521 àlDXXXII, LUGLIO. 522 cosi esser rimasi por composizione, per quanto se divulgava tamen sin hora non se intende niovesla alcuna. Se altro intenderasi degno di notitia subito avisarò Vostra magnifìcentia, overo in persona portarò meco. Del ditto, di 2 ditto, ricevute a di 4 ditto. Ozi è venuto uno citadin de qui, partì da Trieste alli 28 dii passato, referisse erano in ordine li 500 homeni da remo che aspetavano di hora in hora domino Raymondo Norimberg per aver denari, dove aulì si partivano per Viena per montar ne le barche sopra il Danubio. Dice che in Lubiana tutti quelli castelli haveano adunata molta gente parte a cavallo et parte a piedi, et similmente nel Cragno, essendo stali esortati da quelli martelossi che stanno tra la Piucha et Lubiana quali tutti sono da 4000, et referisse che ditti martelossi hanno tosato li soi fioli per pegno a ditti castelli dirnon-strando voler fedelmente servirli in questo, et in breve sono per ritornar. Dii successo avisarò. Item, è venuto uno di Lubiana, degno di fede, dice ha parlato con uno veniva da Viena, conferma che parte di lo exercito lurchesco era partito di Belgrado, et l’altra parte si aspetava insieme con il Signor di hora in hora. Aspetto fra pochi giorni uno mio andato a Viena et avisarò. Da TJdene dii locotenente di ultimo Zugno, ricevute a di 4 Luio. Ho avuto nova da Gemona esser capitati de lì certi mercadanti partirono da Viena alli 21, dicono per exploralori certissimo haver esser gionti a Belgrado turchi 60 milia, et il Signor era poco distante con la sua Porta et il resto di lo exercito, e se divulgava mandarla parte verso Moravia et Slesia parte alla volta di Lubiana et Carantano, et il Signor con il resto andari» allo assedio di Viena, et che 40 milia tartari li doveano esser mandali, quali anderiano con quelli vanno verso la Moravia per impedir boemi non veniseno a soccorrer Viena et per poter depredar il paese, e dicono che al partir suo in Viena era pochissima gente da guerra, et se diceva che per lutto 10 di luio, s.iriauo 12 milia fanti ivi per la guardia dii loco, et che alli 10 dii futuro mexe dovca esser Cesare alla campagna, et che’l re di romani era partilo de Praga e ritornava a Ralisbona. Item, che hanno inteso a Viena che’l Signor (ureo havea fallo restar li ambasa- dori del dillo re di romani cinque giornale lontano di Belgrado. Scrive aspello di zorno in zorno uno mio homo mandalo verso Buda. Si ha etiam de quelli contorni come questi im< 207* periali coreano a far fanti, et fanno assi debol provisión per quello si vede. Da Lubiana e lochi cir-cumvicini e da queste marine da Trieste e altri lochi non se intende de turchi nulla, ma che stanno in gran spavento perchè da lutti è divulgato dover venir turchi a quelle bande. Idio proveda alla indennità de christiani. Da Ratisbona di sier Marco Antonio Contarmi orator, di 24 Zugno, ricevute a dì primo Luio. Scrive monsignor de Vauri parli eri mattina per Italia va in diligenlia per solicitar le cose di questa impresa, va prima dal marchese dii Guasto poi dal Pontefice, et questa sera parte Antonio Ba-garotlo come scrisse a di 22 dovea partir. Fabri-ciò Maramaldo partirà da malina, et porterà queste lettere con le replicate di 22. Li a visi dii progresso di lo exercito turchesco, se dice esser innu-merabile, continuano più caldi, se iudica Imbraim bassà a questa hora sia zonto in Buda e il serenissimo re di romani crese stc nuove come le sono, et ogni provisión par sarà tarda. Cesare ha che a questa hora debbe esser zonto a Belgrado la antiguarda sicome è usanza che la vien manzi, poi il Turco tien sempre exercito ordinario a li confini. Cesare ha ordinà a monsignor de Vauri parli al papa di questi avisi et provedi alla impresa, voleno tenir Visegrado che è un’insula e península nel Danubio, Strygonia, Trenzim et Posonia come scrissi, fanno grandissimo fondamento sopra Visegrado et Posonia. Il reverendissimo Trento ha diio le cose di l’Hongaria è per disperale, et si atenderà alla difesa di Viena che richiede fanti 16 milia, ma per il sito è mal defensibile, per non haver fianco alcuno. La verità è tutta l’Austria è in fuga né aleun si lien sicuro in loco che sia. Hanno mandato il conte Lodovico di Lodron nel conia di Tyrol per levar zente dii paese quante più potrano, per me-torli in Viena fin zonzino li 12 milia fanli fano il capitano Tbamis el Maximiliano Pietrapiana, el sono già cominziati a far sópra il lago di Costanza e cir-cumvicini, e sono bona gente. Fra questo mezo desegnano lo exercito de Italia perché il soccorso de l’imperio sarà a mezo avosto, e Dio voia sia a quel lempo, sichè ninna provision sarà in lempo.