415 MDXXXII, GIUGNO. 416 Nnssim. Scrive mandò sicr Zacaria Barbaro e( sier David Bembo con li arsilii al Zante et Zefalonia per farli armar; il qual Bembo andò in loco di sier Nicolò Zen, che di la galia erano molti homeni amalati, con ordine stagino poi a la guarda di Cao ducato et golfo di Lepanto, et havendo alcuna notitia de l’armala turca avisino overo vengino a Corfù. Scrive, ancora non è parso alcuna galìa, non sa il modo di governarsi venendo l'armata turca de li, over redur le galle a la terra et in caso li homeni smontaseno quelle afondar et dar cuor a la terra, over trarsi al mar vicino a l’isola calar, honorar et salutar, et mandarsi a scusar esser amalato et lenir il galion apresso la terra, ma si quella volesse o li corsari far insulto a Gorl'ù voria meter legalie in ordinanza et andar atacarsi con quella parte li paresse, et di questo aspeta ordine nostro di quello l’habi alar. Dii ditto, di primo, da Corfù, ricevute a dì 16 ditto. Come ha via aleso a pagar la galia Quartino, homeni 115, et luti li scapoli diman farà expe-dir, poi pagerà il Pelrat/n qual ha scritto quasi tuli li soi homeni haverà, et il Nassim scrive le zurme questa selimana sarà tulle 3 armale. Scrive di la nave di formenli fata scargar, aspela formenti de golfo di Lepanto, ha scrilo al provedilor dii Zante fazi far biscoli et li mandi de qui. Dii ditto, da Caxopo, di 3, ricevute ut su-pra. Havendo inleso beri sera esser sta visle do fuste passar sora de l’isola a ponente, vene di qui dove era la galìa di sier Luca da Ponte che ha in palmo, et ha mandato sier Lorenzo Sanudo et sier Andrea Duodo con do navilii a far pali per munitimi de la terra. Questa matina se levò per venir a trovar sier Nicolò Zen, qual ha palmato de qui a Caxopo a San Stefano, et manda ste 2 galìe a le Merlere, per scoprir lì intorno, con ordine passino al Sasno per imbatersi con le fuste predite, et non le trovando vadino a Corfù ; et ha scritto al capitanio dii Golfo stagi vigilante. A bore 23 comparse 3 navili col provedilor Moro. Dii ditto, da Corfù, di 4, ricevute nt supra. Come ha mandà il capilanio dii galion al Zanle, et manda uno aviso di una nave parli dii Baffo, qual dice cussi : Piero di Francesco da Venetia scrivan di nave si partì già un mese di Baffo, riferisse che’l galion eapitanio Chrislophalin Doria si era partito de lì un giorno avanti di Baffo, qual havia preso uno navilio lurchcsco carico de tormenti, et die ’I capitanio de Baffo havia fallo far una crida che alcun non comprasse di quelli formenti. Dicesi, per ditto di coloro di la terra, che ’1 prefato galion stele assà zorni denlro di le seche di Baffo, et intesero da quelli, magazinieri che ditto galion ha dato do bombarde a la galìa Bimba per farla calar; ulterius riferisse haver inteso di le soe conserve, una di le qual era la nave patron Francesco Teslarosa che scontrorono sopra Scarpanlo 7 galìe lurchesche, el capilanio di le qual galìe 1’ ha bombardà a la prova, clic la ballota è reslà nel magior, per farla calar ma non per far danno, che diceano haver sopra la soa lesta le cose da venetiani, et che dille galìe li dissero che ha reano di atender de lì via ; et dimandatoli di novo, dissero che 30 vele dii Gran signor turco erano a Rhodi. Da Napoli di Romania di sier Alvise Contarmi baylo et sier Marco Moro eonsier di 6 Mazo, ricevute a dì ditto. Laudano molto Antonio da Crema inzegner vene di Candia lì, el qual ha veduto le bombardiere atorno il caslel dii Savio che era debole et una lorda tonda a l’antica alla zerca passa 4 in mezo di uno torion quadrato, nel castello ha falto bassar el quella reduto a securo cavalier, sichè quel castello sarà in forlezza; et laudano molto sier Slefano Miehiel castelan, qual ha presìà dii suo ducali 50 per far tal opere. La camera è debitrice, più spexa che mirata, et za do inexi che non poleho haver un soldo, li datii sono slà intacati et grossamente, et l’opinion di metter la terra in isola non si faria in seculi de anni a separarla dii palamento e per il cavalier al castel di franchi e conzar le mure di la marina, ma il dillo Antonio disegna slargar il leragio, varda verso terra ferma, et conzar cerle bombardiere di la terra, far caxe malte sotto il cavalier dii torion per fran-chizar la muraia dii teraio e baler la fossa, cosa necessarissima ; é stà conzo le bombarde in la (erra, da la banda di la grola, etiam il porto che guarda al scoio fino a Santa Maria di la grota, e tien il posto sicuro ; ha hauto legnami di zapin da l’ixola de Isdres da zerca 40 pezi per ripezar quesle artelia- jgo# rie. Scriveno haver mandà ditto Antonio da Crema al Thermissi e Castri per veder quelli lochi, e mandano la soa deposilion, et adi 26 ritornò, et con lui volse andar sier Zuan Alvise Salamon, e a di 26 si amalo, et a dì 20 ritornò qui et a dì 8 di l’instante a hore 22 morse da petechie, e lo laudano assai, era amato da tutta la terra. Scriveno haver inteso il manear di 125 fanti solo 3 contestabili, et quesla università hanno sentilo gran consolalion, ina bisogna lenir le 50 page per far la guardia sopra Santa Maria di la Grota. Hanno ledere di Candia di 23 aprii che se li mandi Antonio da Castello,