unusu, gran fatica, el li fo mandali drio con uno brqganlin n posla fino a Milo, cl auto li soi, licenliò quelli di Paris. Andò poi a l’isola di Stianto el ave da (¡nel Signor ducali 30 d’oro per il presente. Non ob-stanle questo messo in terra el fece grandissimi danni ne li bestiami. A Milo prese il canzelier del loco et non lo volse rilassar fino non li losseno dali ducati 20. Hanno lettere di queste cose dal signor duca di Nixia el dal magnifico governadordi Pario. Scrivono a dì 2 de l’instante con la nave de pellegrini gìonso qui ¡1 magnifico domino Domenico Capello, electo duca, sano e gaìardo, e al tempo lì consignarò il redimento. 351 Copia di una Intera dii provediior di la Sfa-cìiia, scrila a li clarissimi relori di Candia di primo Avosto 1532, ricevuta a dì 4 dito. Magnìfici eie. Ne li precedenti giorni scrissi a Vostre Magni-fìcentie zerca le (re foste lurcheschc in queste bande exislenle, et a quelle significai il danno fece-no in uno loco nominalo Santa llomelì, et il prender di certe persone, cl haver inteso die dite fusle voleno dimorar in questi contorni, aziò havesseno da svisar dove che hanno suspelo. Ijora veramente ha-verà Vostre Signorie relation dii grandissimo danno che dite fusle feceno antequam venisseno in que-sle bande in l’isola di Golieme, parse, sapiando ritrovarse a la Cania la galìa Zenoa, el a Cerigo 4, le qual, si vcrnm est, facilmente le preuderano, iterimi notìficarli et dìi fato in dila isola avisarh, che havendose de qui levale dile barche con le persone por andar in dila insola, dile fuste erano lì sorte, el le hanno prese el brusalo le barche, non dico il danno feceno in li bestiami el altre robe che trovorono lì. Vraeterca martedì preterito passando do nave, una grossa el l’altra nienor da lonzi de qui zerca mìa 10, ditte fuste li andorono adosso, et con queste alquanto bora combatendo da lonzi con le bombarde, el aceoslalosi poi a lai di esse, stando zoroa bore do, poi le vedesscmo parlirse et preseno le nave la volta de Loso, ma non so quelo è sognilo. Le fusle veramente loruorono iterimi al soprascrilo loco di San Itemeli, el ile li mollo ben cargatose di legnami, et lo resto brusorono, por modo che luto quel populo rimase minalo, perchè luta la loro mercadantia et lo legname, per lo qual si acomoda luta questa ìxola et bora prima molto so hanno minali, perìlebè iterum ho preso grande nassion, Ancora dite fusle dito giorno de SETTEMBRE. 884 marli a bora di note de lì se parliteno et andono a certo bande el vene al Casal Seiino, et de lì prestilo de le altre vìi persone le qual si trovono in le rive de Langie con il loro bestiame. Questo per vera nolitia liebbi, però Vostre Magnificentìe sì degnerà far ogni provision a questa partita essendo conveniente recuperar lo anime sopra narate. El aziò che non tornino a far qualche altro danno, maxime de li navili, aspelemo de lì de altri molli lochi, et quelo che de qui preten leno parlirse de coetero. Da Selenico, di sier Bernardo Baili conle et capitanio, di 1S Avosto, ricevute a dì 2 de Septemlrio. A li zorni passati ho mandalo do esploratori a la volta de Bossina per saper dì le coso turchesehe, el hozi son stà certificalo che passando loro Doìno esser stà amazatì et malmenati, el questo perchè li passi sono roti et con grandissima difficoltà si può passar. Questi confinanti turchi hora tuli si trovano in grandissima fuga, et stano continue in armo, dubitando esser asalili da 1’ hoste tedesche, che hanno inteso di certo grossamente dover venir di zorno in zorno da loro. Fanno adu-nantia et molle provision di quello polena per andar a li passi ad obslarìì ; ma per esser debile le forze loro et esser slà a li zorni passali scolali, se ne dubitano di non potersi prevaler. A dì 7. La malina, el Serenìssimo, per risen- 352') tìrse di la gamba, non vene in Collegio. Sì intese, che havendo la Signoria fato dar li danari a li 4 corìeri Zuan Gamba et compagni, videlicet ducati .... por moter le posle di Verona fin Katìsbona et Linz, et richiesto una patente a l’orator Cesareo, non la volse far, dicendo non haver autorità di farlo et scriverla a l’imperador. Vene l’orator predilo Cesareo in Collegio per cose pnrticular. Non era il Serenissimo, el nulla disse. Fo loto certi avisì mandati in Collegio per sier Antonio Capello procuralor, videlicet una Ietera di 30, di Jìalislona, non dice chi scrive, nè a chi, ma par don Lopes di Soria, scrive di 4 di Man-loa a Ferìer Beltrame spagnol, abita in questa (era, et lo avìsa haver nove dii tempo soprascrilo, che ’I campo dii Turco era CO mia lunlan di Viena, el In questa matina, in lo do Quaranlie, per il Zan-latti compile di parlar sier Alvise di Prioli procu- (i) La carta 351* è bianca.