MDXXXII, parte : 5 non sinceri, G di no, 24 dii Trivixan, et questa andò zoso; 76 di Savi, 100 dii Donado; iterum: 4 non sinceri, 95 di Savi, 112 dii Donado et questa fu presa. Fu sngramenlà il Gonseio a banco a banco di le lettere sopradite lette et di la deliberation fata. Fo mandalo da 1’ orator cesareo Daniel di Lodovici secretano a comunicarli quanto liavemo auto di Conslantinopoli, il qual pregò la Signoria spa-zasse a Roma el lui in questa sera spazerà a Ra-tisbona. In questo zorno fo menà a la riva dii ponte di la Paia uno bregaolin el una fregala, è armala per li provedilori sora T armar, el va a trovar il generai. Item, fo expedito li danari per li ... . sora-comiti di Dalmatia manca, videlicet..... A dì 15, sabado, fo San Vido. Nel qual /.orno si fa procession, et il Serenissimo fa pasto el ha voluto far di pesse, iusla il suo solito, bellissimo. Vene in cbiesia vestilo d’ oro solo manto raso pao-nazo col bavaro el la barela di ganzante d’oro, con li oratori imperador, Franza, Milan el Ferara, lo episcopo di Traù olim di Scardona, quel di Veia et quel di Puola. Eravi edam di sotto li censori che va a disnar con Soa Serenità, domino Malhio avogaro dotor et cavalier zenlilhomo nostro et citadin di Brexa qual è qui per consulto di quelli è sopra li Statuti. Item, fono 40 Criminali et li savi ai Ordeni, el 4 parenli dii Serenissimo zoveni. Portò la spada sier Francesco Bernardo va capilanio a Famagosla, in damaschin creraexin, suo compagno sier Polo Trivixan da santa Maria Mater Domini, in veludo cremexin, et qui siete fin passò la procession, poi Soa Serenità montò in li piati a la riva di palazo per non poter caminar tanto et andoe a udir messa a San Vido, poi ritornò al pranso, 156* qual fu bellissimo di pessi, et poi-pranso falò baiar alcune pute benissimo, et poi recitala una comedia over egloga pasloral con soni et canti etc. In questo zorno, a bore 20 in caxa di sier Marco Morexini el dotor et fradelli a San Marzilian fato una loza sora 1’ orlo fo recitala una comedia Ialina, mollo polita, per alcuni scolari zoveni fioli de sier .Incorno Gradenigo qu. sier Gabriel, di sier Filippo Donado, di sier Thomà Michiel qu. sier Piero et di sier Francesco Lippomano, et uno di sier Bortolo-niio Morexini, che tutti feno benissimo. Zoè prima vene la temerità, poi Momos, poi la virtù che se lamentava, poi la fortuna, poi Mercurio et demum giugno. 406 Jove che feno far la paxe insieme, poi veneno le 3 parche Cleto, Antropos et Lachesis a filar la vita con soni et canti inlermedii, et, compita, fu portata una bella colatione di calisoni, pignocà, confeli, fugazine bozoladi, storli, frute et vini in assà numero; vi era monsignor di Garzoni, cavalieri, dolori, sier Antonio Mozenigo’ procuralor, tulli Ire li Àvogadori, molti di Pregadi tra li quali io Marin Sanudo el altri assai doti el virtuosi. A dì 16, la malina. Fo lettere di Corfù, dii proveditor di V armada, di .... et da Milan di V orator nostro, di......... Et volendo la Signoria mandar per P orator cesareo per dirli la risposta presa in Senato, sier Marco Antonio Corner savio a Terra ferma, la suspese, dicendo doman in Pregadi voi revocarla. Fo dito le fusle haver fato dano sora el Sasno ad alcune marciliane, ma non fu vero. Da poi disnar, fo Gran Conseio, non vene il Serenissimo, vicedoxe sier Polo Donado el consier, lu zambeloto negro el beclieto di veludo cremexin, et cussi el canzelier grando havia bechelo de veludo cremexin. Fu posto, per li Consieri, una grafia di un po-ver’ uomo si voi apreseutar a le prexon. Fu presa. Fu posto, per li Consieri et Cai di XL, haven-dosi a introdur una sententia dii locotenente, a la Quarantia nuova, in favor di sier Hironimo Girardo et nepoti contra l’abatia di Mozo, et per ii cazadi aziò 1’ babbi il numero li sia dà l’altra Quarantia Civil vecbia, apresso quando le si scontrerano. Ba-lotà do volle, fu poi presa. Ave : 1080,117, 0. Ite-rum : 1140, 118, 1. Fu falò 10 voxe, tra le qual casteian di la Sara-sinesca di Padoa sier Domenego Cocho el XL Zivil qu. sier Piero, tolto sier Antonio Barbaro fo podestà a Brexa per danari, et non passò. Di Napoli di Romania, vene lettere dii bai- lo, di ... . Scrive la morie di sier Zuan Alvise Salamon di sier Filippo era consier de lì, a chi Dio li perdoni. Il sumario di le lettere scriverò poi. A dì 17. La malina, se inlese come la nave di sier Filippo et Simon Lion di bolle .... la qual andava in Cipro, havendo discargà li fanti .... 1’ havea suso et l’artellarie et inonition in Candia, di ritorno . . . sora Cao Salomon, havendo visto 3 fuste di corsari, hessendo quella a.... li homeni di la nave monlono in batello et fugirono in terra, el le fuste veneno a lui, salpò, et quella remurchia-rano via, la qual per esser voda si tien la lasserano. E questo seguite a dì ... .