477 parlai con alcuni zenlilhuomeni dii marchese. Mi disse lo esercito se trova a Caxalmazor mia 35 lontano de qui et stanno de hora in hora aspelando oomandamento de Cesare de quanto hanno a far, et dicono anderano in Alemagna per le cose tur-eliesche, et che la Cesarea Maestà liavea donalo al signor Antonio da Leva el ducalo di Ascoli in Puia el il marchesato de la Siila. Hozi era el zorno terminato de far la mostra, ma da la pioza che fa si è alquanto impediti, se dubita non se farà, pur per esser estate forse il tempo mutarà proposito et si darà principio a farla, la qual mostra da ognuno è aspettata per esser cosa rarissima el bella. È venuto tanto concorso de genie qui a veder genlilhomeni de ogni parte eh’è grandissima carestia de alogia-mcnti ; vi è venuti molli zenlilhomeni veuetiani de quelli che hanno acompagnato el reverendissimo monsignor Cornaro, fra li quali vi è l’abate Cornaro sier Agustino Foscari, sier Alexandro Conlarini, sier Alvise Trivixan proveditor de Salò, sier Domenego Balio camerlengo di Brexa, el cavalier Justinian et altri assai. Dii ditto, di 26, hore 2t. Ozi il marchese dii Guasto è parlilo da poi man-zar, va a la volta de Caxalmazor in diligentia, per haver bauto aviso esser zonli a Caxalmazor uno suo Zuan Tomaso Tacila, vien da la corte cesarea, si pensa sia venuto con la resolulion di andar di queste gente in Alemagna. A questa mostra vi si ha trovato il signor Alvise de Gonzaga, signor Maiale-sta da Rimano fradelo dii signor Sigismondo, la qual è stala bellissima. Beri da poi manzar cessò la pioza, et la excellentia dii duca sopra uno bellissimo cor-sier baio con il suo baston d’arzento in mano et messo in bataglia tutta la sua zenle d’ arme vide-licet in tre bataglie l’una di lanze 50 con li 10 cavalli lizieri dii signor Guido Baldo, 1’ altre le 200 lanze di soa excellentia, la terza li soi 200 cavalli lizieri guidali dal signor Conte Carlo de Soiano che certo fu bellissimo veder. Olirà di questo vi era da 400 et più cavalli de zenlilhomeni che erano a veder, che coprivano la campagnea ; et cussi divisi se ne veneno in Gedi al palazo fo dii conte de Pitiano, lo qual sempre era avanti, esso duca, guidando la bataglia con meraviglioso modo. Smontalo poi Soa Excellentia con il clarissimo proveditor con lutti li colaterali di la banca se comenzò la monstra et fu expedilo 100 homeni d’arme solamente, li quali fo tanto ben in ordine quanto dir se possa et 478 bellissimi corsieri et ulti con sopravesle, et li cavalli bellissimi, di seda trabocadi, Irinzade, livree, el cose grande, et molti de loro non li bastava a presentar doi boni cavalli, ma apresentavano sei c olto. Ozi da poi manzar fo compilo li altri Í00 homeni d’arme assai ben in ordine ma non tanto, da poi li 200 cavalli lizieri. Diman se expedirá la 187* banda dii signor Guido Baldo. Ho visto 20 capitani da piè et da cavallo tulli quanli armali sora li soi cavalli, li quali sono interlenuli con una paga de homo d’arme et le sue laxe a spexe de sua excellentia, por ogni bisogno che potesse occorrer sono parechiati. Di sier Hironimo da Canal proveditor di 188 V armada, data a Zara a dì 24 Zugno, ricevute a dì 29 ditto. Come partito dal clarissimo generai andò a Veia, solicitó si che la galia fo expedita di armar, et poi a Chcrso et (ulte do è andati a trovar el zeneral, fo in Arbe, bave homeni 50 et a page 50, poi vene qui a Zara dove zonse questa matina, et ha interzà. Sier Batista Griti quela note si parte, la Zantana et Veniera menarà lui per farle interzar et si partirà da malina. Di Traii, di sier Alvise Callo conte et capitanio, di 20, ricevute a dì 29 ditto. Come sa el magnifico conte di Spalato scrisse il successo de Glissa, hora avisa esser venuto qui Alvise Vendra-min naturai ben noto a la Signoria nostra venuto hozi da Clissa, et mi ha dito che poi che domino Nicolò Querini nonlio dii reverendo Grili ha auto le chiavi de la forleza el di soguenle fece far comandamento al conte Zimbrech et a pi e’ Simone, che prima erano vice conti de lì ma reduti nel borgo, che in termine di 3 hore fusseno parliti di quel territorio solto pena di la vita. Il prele andò subito via, et li turchi, erano nel castello di Salona, intesa la partila dii ditto li andorono drio per amazarlo, el qual fugile, el azonseno a 1’ homo che lo acompa-gnava et lo feriteno, et il prete dito fu salvo in la torre di Ochovich sopra el leritorio de Spalalo. Erri-brich partiva mollo mal volentieri et pregava el Querini per mezo di esso Vendramin che’l potesse restar, dicendo non saper dove, andar, il che li fu recúsalo per esser cussi sta el voler de’ clissani. Li-cenliò etiam li transfugi che ancor non erano partili; indicasi questi erano sul nostro terilorio, desidera saper et voler di la Signoria nostra se la dia acelar. Questi è soliti far danni a Turchi. Scrive alcuni soldati de qui, tra i qual uno fabro, voleno andar a star in Clissa et si hanno mandali a offerir al Querini. ' Ditto Vendramin mi ha dillo che il Querini se duol MDXXXII, GIUGNO.