505 Mcccccm, DICEMBRE. 506 E parlò con pre’ Lucha, orator cesareo, qual li disse assa’ parole; et che era servitor di la Signoria, e però aricordava si acordassemo col re di romani ; e la Signoria si servi di lui; perchè il Cardinal Roan si parte e va a Trento per abocharsi con soa majestà per tratar acordo e pace etiam con Spaglia, e poi insieme machinar contra il stalo di la Signoria nostra, dicendo quella Signoria poi haver gran utilità dii re di romani. Et che lui è bon instrumento ; e si oferisse andarvi lui fino dal re, perchè ha licentia andar e star come a lui piace; over la Signoria toy altro mezo, replicando si lazi presto perchè l’importa, perchè non è niun voy veder granila quella illustrissima Signoria più ili quello la è; et che domino Philiberlo, orator cesareo, è contra la Signoria. L’ orator li rispose ringhiandolo assai, e teniva la Signoria li piaceria seguisse pace tra quelli do reali etc. Item, eri lì in Roma se intese la Signoria aver auto la terra de Ymola, et esser lettere nel pontifice etiam si à ’uto Forlì. Dii ditto, di 2, drizate a li capi di X, una leta in Pregadi per inadvertentia. Come esso orator aricorda è do vie, volendo tenir quelli lochi presi in Romagna. La prima, satisfar il papa di la renontia voi far il ducha di Urbin al nepote dii stato poi la sua morte, et che la Signoria lo toy in protetione; la secunda, che si ajuti il Cardinal San Zorzi aver Ymola e Forlì per soi nepoti, el qual è solo quello poi col papa ; ma par non voy ajuto di la Signoria , e però saria bon dificultar la cossa con qualche savio e bon modo, acciò non potesse aver l’intento suo senza l’ajuto di la Signoria nostra etc. Si scusa aver preso tropo arogantia in aricordar tal cosse ; pur là etc. Di Napoli, dii consolo, di 24. Come ricevete nostre lettere con quelle andava al dispensier major e a missier Ioan Baptista Spinello, zercha l’asignatio-ne a missier Zuan Francesco Morexini per li Tormenti toltoli etc. ; le darà et spera otenir etc. Item, il marchexe di Mantoa partì di campo di francesi, et il gran capitanio yspano solicita a far li ponti, e sono preparate le machine. Et come ha dilto il Spinello, ogi passar doveano il Garigliano essi spagnoli ; ma è stato piogie continue con mali tempi, adeo li cavali de’francesi è quasi perduti per non haver potuto aver nutrimento. Item, si dice il gran capitanio voi partir le sue zente per obviar undique non vadi *238* vituarie a’ francesi, come per stringerli di mezo; et il viceré li ha ditto a esso consolo come si à ’uto Faenza, e, si è vero, si aiegra assai. Item, missier Et or Cara fa va a Roma; spera aver per renoncia I Diarii di M. Sanlto. — Tom. V.' 1' arziepiscopato di Napoli, qual ha il carcinal di Napoli suo. Fu posto, per li savj dii Consejo, terra ferina et ordeni, la risposta da esser fata al legato dii papa zercha le terre e lochi aquisladi, la copia di la qual sarà* scripta qui avanti. La conclusion è questa, con molle raxon ditte, che nui senio per tenir ditte terre e lochi e volemo tenir; e quelle terre eh’è immediate di la Chiesia,non havemo voluto (odiar; e sì havessemo voluto, haressemo fin qui auto tutta la Romagna ; e che volemo dar li censi di quelle a la Chiesia ; e che l’avemo tolte di man di Valentino tirati crudelissimo più cha niun altro si lezi in historie; et che ’l Cardinal Roan et l’orator di Franza ne à ditto le lolsamo ; etiam di Spagna agente apresso il re di romani; et che soa beatitudine in minoribùs etiam ne fè dir questo: concludendo saremo fioli di soa santità, et le zente le oferimo à comandi di soa santità etc. ut in ea, benissimo ditada e composta per Gasparo, imo sapientissima. Or sier Zorzi Emo atidò a contradir, dicendo era tropo parole e si dovea far più grave risposta. Tamen, non parse al Colegio di farli risposta, imo fo etiam scrito per li dilli ut supra a 1’ orator a Roma, e mandatoli questa risposta la lezi al papa, et etiam la lezi al ducha di Urbin questa risposta nostra; et cussi tutto fo Lialotà insieme. Ave : una non sincera, t>7 di no, 97 di sì, e fu presa. Et quelli non la volse, voleva andar drio tolendo terre e lochi in Romagna. Or per il principe e consieri, senza però dir al Colegio, fu fato publi-cliar che, in execution di quanto è stà preso, si scriverà a li proveditori in campo over a Faenza e Arimino, che desistano di ogni pralicha etc. E nota : il Consejo di Pregadi fo molto inganato di questo, perochè si doveva meter una parte seperada se si dovea restar o non, perchè molti era di opinion^di tuor Ymola e Forlì e poi non haria inanellato darle al papa; el qual ne harìa investito di Faenza e Rimino; sichè la cossa passò cussi. Et nota : in la lettera scripta a Roma a l’oralor nostro, li dicemo debi ringratiar li do nostri cardinali di l’ofieio usato in favor di la Signoria nostra, e li debi lezer questa risposta acciò non si parlino di tal voler nostro ; e non fo voluto scriver dichi al Cardinal Grimani che avia mal ditto che credeva la Signoria nostra restitueria le terre al papa, perchè non è homo se lo pensi di volerlo far, imo lenirle omnino. A dì 8 dezembrio. In Colegio. La note nevegò; pur reduto, vene domino Venerio di Faenza avochato sta in questa terra, a pregar la Signoria che non vo- 33