839 Fu poslo, per i Savi dii Conscio el Terra ferma, • che quelli di Cividal di Friul, di le condanason faranno ............... Fu poslo, per li diti el li Savi ai Ordeni, sia scrilo una lelera a li reclori di Candia dayi ducali 200 a sier Francesco Nani va caslelan dii Scoio di Brandizo, per soa sovenzion come è il solilo. Ave : 147, 3,4. Fu poslo, per li Savi, una parie, poi lelo una lelera dii capitanio e vicepodestà di Verona, che de coetero li panni, in quella garzaria de li, di 100, et stameli che pagavano manco per la trala do quei de 50 et 80, che era lire 3 soldi 19 veronesi, cussi tuli pagino a un modo: 12*2, 1, 19. 336 A dì 28, fo Santo Agostin. Non lo in Collegio lelo alcuna lelera. Fo dito una zanza. Era aviso in forestieri l’armata dii Doria di galle . . . . el nave .... con 13 milia fanti et 2000 .... a di 15 di questo era parlila di Messina. Da poi disnar, fo Gran Conscio. Vene il Serenissimo. Fu fato podestà a Padoa sier Agustin da Mula fo consier, dopio di 10 ballote da sier Jacomo Corner fo cao di X qu. sier Zorzi el cavalier pro-eurator, che etiam lui vene dopio. Et acadete cosa notanda. In la quarta eleclion era sier Valerio da Mosto qu. sier Piero zenero di sier Andrea da Mula fo censor, qual li locò prove-ditor al sai, el come fo a la sua volta, mandò per dito suo socero, el volendolo scriver proveditor al sai, da pressa, per error, scrisse tolto a li X Savi, unde visto questo fu manda sier Filippo Trun lo Avogador el sier Priamo da Leze cao di X, i quali andono in eleclion, et vislo lo error el quello havia locà X Savi voleva tuor la sua voxe et non poteva scriver perchè za era scrilo il Mula, et a la voxe dii sai niun era sta scrilo, unde veneno a la Signoria, el, disputata la cosa dicendo èslà error el non malizia, vislo la parie presa nel Conseio di X a di 30 Zugno 1492.... elio voi che ogni desordine scrilo a le voxe quelle vadeno zoso, hoc non obstantc li Consieri, videticct sier Polo Donado, sier Gasparo Malipiero, sier Marco Minio, sier Antonio da Mula, sier Toma Mozenigo, sier Gasparo Contarmi ballolono fra loro, et fo 4 de si el 2 di no. El il Mula doveva esser cazado et non se cazò, el lerminorouo fosse depeuà I’ eror, el il Mula si tolesse al sai, el cussi fu fato: cosa in direto contra la leze dii Conseio di X, tolde sier Nicolò di Prioli, sier Marco Gabriel, sier Priamo da Leze, cai di X, andono a la Signoria dicendo voler il suo conseio per laiar dila 8 iO terinination di la Signoria. Il che uno avogador poteva far in Gran Conseio si l’havesse voluto, ma il Trun leniva con li consieri, llor fo chiamà el Conseio di X in Quarantia Civil per una parola, cosa mai più seguita in Gran Conseio, che per voxe el si chiamasse Conscio di X. Non era alcun di nodari dii dito Conseio, sichò il canzelier grande convene lezer la parie et portar li bossoli ; mai più seguì questo che ’I canzelier grando portasse li bossoli. Hor a caxo erano nove dii Conseio di X a conseio, videlicet sier Bernardo Marzolle, sier Hironimo Querini, sier Malhio Viluri, sier Alvise Bon, sier Andrea Vendramin et sier Ferigo Renici' el li Ire Capi, et reduti, fu posto la parie per li Cai di X di laiar la terminalion di consieri lata conira la parie dii Conseio di X in questa materia, et non fo cazà li consieri. El sier Gasparo Malipiero parlò più volle, è sia per eror. Andò la parie : erano 16, fo 8 di sì, 8 de no. llerum ballolala : 7 de sì el 9 de no, et fu preso di no ; et veneno fuora a seguir la ballotation dii resto con gran mormoralion di tulo il Conseio, il che è supedità su la leze, et si poi far erori et si dirà per inadverlenlia ; poi un da chà da Mula ha iudicà uno altro di la sua caxada, è tanti casi seguiti. Sichè la cosa slà cussi, bisogna haver pacienlia. Sic voìuerunt illi. In questo zorno parli el signor duca di Urhin capitanio zeneral nostro di qui, con sier Chrislofal Capello Silvio a Terraferma, andono a Treviso per il Teraio a veder prima quelle fabriche, poi in Friul. Ilozi a Conseio fo publicà li ordini el la parte prese in Conseio di X, zerca le pregerie, di ordine di Censori, el ordina tuti li observi, aliter conira li conlrafazienli saranno eseguile le dite leze. Nolo. Hozi di Manloa fo lettere di la duchessa di Urliti al signor duca suo marito. Avisa esser lelere di Ralisbona di 17, come 60 mila turchi eran venuli fm soto Viena per corer et veder il sito el, parliti, restono 1000 da driedo, quelli di la (erra ussirono et ne amazono el preseno zerca 200, di quali se inlese il Signor non volerse acampar a Viena, ma andar di longo con lo exercilo verso Viena per far la zornala con l’imperalor. Tamen ne P oralor di Manloa non è ancora zonlo -questo aviso. A dì 29, fo San Zuan degolado. La malina, 3:30* per tempo, gionse una galla candiola in porlo, so-racomilo sier Piero Bon qu. sier Francesco di Candia, la qual vien mandata dal capitanio zeneral da Caxopo, con lelere di .... di F instante. La qual vene a sorger al ponte di la Paia. E galìa bona el MDXXXII, AGOSTO.