91 UDXXX1I, APRILE. 92 genie et d’ ogni altra cosa necessaria. Et non è du-bio ninno che venendo Sua Maestà, Nostro Signor partirà di Roma, per andar ad incontrarla. Sono qui avisi da Venetia, che hanno lettere da Constantinopoli de li ‘25 et 28 di febraro, che lo exercilo dovea ussirel inviarse por la volta de Hon-garia con grandissimo preparamento, et che se spiegava el stendardo, ma non erano ancor ben 35* chiari se la persona dii Signor vi vera o non, però che pur ella slava con qualche suspetlo dii Soprhl, qual si diceva dimostrava de far certi movimenti da le bande di là. Et che l’armata di mar sarebe più presto per meller sospelo di quà che non si potesse soccorer di là, che per impresa nè danno che ella possi far, perchè non saranno mollo numero di legni, et d’essa sarà capitanio il capilanio di Galipoli, ma perchè è giovane gli daranno per governalor Barbarossa corsaro. Et che Luisi Gridi già era partilo per Ilongaria, ma come signor et genlilhomo et non come soldato, et havea con esso traino di 400 cavalli et da 60 cariasi fra camelli et muli, el con grandissima pompa et riehezze. Nostro Signor non beri l’altro me disse havea avisi in conformità di questi, de li 9 di marzo, et che da Sibinico haveano signori venetiani aviso, come li ambasciatori de 1* imperator erano arivati già in la Bossina per andar al Turco, et che credevano sa-rebbeno lassati andar inanci, perché portavano un grande et superbo dono per il Signor turco. Questo non dice già Nostro Signor, ma s’intende per altri. Lunedi il Cardinal di Burgos spagnolo, qual vien da Napoli, farà l’intrala sua in Roma, et sarà accetalo in Concistorio publico secondo il consueto de farsi a li altri cardinali la prima volta che vengono a la corte, et allogiarà in la cancellarla, che è casa dii Cardinal di Colonna. Si ragiona strettamente di creation di nuovi cardinali, et che saranno 6, fra quali se dice delli nominati l’arcivescovo di Capua, il Mussatola, el vescovo di Verona et l’arcivescovo di Tolosa, con dui altri. 36 Copia de una Ietera dii signor duca di Ferara scrita al suo orator in Venetia. Alfonxus ddx Ferrariae etc. Missier Jacomo. In una lettera dii 12 dii presente dii commissario nostro di Garfignana che bozi havemo hauta, se contiene un capitolo, secondo la qui inclusa co- pia, la qual vi marniamo, perchè in nome nostro comunichiate la cosa al Serenissimo Principe et illustrissima Signoria, pareti loci che sia notabile et degna di consideration« ; et a la lor Sublimità mollo ci ricomandarele. Siale sano. ferrariae, 19 aprilis 1532. A tergo : Spectabili secretarlo fìdeli nostro carissimo domino Jacobo Tebaldo, Venetiis. Questo è il tenor dii capitolo incluso. Praeterea notifico ancora a Voslra Excellentia come tre, o, quattro giorni fanno, la città de Lucha continuamente ha faclo rumore et tumulto, et la causa di lai lumtillo fu a principio che li populari volendo exegnir li sui irrationabili apelili, expnl-sero alcuni cittadini seguaci de li Bonvisi, el li Bon-visi dissero che poi che erano caziati fuori li suoi, ette ancora loro se ne voleano uscire, et cussi uscir-no fuori Martino et Lodovico fratelli de li Bonvisi. Et l’altra noie seguente circa ad hore due di note, esso Martino se presentò ad una porta et con circa homeni 300, li fu aperta la porta et inlrò et retene quela porta, per la qual dopo inlrò el dito Ludovico con molte altre gente. In questo instante el popolo si levò el andò a dar la bataglia al palazo de li signori, dove se erano redulti quasi tutti li citadini da conto, et non polendo sforzar el palazo per il soccorso giolito, fumo rebatuti et morti homeni circa 12 dii populo et molti ne furono presi et in-carzerati, et più de 50 se ne gittorno giuso da le mure et rifugioronsi nel lereno de fiorentini et tuia-via li citadini vanno zercando quelli che corseno al palazo et incamerandoli, li quali senza alcun dubio si pensa che li habbiano a far morir tulli ; el così sarà el fine dii suo ¡meritato governo. In questo zorno a dì 22 aprii, hessendo stà fate 37') a di 20 le noze de la fia de sier Francesco di Prioli procurator, da san Severo, con dota de ducati 10 milia, tra li qual 7500 contadi, in sier Zuan Alvise Badoer de sier Piero qu. sier Àlbertin Badoer, el qual in lai zorno 20 aprii 1531 refudoe la fia de sier Andrea Gussoni procurator, con dola ducali 10 milia ; hor bozi fo compile le noze el era la sposa garzona, vestila de reslagno d’ oro, cenla con uno colar de zoie, et al colo grossissime perle et in (1) La carta 36* è bianca.