la via di Trieste e replicarci le nove li ho scritto per la via di messer Vido Di la Torre. Et replico quanto ha scritto per le altre, che qui non voglio slar a re-seriverle. Il Turco è a campo a uno castello mia 60 italiani de qui di uno conte Nicolò Jurasit, chiamalo Guns, et non è mollo forte el non è fornido di ar-tellarie et manco de soldati, nome homeni del paese. Fin questa bora non inlendemo P babbi auto. El scrissi di 16 il campo za 9 zorni è stato lì 950 attorno a combaler si poi considerar se’l Turco non ha tolto uno castello non forte e mal fornito come el farà se'l vorà vegnir a combaler questa diade che è ben furtifìeada et ha una grandissima quantità di arlellarie di ogni sorle et gran munition et villuarie et molli boni capelanei con più di 16 mi-Ha fanti olirà i cavalli che ne son a defension di questa ciltade importantissima a tutta la cristiani-tade, la qual la defenderemo gaiardamente e tutti indifcrcnter desidera che’l Turco vegni a combatterne, perchè vegnando speremo in Dio che sarà la sua mina. Habbiamo dubito che’l Turco non babbi vegnir a combatler questa terra, et il campar che P ha fatto a quel casldlo de Jurasit el non esser vegnudo di longo, questa è una raxon, l’allra perchè P ha P arlellaria grossa sopra la sua armada, la qual è tanto lontana che voi più de zorni 20 a vegnir fin qui, quando la non havesse alcun impedimento, come P ha de Posonio el del baslion che è stato fatto sopra il polesene in mezo il Danubio con grandissima arlellaria, el 2000 boemi che sono a la guardia del baslion et 2000 fanti alla guarda della terra el castello. Et volendo il Turco vegnir a combatter Viena el bisogna aver Posonia e dillo baslion per aver la comodila del fiume, et volendo luor lai impresa el perderà gran tempo et li costerà con morte di homeni. La terza raxon che’l non combatterà questa terra, sapendo i grandissimi aparali che ha falto lo imperador el il re, si per segurar questa città, come per far la zornala con il lurco ; et per tal conto, tutta P Alemagna è in arme. Et olirà le zenle sono ubligate lo imperio et principi, molli principi et zenlilomei’i di la Alemagna con gran numero di zentevien a sue spexe per atrovarsi in questo fallo d’arme, et legno se hab-bia a far e che il Gran Turco vorano aspellar in la campagna el si attrova a la obsidion del castello, per esser mollo abondante di villuarie e da una banda è il Danubio, di sotto Posonia è un’altra aqua grossa per testa, sichè se’l vorà far falto d’arme, lo aspellerà in dillo loco. Et io imperalor et la Maestà dii re e tutta la Alemagna al ludo voi far fatto d’arme con il Turco, el non volendolo aspettar, voi seguir in Ungaria. Et se’l Turco avesse una streta, li ungari li sariano a le spalle e lo poria ruinar «ertamente perchè ongari è malcontenti del Turco, perchè Piero Pcrim che è de li primi baroni de Ungaria, qual l’anno passalo fo a Loredo con una bella compagnia et per la illustrissima Signoria li fo fallo molto honor, è presoli del Turco, e quando el vene a combatter questa ciltà il lassò UDXXXI1, SETTEMBRE.