125 Fiume con 14 homeni incogniti con barca a una ponla a mezo Io Quarnaro, el smontali andono al casal di morlachi et lì comesseno tal delitti. El nomina in quelli do nostri subditi da Velim, et non crede sia vero. Pur scrive zercherò averli ne le man. Et par questo defierdar il magnifico Murai vo-leno di questo dar notitia a la Porta. È bon scriver la cosa a 1’ orator Zen et faria che a Zara, Arbe, Vegia et Nona che è a li passi ditti morlachi non fusseno lassati passar, et fusseno presi, tamen si rimette al sapientissimo voler di la Signoria nostra. Di sier Filippo Basadonna capi tardo di le galle di Fiandra, date in Antona a dì 23 marzo 1532, ricevute a dì 28 aprii. Scrìve assà contro a sier Zuan Battista Grimani patron, causa di gran mal ; ha fatto vender col Conseio di XII, ducali 12 milia di so noli per pagar le zur-me, se iustifìca che sier Julio Bragadin qu. sier Marco li ha dà ogni favor. Ha ricevuto sier Dome-nego di Prioli, qu. sier Michiel per patron. Lauda molto sier Mafio Bernardo, qual lui quasi ha fallo il cargo di le galìe. Di Batisbona a li 17 de aprii 1532, al signor duca di Mantoa. La Maestà Cesarea, da poi l’essersi quasi revalsa di la indisposition che a questi giorni ebbe, tal che già si credea di cominciar a negociar, è tornata a retirarsi per una enfiatura che gli è venuta nel volto, di quella sorte che da noi viene a quelli che hanno la gola rabbia. L’ hanno li medici cavalo due volte sangue, et una fu heri sera tardi. Et perchè Sua Maestà ha sentilo assai meglioramento, se spera che non sarà altro. Queste indispositione gli cominciò da un prurito grandissimo per tutta la persona, qual poi si è restretto nella faza, et massimamente d’intorno li ochi con più fastidio che dolore. In questi giorni si disse, che con questi luterani si trattava qualche compositione, et se ne sperava buono exito, però finora non si ha auto di più salvo che si spera che fra 5, o 6 giorni il Palatino et Magontino electori sarano qui con qualche resolutione, che più presto si tiene debba esser non in tutto mala che altramente; ma per avanzar tempo hoggi si è ditta la messa del Spirito Santo in palazo per dare principio a la dieta, la qual cerimonia si è fatta in palazo si per la indispositione di Sua Maestà, sì perché ancora non ci è il forzo de li principi notabili, che hanno da venire. Sua Maestà, come più presto sia sicura di poter pigliare aria, sta in pensiero di andare 5, o, 6 giorni ad una abatia lontana da qui da due a tre 126 leghe, locho che dicono esser amenissimo et saluberrimo per respirare un poco, che in questa città Sua Maestà è stala sempre male. Il serenissimo re di Romani stà anche esso per andare a dar una volta sino in Boemia, però ancora non si sa quando. Il gran canzeliero di quella ['rovinìia, già tre dì morì in questa terra. In Slrigonia si fa una dieia per li hongari del paese che tiene il Serenissimo re de Romani, et in Peste se ne fa una per quelli di la parte del vai-voda. Questa matina dovea partir di qua il vescovo de Jesi, che a questi dì fu mandalo qui da Nostro Signore et un gentiluomo di la Cesarea Maestà, che si tenea saria don Petro de la Cueva, et uno di quelli del re di Romani per esser presente a la dieta de Slrigonia. Unitamente et il vescovo de Jesi, poi, et P homo de la Maestà Cesarea devono trovarsi anche in quella del vaivoda. Piaccia a Nostro Signore Dio che partorisca quella andala loro qualche buon frutto. Da tre giorni in qua se dice, che fata la dieta, la qual non durerà per tutto il mexe di magio, Sua Maestà veria in Yspruch, dico quando ben anche le cose del Turco andasseno avanti, come qui lo tengono per certo, perchè questa aria non è in proposilo di Sua Maestà, et anche ancora che Yspruch sia più verso Italia, però bisognando per le cose turchesche Sua Maestà è quasi vicina come qui, perchè il fiume de Ispruch, quul è navigabile el velocissimo entra nel Danubio a Patavia più abasso che non è Ratisbona, el per la velocità del fiume non ci è diferentia due giornale picole, et pare anche che vi sarà avvantagio, perchè stando qui tutte le viltualie sono commode et pronte per Yiena el per Ongaria ; nientedimeno non se ne sa il certo, solo vi è questo segno, che li soi ministri a chi si spella la cura della casa, hanno, per quanto ho inteso, commissione di non fornirla nè quella, nè la stalla, per più che per li 20 di magio ; ma credo che secondo li avisi che veranno si muteranno le opinione e gli ordini. Da Genoa, di 20 aprii, al prefato duca, Hoggi sul tardo è gionto qui messer Andrea Spi* noia, qual vien da Niza di Provenza, et referisse esser stato a Monaco giovedì in castello, et che è vera la morte del Signore di esso loco. La sorella vedova, con messer Pierino de Grimaldo e messer Gio. Francesco Gallarate restavano al governo dii loco fino a tanto che vi giongesse messer Nicolò de Grimaldo electo tutore dal Signore al nepote fiolo di l’altro di età di 10 anni. Il qual Grimaldo ancor MDXXXII, APRILE.