1od MDXXXII, sto la parte per el Falier che fussi assolto. Fu presa. Ave : . . . . Da poi disnar fo Colegio di Savi ; et il Serenissimo con li Consieri, XL Zi vii vechi, et Consoli de mrrcadanli se reduseno a far li poveri al pevere, et aldìti alcuni, et visto erano sta electi contro le leze, che voleno siano venetiani, fo ordini li Consoli fa-cosseno nova electione et........ E da saper hozi el duca de Urbin con il zenero, in barca, el sier Andrea Duodo qu. sier Antonio fo a 1’ Arsenal. 11 zenero smontò a veder, poi per canale in barca a la sera il zenero andò a caxa di 1 sier Piero Badoer qu. sier Alberlin dolor, qual per le nozc de suo fiol in la fia di sier Francesco di Prioli procurator fè cena di compagni, el ballò con nostre done, etiam era el signor Chechin fiol dii duca di Ferrara, venuto col padre incognito in que-sta terra. A dì 7. La malina, non fu alcuna letera da conto. Veneno sier Anzolo Gabriel et sier Alvise Badoer avogadori exlraordinari, dicendo esserli sta mandé una suplica di figli di sier Zuan Vituri veleno coniar con 1’ officio et che i respoudano, il che è contra le leze, et doman si voieno parlir, et a loro ritorno voleno esser a li Consegii, dove si ha a ballolar questa grafia, voleno contradirla el risponderano, et cussi per la Signoria fo concesso. Noto. 11 duca de Urbin hozi fo a Muran a veder far veri, con suo zenero. È da saper. La prima sera li fo fate lespexe per l’officio di le Haxon vechie, erano da boche 180, non lutti soi ; beri li fo manda un presente di caponi, gaiine, cere, confetti, moscatelli et altre robe, comeslibili, per l’amontar de zerca ducali .... El il duca di Ferrara con suo fiol signor Chechin, ultimo di tre che ha, che è in questa Ierra, venuto a veder la fabrica si fa in la sua caxa, con persene zerca . . . . , fo a far reverentia al Serenissimo, el poi andò a Lio a piacer. Da poi disnar, fo audienfia publica, in Quaranti Criminal. Fo assolto sier Zuan Pixaui qu. sier Nicolò, per villania disse al Talenti. Da Corfù vene uno navilio sora porlo, è zorni 10 parli, non ha lettere va a la Signoria, le qual ancora non si ha haute. A dì 8, la malina. Fo lettere di sier Bernardo Balbi conte et capitanio di Sibinico, dì 2. 11 summario dirò di sotto. Et fo parlalo di far compir de armar sier Hit'o-nimo ita Canal proveditor de 1’ armada electo, aciò vadi via presto, maggio. 164 Vene I’ orator di Ferrara, per cose particular. Da Sibinico vidi lettera particular, di 2 de mazo 1532, scrita per uno Francesco Alberto Sìbinzan al reverendo prè Piero Chatisio pri-mocerio di Sibinico. La qual dice cussi : Eri che fu a di primo mazo, 4 fuste se dixe di Barbaria fu a li Azuri et fo scoverte, et feze un poco de danno a le caxe, di le robe, ma le .brigate fuzirono. Qui era una galla Conlarina, videlìcet sier Domenego, su la qual montò molli di nostri Sibinzani, et andò fuora dii porto et si trovò con le fuste nostre, una el capitanio Bondimier et missier Ambruoso Contarmi, et le sopradite 4 fuste deteno la caza a le do fuste nostre, le qual do fuste et la galia non potè investir per non esser la fusta Conlarina interzada, da poi le fuste de inimici erano qualro benissimo in ordine. 1 nostri veneno a la terra, el quella sera fu ben armate di assai zente. Poi la malina a l’alba si parlino, et poco avanti mezo zorno veleno 4 vele el volseno andar a la volta di loro, et cussi aproxi-mali zerca miglia do longi veleno esser vele 7, li fu forzo tuor la volta de qui, el a bore 19 queli dii easlello hanno visto 7 vele a la volta di la ponta de Slarim, se iudica siano più vele de Barbaria. Credo faranno quello vorano per questi scogli, benché la magnificentia dii conte ha falò intender a tulli se vardino con quele debile provision se convien. Le ditte fuste se disse esser a li Azuri, hanno preso prima la marziliana di Furiameli che andava olirà con zerti mercanti puiesi, et ha tolto li armisi con il resto di le robe, et tulli li ho meni menati via, sono carge fino li spironi. Altro non zé. Fo parlato per alcuni savi di Terra ferma, dar galle ad alcuni soracomili dalmalini venuti a luorle per armar, alento sier Nicolò Venier proveditor a 1’ Arsenal non le voi dar senza bollelin dii Colegio, et altri Savii non voi armarle ancora, fin non se babbi altre letere da Conslanlinopoli, perchè la più parte dii Collegio lien che l’armata non ussirà questo anno, et manco ussirà Io exercilo et seguirà trieve, tamen .... arsili sono partidi. Fo balotà li danari per expedir sier Zuan Moro, va proveditor zeneral a Corfù, et ballota ilo volte, non fu preso. Da poi disnar, vizilia di la Sensa, hessendo stà manda a invidar el duca de Urbin et il zenero a disnar doman col Serenissimo, et, non volendo li oratori di reali darli el luogo per non andar di solo, disse non voler venir, et haria più piacer andar in barca vedando, sichè non vene. Et il Serenissimo vestito d’oro con manto di raso cremesin el burela