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MDXXXII
AGOSTO
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      Mocenigo venne alla Signoria e tolse licenlia ili aprirlo, et cussi auto lo apr ite et andò zoso. Questa cosa è sta tanto ridicolosa et zoveui maxime a dir: « sto vecliio è inamorato e porta li abiti che portento nui zoveni ». Siché si poi dir esser minalo dii inondo. Ha p 'r moier la sorella di sier Marco Antonio Venier el dotor è oralor a Roma,
     et ha 2 fioli gentilissimi gammi......E riclio
    e ha bona intrada da ducali.....al’ anno a
     Terarsa. Dapoi venuti zoso da Conscio li Avoga-dori se reduseno in l’ofìcio, dove venne il predillo sier Polo Bragadin et fo mandò etiam per la sua garzona qual sta .... et vene a 1’ olicio lei el lui el portò li calzoni el zipoli, et li avogadori zoè , sier Jacomo da Canal li usò alcune parole leva mal in questa età a far quello che’l leva, il qual rispose benissimo ad interrogata senza smarirse di nulla. F, cussi fece la garzona, la qual porlo una veslura di seda I’ havea, che lui I’ ha falla, dicendo voria la fosse sia di restagno più volentiera. Et cussi senza allro fono Iicenziadi e insieme andono in barca a caxa. El la malina esso sier Polo con grandissima audacia venne a Rialto, et intesi havia dillo a Conscio : « ho slara 6000 formento, voria esser andà con una compagnia alla defension di Vienna ». Et questo inteso li zoveni si cazono a rider, e qui co-menzò il remor seguito a Conscio.
310* A dì 19, la malina. Venne in Collegio sier Vetor Grimani procuralor dolendosi di una sen-tentia falla a dì 16 da malina, puhlicada per il Serenissimo conira Vicenzo Bembo naturai fo fìol di sier Francesoo Bembo qu. sier Andrea era canze-lier inferior, posto per il Serenissimo suo inisser Doxe et confirmato in Collegio senza citarlo nè al-dirlo ; et più havcr etiam in loco suo eleclo Antonio di Marsilio gnstaldo alla Procurata de ultra homo certissimo da ben. El qui parlò altamente dicendo la soa Serenità è corsa a furia senza aldir e tuor le sue iuslification a quello li vicn imputado,
      il	qual una volta per lo excellenlissimo Collegio è slà aprovalo, et che’l nostro Signor Dio ne dete questo exempio quando volse condanar Adam che disse nel paradiso tereslre : <c Adam, Adam, ubi cs? » E cussi fa ogni ius licenle che non conda-nava mai alcun se prima quel tal non era chiamalo a difesa, dicendo altre parole. Et il Serenissimo disse che li canzelieri inferiori e tutta la sua fameia e li canonici di san Marco è sottoposti a lui, e lui li mette e lui li cassa quando li par, et si l’ha fallo mal, la terra è ordinata, vaili ai Avogadori eie.
Vene 1’ orator de l’imperador perchè si dagi
li	danari a li foraussili, zoè li ducali 2000, e per altre cose particular ¡usta il'suo consueto.
    Veneno li sa vii sora le Aque sier Andrea Tri-vixan el cavalier, sier Francesco Donado el cavalier, sier Agustín da Mulla, el vulcano il suo collegio. A P incontro li savii ai Ordeni volseno Pregadi per slougar la muda a le galie de Barulo qual sono andate richissime.
    Dapoi disnar adunca fo Pregadi, et letto sohtm
3	lettere nolade qui avanti, el sopravenne una lettera di Cividal di Frinì con avisi de Turchi,
il	sumario ili la qual sarà etiam qui avanti posto.
   Fo letto una lettera di sier Francesco Corner podestà di Lendenara, di 30 Lido. Di certo caso seguito de lì per alcuni banditi quali asaltono in la sua botega uno spicier e lo feriteno eie. ut in litteris.
    Fu posto, per li Consieri, darli autorità di bandirli di terre e lochi con tuia vivi lire 1000, morti lire 800. 134, 3, 0.
    Fu posto, per li Consieri, essendo slà electi 5 Savii sopra la differenlia di l’ixola di Pario et essendo morto uno, eli’è sier Hironimo Erizo, sia preso che li dilli quadro debbano aldir e andar con loro opinion a li Conseglii non obstante l’ub-sentia dii quinto. Fu presa Ave: 159, 4, 2.
   Fu posto, per sier Antonio da Mula, sier Gasparo Coniarmi consieri, sier Francesco Zane, sier Sebastian Minni cai ili XL, i savii dii Conseio sier Francesco Contarmi sier Marco Barbarigo, Savii a Tcrraferma : Questo Conseio ha inteso la richiesta falla per il reverendissimo cardinal di Mantoa et la soliciludine fa I’ orator dii duca di Mantoa che quel scelesle don Bernardin Manfredino che amazò in chiesia a Carbonara in mantoana, uno Andreasio citadin mantoano et è fugito a le nostre terre, sta sollo Lignago, che’I sia serillo a quel retor di Li-gnago lo fazi relenir et mandarlo in questa terra, et poi se delibererà quello se babbi a far de lui.
    Elsier Gasparo Malipiero consier andò in renga et disse la libertà di questo Stailo non se voi perder. 11 duca di Mantoa non ha voluto asentir come ha fato il duca de Milan, dicendo in Collegio el suo oralor voler esser in liberta de dar in le man
li	caxi atroci ; però non la se dia prender questa parte.
    Et li rispose sier Gasparo Contarmi el consier et parlò ben, alegando missier Hironimo Ziganle dolor excellenlissimo canonista ha ver dito al eia -rissimo missier Domenego Trevixan el lui che uno in sacris richiesto da l’altro se dia darlo ; et disse