439 di note. In la prima, come non è zonti li fanti ancora; et à mandato uno trombeta per li lochi a dir che mandino a darli ubidientia; et à mandato Vi-cenzo Guidoto secretano suo, con Pin da Bergamo contestabele, a tuor il possesso di Meldole, mia 28 de lì, locho di gran iiriportantia. Item, Marco di Valle è lì con li fanti che ’l menò di qui. Et per l’ultima letera, scrive esser venuti molti di quelli di castelli a zurarli fìdeltà, ma son lochi di poca guardia ; et ha deputato a Meldole per proveditor sier Faustin Barbo, era podestà a Zervia, laudandolo assai. Item, ha inteso, per lettere di proveditori in campo, a Faenza, se li manda Zuan Paulo Manfron et Zuan Mato con 300 prò visionati ; li duol quel teritorio sarà molto angarizalo, por esser disfato. Item, non manda il conto di F intrade per esser stà brusà li libri ; pur le manderà. È stato in rocha, a la qual mancha assa’ cosse a fortilicharla ; a cavalchà per la terra, qual è una optima terra, ma quasi disfata. Spera, stando soto la Signoria nostra, verà perfectissima come le altre. Di sier Faustin Darlo, date a Zervia. Come, havendolo electo il proveditor di Rimano per governo a Meldole, l’à acceptato. Prega sia mandà il suo sucessor, et che lui sia confirmato lì a Meldole per tanto quanto sta uno retor. Di Spalato, di domino Bernardo Zane arzivescovo. Come quel conte li è contrario per certa diferentia à di una caxa. Item, domino Thoma Negro vicario dii ditto, scrive in sua laude a la Signoria ut in litteris, et à fato una opra in laude dii principe heroico carmen, qual la manderà. Di Mugia, di sier Bernardin Zane podestà. Come alcuni triestini à fato certe saline sul nostro etc. ut in litteris; e scrisse latine, eh’è contra la soa comission. Et per Colegio fo scrito al podestà di Cao d’Bistria che mandasse a veder tal cossa, et hessendo sul nostro, le facesse ruinar. Di Faenza, di proveditori, di 28, hore 3 di note. Come riceveteno 4 lettere di 26, videlicet si mandi domino Antonio di Pii et 100 fanti a Rimano. Item, il conte di Pitiano farà restar a Ravena per reputation. Item, atendino a le pratiche e tuor, licet li fosse scrito non toleseno; et 4.° mandi exploratori 203 a Pixa, Livorno e le Speze per saper di Valentino. Rispondeno a la prima, aver zà mandato domino Zuan Paulo Manfron con la compagnia e Zuan Mato a Rimano; a la 2.a, li piace il conte resti a Ravena; a la 3.a ritornerano a le pratiche ; ma è nova che il Valentino vien, e il majordomo è intralo in Ymola, et che Valentino vien con favor di Franza e zente e 440 col cardinal Roan et 6 zenthilomeni romani, adeo tal cosse hanno fato tepidar le pratiche haveano. Poi li fo per nostre lettere scrito non andasse avanti, adeo loro aveano il tutto sferdito; tamen ritornerano. Et quelli di Tussignano erano stati da loro, e formati capitoli e ritornati a mostrarli a li soi. Ranno mandà soi homeni in Ymola e Forlì, e dii sucesso aviserano. Item, hanno mandà exploratori, justa i mandati, a Livorno e le Spezie. Item, hanno fato la mostra a li fanti di Marco di Rimano e Piero di la Badia, e di 400 li hanno cassi alcuni, adeo è restati in 250. Item, è venuto lì domino Gregoliza e Bernardin di Nona capo di stratioti, a dir erano zonti a Ravena e si voleano venisseno avanti ; li hanno risposto che restasseno a Ravena. Item, è solicitati dal vescovo di Castello di licentiar li fanti di Urbino etc. ; ai qual per avanti è stà scripto licentiano. Et per Colegio li fo scrito mandino il conto dii dispensar di danari. Di Bavena, dii conte di Pitiano, di 28, a Piero Bibiena. Come il signor di Forlì più volte li ha fato intender si la Signoria voi tuorlo in prote-tione, faria, et maxime perchè lui conte li ha ditto che non stagi in speranza di fiorentini che l’ajuti, et voria far si ’l morisse senza figlioli, lassar il stailo a la Signoria. Però lui avisa di questo. Da poi disnar, fo Colegio col principe et la Signoria e savj, et veneno li capi di X e mandono tutti fuora; stè pocho. Item, poi fono expediti li tre arimanensi, domino Rinaldo da Fan et Michiel da Melzo cavalieri, et Cesare Batagin, e ditoli bone parole; ma nulla si volse far di quanto per la loro suplication dimandavano, ma ditto si vederia con tempo. Et cussi li do primi tolseno licentia, et di-inandono una lettera in loro recomandalione al pro-veditor a Rimano ; e cussi li fo fata. Cesar Batain disse volea restar qui ; era stà per la Signoria 20 mesi retenuto per amor dii ducha Valentino, perchè P havia praticha con sier Cristofal Moro, sier Antonio Soranzo, sier Alvixe Venier stati rectori a Ravena. Item, si consultòno li capitoli di Solaruol. Item, di Guerini di Russi, et risolti quanto si li voi dar. Di Brixigélle, di sier Nicolò Balbi proveditor, di 28. Come è venuto a lui do homini di Val di Seno a dirli ha inteso da un loro parente, sta a Oriol Secho soto Ymola, che eri gionse a Fontana 203 * propinquo a Ymola el majordomo dii duca Valentino, et crede P intrasse in Ymola perchè la sera fu fato feste e fuogi. E che li andò contra doni. Zuan Saxadelo, et che era fama il ducha Valentino veniva insieme col cardinal Roan et ajuto di Franza et 6 MCCCCCIII, DICEMBRE.