843 Sier Lorenzo da Moliti exalor a le Cazude, qu. sier Bernardo, a le Raxon nove. Sier Francesco Zorzi exalor a le Raxon nove, qu. sier Andrea, a le Cazude. Sier Zuan Sagralo el XL Criminal, qu. sier Alvise, ai X Offici, el qual non voi inlrar. El fo sodo sier Zuan Francesco Pasqualigo exalor a li Avogadori exlraordinari, qu. sier Antonio, et ballolà con questi due ultimi. Di Roma, vene leiere cli V oralor nostro, di 26 le ultime............ Di Ratisbona, di V orator nostro, di 17, 21 fin 22 de V instante. Molto desiderale. Dii capitanio zeneral di mar, di 15, replicalo, venute per via dii capitanio Arcon, mandate a Roma............ El licenliata la Zonta, restò il Conseio simplice con il Collegio, et preseno perlougar il termine de venirsi a presentar a li Cai: Lunardo Campagna, Ira-delio di domino Camillo, è a Ratisbona col reverendissimo Medici. In queslo zorno, poi disnar, in le do Quaranlie, per il caxo di Alvixe Zanlani gaslaldo a li Procuratori aparsi de malina, fo compilo di parlar. Questa malina fo principialo a lezer il processo di carie 52, et poi disnar carie 43, sichè fo compito di lezer tutto, diman sier Antonio di Prioli procurato!1 andarsi drio facendo le opposilion et menandole, iamen ctiam la malina sequenle si continui a lezer le scrillure, et la malina lelo carie . .. . , el fo dà li conli a stampa a li XL. Io era lì et ne havi uno. In queslo zorno, a bore...... fo eclisse di sol, et............... È da saper. Fono lolli hozì in Conseio di X exa-tori sier Bironimo Coniarmi, fo ai panni a oro, qu. sier Marco Antonio da san Felixe, sier Carlo Ma-lipiero, fo exalor . . . ., qu. sier Daniel, sier lliro-nimo Marzello, fo exalor a le Cazude, qu. sier I’an-lin, sier Bernardo Pixani, (o exalor ai Governadori, qu. sier Francesco dal Banco, sier Bortolamio Mo-rexini, fo a la doana di mar, qu. sier Andrea, el li cinque di sopra notadi. Queslo ho nolà qui saper li electi a diti offici. A dì 31. La malina, veneno in Collegio li Avogadori di Comun, ai quali il Serenissimo disse, che havendo aldìlo il gravame di Vicenzo Bembo fo canzelier inferior per lui cassato per non esser abi- 844 le, che ’I si doleva non esser stà aldìlo, et voleva il Collegio che I’ ha confírmalo 1’ aldisse ex nune Soa Serenità era contenta, el dila sententia per nula havea, et era contento che il Collegio 1’ aldisse, et cussi fece notar. Vene P oralor cesareo, et monstre» letere de lo imperador di .... Li scrive in conformità di le nove dii Turco, di quello havemo nui. Item, una lelera di Sua Maestà di credenza dala al Serenissimo, el poi disse che ’I rechiedeva alcuni fanti che havea locà danari et erano partili el vieneno el son venuti in quesla terra, voi sia relenuti. Et il Serenissimo con voler dii Collegio disse eraino contentissimi. Item, lexè una lelera de P Imperatrice che li scrive da.....di 7 agosto, come vien lanli spagnoli el homeni da conto con zelile in aiuto de la Cesarea Maestà, che bisognerà far non ne vegni tanto numero. Item, monstrò letere haute di Napoli. del Conseio, di ... . accusano haver di lì, da Messina, dii capitanio Doria, che P armala era ad ordine, aspetava solum zonzesse 2 galie de la Religión per levarsi, el il ritorno di una soa galia havia mandalo a intender dove era P armata lur-chesca et saper el numero di quella. Da poi disnar, fo Pregadi, et lelo molle letere per Hironimo Alberti secretario, et da mar, et da terra. Fu lelo una suplicalion di Domenico Ciera, fo dii reverendo domino Piero debilor de la Signoria nostra per perdeda di daci ducali .... del 1520, per il qual è debilor, è stà mexi .... in prexon ; pagò alcuni danari, dimanda di gralia dito suo debito poler pagar di lanli cavedali et prò di Monte vechio corrente in 30 page. Et lelo la risposta di officiali a le Raxon nuove et posto per li Consieri, Cai di XL et Savi, conciedcrgli ut supra. Fu preso. Ave: 144, 11, 11. Fu leto una lelera dii Signor (ureo, Iradula, scrivo di novembrio passalo a la Signoria, manda lo emin di Macressa et Scardona per scuoder il dazio a Spalalo et Sebenico, di sali de soi subditi et altre robe, però si lassi far eie. Et sier Piero Zen vice bailo et oralor scrive (li queslo ; et Pemin è noslro amico, nominato .... Fu poi posto, per li Savi tulli, che per il serenissimo Principe in Collegio li sia risposto che senio conienti scuodi et mandi so homeni a scuoder li dacii predili dii Gran Signor, per la bona paxe havemo insieme, ma stagi a Salona, come si concluse , di far et faremo, che a Traù nè Spalalo non si ven-! da sale, ut in parte. Ave una balota di no. MDXXXII, AGOSTO.