187 MD XXXII, come zonse li una hora avanti sol a monte et ha esaminalo due homeni stati in Camusa, quali hanno visto il tutto. Dicono in Lissa le fusle, zoè li homeni di quelle, aver brusà la caxa di Antonio Prebeiech et di Stefano et di Nicolò, altre caxe non ha brusà, sachizà tutto fino le seraure di le caxe, e amazato Michiel Mardesich e Andrea Bozanich, ferito a morte la moier de Michiel Ostovich et menalo via uno so puto piccolo, menalo via Bogdam Roncixat, Nicolò Repanciach et Iulta la fameia di Andrea Bi-zanich, el puto di Antonio di Mafio, qual g’è sia donado le fuste è a Buzi, la vardia l’ha visto appresso a do marciliane una barca veniva di Puia, si slima sia la barca di Antonio Rebech. Antonio di Mafio è reslà in Camusa, cargava il resto de le robe per Liesna. Domai) andarò in Camusa a veder il re-slo. Dimanda se li mandi arme, non posso aver uno cavallo da homo vivente, ne è barche ; voria se li mandasse una barca. Del ditto conte de Liesna, dì é, ricevute a dì 8 maso. Manda lettere aule da Ragusi per bre-gantin a posta con lettere da Costantinopoli di l’ora-tor Zen, le fuste hanno (alto gran danni su l’ixola di Lissa; sopra di quelle sono assà turchi di la Va-lona. Di sier Alexandro Bondimier capitanio dì le fuste, date in porto di Sibinico a dì 2 mano, ricevute a dì 8 ditto. Serenissime Frìnceps, eie. Ieri havendo avuto nolitia di uno galion di Ancona, qual da poi fu cargalo di molle mercadantie de diversi merendanti in dillo loco, sì subdili di Vostra Serenità, come de turchi, valevano ducati 100 milia, el qual lasado ditti mercadanti in terra et patron fugirno via con valuta de ducali 100 milia, qual fu visto la notle avanti sopra la Incoronata, ónde levatomi da Zara, provizando, me tran-sferii in quelle acque con domino Ambruoso Coniarmi, et hessendo zerca mia 4 lunlan de dillo loco, discopersi 4 fuste barbaresche, Ire di banchi li et una di 18. Pertanto volendome chiarir di quanto mi parea aver visto persuponendome fusse troppo aroganlia et presonlion a fuste venir fino a Sibinico; ma zerlificado da quelli pastori de le ixole esser fuste, ut supra, deliberai venir verso Sibinico, fazando intender per quelli scoglii, Morler, Trabaco et altri loci, come veniva la lor volta, di che fu salute di molte anime, unde dille fusle se miseno a seguitarmi dii che più volle dubitai di la maggio. 188 fusta di domino Ambruoso Contarmi per non esser inlerzada, come por allre mie a Vostra Serenità significai, et quella de conlinuo penzeva avanti fino che preveni in bocca del canal di Sibinico, dove veti venir la galia di domino Domenico Coniarmi, essendomi già propinque le fusle in gello de artel-larie, el per non patir qualche danno me voltai a quello, dove subgionse la notte et monito da domino Ambruoso Contarmi che lui non si trovava il modo di poler combattere, mi fu forza venir a la Ierra et darli 20 homeni a remo, et de scapoli ne zonzemo alquanti sopra le fuste come per la galia, el dato parie alla noltc se levassemo tulle tre, quali voìunlerosi di far il debito andassemo per ritrovarle, quale erano sopra Caocesla, et aproximándose a ditto loco discoverzessemo fusle 7 et una era al largo, quale iterum se aviorno verso de nui, dove per il murmorar de ogniuno, poi visto lo accrescer di allre 4 fusle grosse, etiani Jubilándome de allre conserve come se dice esser con queste, mi fu forzo tornar indriedo, exorlanto il magnifico conte che con ogni presteza debbi expedir a la volta di le ixole di Zara, perché si ha aviso per molle vie esser una compagnia di 18 fuste qui in Golfo, aziò non prendesseno quelli lochi, come hanno fatto qui a li Azuri. lo vederò di conzonzer-mi con quelle 4 galìe, qual ancora non sono passate a Zara, et con quelle possendoli esser ad ordine, tenterò iterum atrovarme con dilte fuste et far quanto son tenuto per obligo ho con Vostra Serenità. Mancando il modo, non scio quello debbo far, solum supplicar quella che volendomi lenir fuora, mi dagi il modo la possi servir, iusla il desiderio mio. Da Costantinopoli, di sier Fiero Zen ora-tor et vicebailo, di 27 margo, ricevute a dì 8 maso. Come scrive per uno messo di Cataro, le galìe sono tutte per canal, el parie va remigando et solicilano più ponno la sua ussita, qual falle per lzeppo fratello di Zuan Papa, sono mollo belle, le allre sono mastinaze et mal lavorale. El Signor continue fa ingrossar, sichè barano galìe 100. Passando il Signor per andar al zardin dii magnifico Imbrain bassa a la banda di le acque dolce, vele una galia depenta (ulta rosa et li piacque et vole che tulle siano a quel modo. Il campo si sollicila et hanno expedito il fratello del Signor di Tartari, et li hanno dato qualro veste d’ oro, qualro cavalli, quatro schiavi et aspri 100 milia el ordinono che 72 quel mazor numero che i poleno se habbia a ri-