74'3 MUXXMI, AGOSTO. 744 siati al soldo di la illustrissima Signoria conira spagnoli, et liora ne manda 30 e 40 per galla. Nui andavamo per la galia. Eramo in zupone e li turchi si davano ne le man de le bragete nostre, Gridando drieto, e nui tacendo stevamo bassi. Dila armata è galle 80 in 83, fusle 35 in 40, el resto brigantini ; in tutte velie 130. Sono galle bastarde con uieza ehebba 45 computa la galla del capitanio, e lutto le galle de altri capitani da 7 in 8 haveano uno fanò per una, hanno da la poppa a la prova lanze da cavallo con le bandiruole. Stimarlo di una lettera da Ragusi particular, di 2 Litio 1532, ricevuta a dì 12, scritta per uno chiamato Io. di Rocho a Barlola-mio di Nicolò in Venetia. È andato via di qua quello imbasador di Pranza a! so viazo. Per avisarvi li lionor: è stato in caxa di missier Jacomo di Zulian mio patron 11 giorni et ogni giorno fu apresentato de presenti da manzar da questi signori ; e dapó il Corpus Domini li asallò uno affanno al stomacho, e non si potendo star in caxa per lo gran caldo, lo fessemo andar in caxa di P arziepiscopo, e li con li rime !ii miorò. In questo mezo lui mandò un suo zentilhomo napolitano al sanzacho per nonziarli la sua venuta ; el qual subito lo spazò al Gran Signor, e zonto lì li donò tulio il presente li havea mandato re Feran-din; si stima vai ducati 10 mile. E questo è certo el dito ambasador avè letere e io le portai, e Agendole mi feze purlicipe, presente il medico di questa città, el Gran Signor subito spazò una cavalcata di turchi fin qui a tuorlo con grandissima instantia. Lui non si volea partir da Belgrado fino noi veda, e si per sorte el fosse morto lo debbi portar aziò el Veda la sua persona. Essendo anialato li fazi far uua letica over portarlo su le braze come li sera più comodo ; e questo ò certo sempre li son sta presente. El dillo signor ambassator è ussito fora con grandissima pompa e honori di quesla terra, et merita grande honor ; è piacevole e liberal ; a lutti li ha servilo li ha meritadi de danari, principalmente missier Jacomo mio patron et a Julian el a mi hebbi zerea ducali 8. Noto. Il dito ambassador si chiama il capitanio Rigon. Da Udene, di sier Thomà Contarmi luogotenente in la Patria, de 12, ricevute a dì 13 Avosfo in Pregadi. Da diverse bande é sta con- firmato le corarie fate per turchi a la volta de Pe-tovia e lochi circumviciiw, quali hanno fatto danno così di amazar presoni, brusar coverti e robe e biave de ogni sorte. Poi sono retirali verso lo esercito grande. In quesla bora è zonlo Nicolò Copelaro da Venzon mandato a Vienna di ordine di la Signoria nostra, qual fu, è pochi giorni, mandalo por me. Partì da Viena alti do. Riporla ne l’andar in là non haver visto nè ìuIpso cosa di momento se non che a Pruchendòrf se dicea che da 40 mile turchi coradori erano ad uno loco dillo Boresia, quali corevano, brusavano el amazavano lutti in chi se abatevano, e che haveano corso verso Pe-lovia el fato assà danni et crudeltà. In Viena è stalo alozato in caxa di quel suo parente dove alozò l’altra volta. Non è stalo intorno la terra per haver poco tempo, per non dar sospetto che todeschi sono suspetissimi di ogni cosa. E ben stalo fuora di la porla del castello e veduto quel bastion grando li vicino, qual è del lutto fornito, ne le fosse non era ancora aqua perchè fanno li sostegni de travi grossi per sustentar P aqua in più parie chè altramente non resteria, chè ha troppo di cazuda da uno loco a P allro. Se lavora etiatn in qualche altro luogo, disse per far grande e profondarlo ; li lavora da 700 homeni. Ben li potrano dar l’aqua quando vorano. Fanno etiam un cavalier dentro di la terra dove era una chiesi«, per baler verso il fiume. In Viena era missier Nicolò da la Torre et missier Zuan Vituri qual alozava presso Santo Augustino, quali solicilavano li repari et forlificationi. Altri capi non ha cono-suto, nè inteso chi sarà capitante generale de queste zente è in Viena. È da 10 in 12 mile persone da guerra todeschi tra a piedi et a cavallo, ben quasi lutti pedoni; sono 20 bandiere, stanno di bona voglia nè mostravano paura alcuna, et hanno fatto elelion de dilli soldati, mandalo via quelli che non li hanno parso sufficienti el cosi anche a Neustot. È bon mercado de viver in Viena de ogni cosa maxime di pan, et quel soldo è assai maggiore di questo ; è ancora fornita de ogni monitione, per quanto se dice da lutti. Adimandalo su’! si aspella altra zente in ditta terra rispose de sì per quello se dicea, et che a Prespurch era da 10 mile persone ; el alcuni dicono assai più, di bohemi, moravi et slesii el altri andati lì per il Danubio. In Altimburg era da 400 spagnoli. Del serenissimo imperator et alti e sue zente lui non sa se non parole zeneral, che se diccano che’l farà grande esercito, et così il re dei romani ; e che intorno Linz era un poco di pe-