249 bone parole ha ditto il Pontefice, et prega il re non procedi più olirà dii divorlio, spera di voluntà de Cesare la cosa si eomponerà. 11 re ha deliberalo risponder che aspelerano per tutto mazo, aliter de qui terminerano la causa senza dubio, et tanto se diferirà et perlongerà il parlamento, qual ogni dì si reduce per aspelar le lettere di Roma, el ancora le letere non è partite. Havendo il giorno di Pasqua a Granuzi predicato uno frale observante di San Francesco in presentía di la Maestà regia et gravemente ripreso queli che abandonerano le mo-glier sue, affirmando non poter in alcun modo salvarsi, et minaziando, si ben dimostrasse de parlar generalmente, dicendo la ruina de li regni sole sempre venir da li mali consegli de li adulatori; la domenica de li Apostoli predicò uno prete, hessendo pur presente Sua Maestà, el qual danando, et nominando senza alcun risguardo nephando il matrimonio di la regina et esser insuportabile apresso Idio, el guardian de esso monasterio compagno dii primo predicator se levò in piedi et publicamente ne la faza disse a quel prete che mentiva et che era pronto in quell’hora con la sacra scrittura a reprovarlo. Unde ditto guardiano è stà posto in guardia ; et se dize hozi dia esser posto ne la torre. Se dice è venute letere di la Signoria ne l’ixola, et è lettere di par-ticulari, tamen lui orator non ha aula alcuna. Di sier, Filippo Baxadona, capitario di le gañe dì Fiandra, date in Antona a dì 11 de aprii............... 95 Da Batisbona, di sier Nicolò Tiepolo dolor et sier Marco Antonio Contarmi oratori, date a dì 19 aprii, ricevute a dì 20 mazo. Come di la dieia, poi fate le scriture proposte et risposte, che mandano, non è seguito altro. Li deputati electi per li principi et Stati, sono stati a consultar con l’imperator zerea haver magiore soccorso contra il Turco. Io Nicolò volendo audien-tia per luor licentia de repatriar, andai a Soa Maestà con il collega, et usatoli quele parole, ut in litteris, soa Maestà disse la Signoria stesse sempre secura, non solamente non saria per mancar in parte alcuna de la confederation in conservation de la perpetuità de la pace et quiete de Italia, ma si troverà sempre pronta in ciascuna actione per agumento di questa excellentissima república. Poi me commise pregasse a dar qualche summa de danari al re suo fratelo, et quando fusse la slaxon la armata nostra si conzonzesse, etiam si contentasse il signor duca di Urbino con qualche forma. Poi recomandò la 250 causa di domino Antonio Bagaroto. Diman (orò licentia da la serenissima regina et altri principi, et passati li do mexi me partirò etc. Sua Maestà è ussita hozi, ha cavalcato un pezo a spasso, ma pur ancora è molestata da quel humore che ne la faza li ha fato qualche puruleta che si vede ancora ne la fronte et intorno li ochi, ha per conseio dei medici mutato el modo dii viver suo, che dove non disnava mai se non un hora poi mezo giorno, et il disnar facea copioso et cenava pochissimo la sera, hora si leva ad bore 6, disila a le 10 di giorno, cena a le 6 bene, a le 10 va a leto. Mandano lettere di l’orator nostro in Anglia. Di sier Marco Antonio Contarmi orator, solo, date ivi, a dì 3 mazo, ricevute a di 20 ditto. Come il (ilarissimo Tiepolo visitò il re, cardinali et l’illustrissimo conte di Nasao el altri primari di là. Come il luni poi pranso si parlile acoin-pagnato da li oratori et genlilhomeni, el lo lauda assai et è amato molto in questa corte, li hanno mandalo drio per uno cavalaro a Salzpurch scudi 500 per farsi una cadena. La Maestà Cesarea hebe febre la noie, venendo il primo de questo, nondimeno la colpa è stà dala perchè quel zorno ussite per recreation, siete più de 3 hore a cavalo, corse driedo a uno cervo et se stracò, il che ha causà questa poca alteralion olirà l’aere di questa citlà mollo humido et tristo, et luto aprii ha pioveslo et nevegà con tanto fredo come fusse stà mezo inverno. Tuta la corte è risentita, ma hozi è il terzo giorno et non li è sopragionlo più febre; in la dieta per questa indisposition procedono in scriture, né è fato nulla. Molti principi è absenti, et li electori do che sono nel convento di lulherani in Svinfort è bona causa dii tardar, si dice li dilli verano a Norimberg, il che sarà grato a Cesare per esser vicino de qui, et in hore 8 si potrà haver proposte el risposte. Il serenissimo re di Romani parli a di primo per Boemia per meter ordine di levar gente contra il Turco. È stà dito, per via de Poiana, il campo lurchesco esser già parlilo da Conslaritino-poli. Il signor Piero Gonzal de Mendoza el l’archi-diacono di Toledo so nepote per nome di Cesare è andati con il re. Soa Maestà andarà et tornerà per spazio di uno mexe; et de le diete di Hongaria, de Slrigonia et Pesi fin hora nulla se sente. Dii ditto, di 7, ricevute a di 20 ditto. Come ricevete nostre di 20 el 26, con avisi di Constanti-nopoli, li quali comunicò al comandador maior di Leon, I’ ordina di Cesare ; disse questo inslesso haver haulo dal suo orator, tamen li è stà grato ; et MDXXXII, MAGGIO.