399 MDXXXlIj GIUGNO. 400 primo: zerca aver le trate di le inlrade di nostri in Romagna. Fo dal ponleiice el li comunicò quanto si havea, ringratiò mollo dicendo haver principia a far fanti 3000 per meterli in Ancona et altri loci maritimi. Zerca la licenlia di extraher le inlrade, disse il zorno avanti lmver auto aviso da li sui agenti che per li mali tempi stati lo arcolto saria mollo triste, el però non voi lassar extraher biave perchè li fruii nascono e ben si conservano in quel paese e non altrove, el esso orator dicendo per la capitulalion Sua Santità ne dia concieder, la qual aponto il suo secretano l’liavia lì et leta Soa Beatitudine disse io non posso otenir da quella Signoria cosa alcuna nè di grafia nè di iuslitia, et P orator disse dii bon animo nostro verso Soa Santità, et esser el proveditor di l’armada et capi-lanio dii Golfo in Puia a suo beneficio; et poi fate longe repliche concluse ordinaria il brieve secondo la forma del capitolo, e disse saria horamai tempo di haver risposta in caso il re Ghristianissimo invadesse Italia eie. sicorne scrisse a di 14 dii passato. Il magnifico Borgo ha lettere di 24 dii passalo dal re suo da Praga che, per 2 esploratori, il Signor turco con lo suo exercilo era mosso per venir in Hongaria a soi danni, et voi farli guerra, et già genie lurchesce cominciavano aparer a Belgrado, per tanto pregava il Pontefice li mandasse li 200 milia ducali promessi, et si ben fosse cerleza il re Christianissimo venisse a invader Italia Soa Santità stesse constante perchè l’imperator è lui homo deliberalo difendersi conira turchi, el esser alla de-fension de Italia conira coloro la volessero nocere. Et la comission data a li soi oratori andati al Turco che in acordo o trieve nomini in Italia, mandandoli la copia dii salvoeondullo, et hanno notato quelle parole che vengano preslo. Disse haver parla al Pontefice, et che Soa Santità disse voler mandarli qualche summa offerendosi a far quello li dirà le forze sue e non mancarli. Erano lì da Soa Santità li magnifici May et Musetola oratori cesarei, quali disseno non era di concieder le decime al clero al re Christianissimo perchè promelerà dar aiulo a Soa Beatitudine poi non exequirìa, et che 1’ havea rechiesto per farsi favor in Italia, perché potea dimandar al clero dille decime senza haver licenlia. 11 papa disse leniva quel re non mancheria, e che li reverendissimi cardinali di congregalion hanno voluto conciederle azió non le piase senza licenlia, et era sta renovà quello fece venitiani al clero. Item, disse haver lettere esso Borgo da Ratisbona di 28 dii reverendissimo Trento; come era bon far ac- cordo ad tempus con luterani venendo il Turco adosso, et che l’imperador havia principia a dar danari al fratello per li bisogni predilli. Eri esso Borgo fo dal papa ; e poi disnar in la congregalion di 12 cardinali, Iole ledere dii re di romani, fo deliberalo mandarli ducali 25 milia e scriverli ne l’avenir non si mancheria fino alla summa di 200 milia ducati promessi, et fo dito che’l papa non havia potuto haver alcuni przi di artellarie di la signoria per man di particulari etc. Questo orator dii re Christianissimo ha ledere di la corte di 29 dii passato in Bertagna che’l re visita quelle terre e non è molo alcuno di guerra, e che’l gran mai-stro scrive di 23 che in quelli mari erano 52 fuSle di corsari, quali fevano danni assai. Etiam hanno questo aviso di Spagna quelli di Marseia ri-zerca il re haver licentia di andar con le galle a trovar ditte fusle. Item, disse haver ledere di Ra-tisboua di 27 di le dimande hanno fatto luterani che non era sta creato il re di romani con loro consenso, però depona il titillo, e che si poteva far la pace col re Zuanne e non 1’ ha volula far, et che la fazi che loro li darano ogni aiuto. Scrive haver parlato al magnifico Salviati parli al papa per l’in-(rade eie. Disse il papa voi far il brieve secondo la capitulalion e l’angaria é un cariin per sler. Scrivendo sono venule ledere in questi cesarei di Ralisbona di 7 dii presente: come l’imperador stava bene et atendeva adalarsi con luterani, el il reve- ] rendissimo Campegio scrive l’imperador si partiria de lì non per venir in Italia ma per l’aere callivo, et zercava haver maggior pressidio di la Alemagna di 40 milia fanti, et havia dalo danari ad alcuni ca-pitanii, et che la dieia di Praga era risolta in bene de darli grosissimo soccorso, e cussi faria la Mora-via, essendo però il re di romani alla impresa conira Turchi in persona. Beri avi lettere da Corfù per via di questi cesarei, qual le manda. Il reverendissimo patriarca di Aquileia fra 2 o 3 giorni si partirà de qui per Venelia. Da Corpìm di sier Zuan Alvise Soranso baylo et consieri, di 27 Mctzo, ricevute a dì 14 Zugno.'Come erano zouli li 5 arsilii e li ducati 9000 per armarli, et essendo zonto il proveditor di I’ arinada de lì li hanno fati consignar li danari. Manda la copia di la lettera aula da Con-stanlinopoli che si ave altendeno a far biseoti de lì eie. Da Crema di sier Antonio Badoer podestà et capitanio, di 10, ricevute a dì 14, Per più vie ha inteso le gente ispane se dieno mover per