671 MDXXXU, AGOSTO. 672 Osma qual mi ha dillo ha ver ledere dal signor San-corbao da Napoli di 26 di questo: come molle nave di l’armala dii Doria erano zonte de li, e il signor Andrea si aspectava fra doi giorni, et già su le nave erano sla imbardiate 10 bandiere di fantarie e che l’armala andarà, et fra Cicilia et Calabria leverà da 4 in 5000 fanti. Item, che’l marchese dii Guasto con lo exercito era per levarsi per Germania. Ne la settimana passata fu fato relenir per il papa domino lnnocenlio fu secretano dii reverendissimo Colona, poi uno Bernardo di Ariele fo suo auditor et il reverendo arziepiscopo di Sorenlo di la famiglia di Strozi, dicendo esso reverendissimo Osma liaver di questo parlalo al papa, qual disse havia inteso esso Cardinal voleva venenar sua Santità, et per certificarsi di questo li havea fati retenir. Item, mi disse il conte Piero da Glissa haverlo visto qual li confortò a mantenir quella forleza. In questo ultimo concistoro è sla lelo lettere dii signor Alarco-ne date in Brandizo alli 20, per le qual dava aviso, per relation di 2 homeni venuti di Modon ivi zonti, come P armata dii Turco era zonta a Modon di galie 40 sotil, 31 bastarde, il resto f'uste fino al numero di cento e vinti vele, asai mal in ordine, ma non scrive il zorno la zonse, et che’l capilanio havia la comission dii Signor ma non si sapeva qual fusse. Domino Ansaldo Griinaldo per aver servito Cesare di scudi 100 milia per do anni olirà la assignation datoli per la restilution di quelli edam havia dato al primo genito dii Cardinal Grimaldo, qual si fu maridato, ducali 4000 de intruda sopra la doana di Napoli in vita soa. Scrive aver nostre lettere da li agenti dii conle Carlo di Sorano di 6 dii presente in soa recomandalione, il qual ha ottenuto lettera dii papa al presidente li dagi favor che’l possi conseguir li soi cavalli eie. Di Napoli circa il navilio corfuato nulla si ha. Il papa sabato, finito il disnar, si senli un poco di alteralion di fredo e di caldo unde si messe a reposar et duroli per spalio di bore Ire. Eri siete nel leto senza male et ozi etiam non è stato bene ni ha negolialo, el maistro Matheo di corte crede il mal non procederà più «lira. Di Goyto fo lettere dii duca di Mantoa di ultimo Luto a V orator suo in questa terra, et lete in Collegio questa maiina a dì 2 Avo-sto. Spagnoli non sono ancora passati; la massa che era a Cavriana e alla Volta eri sera inviata e già era gionta in quelli de li signori veniliani, e da poi a F improvviso ritornarono mulinali di sorte che non si volevano lassar parlare, et essendoli andato il marchese dii Vasto se li voltarono con molle ar- chibusate contra, e sua signoria fu a gran pericolo, pur da poi molle concerie hoggi vi è ritornato, et se intende la cosa esser accordata e si spera che dimane debbano andar infinti. La causa di la muli- 268* natione, per quanlo intendo, è siala perchè quelle prefale compagnie prime dubitavano che andando inanti loro le altre fossero consentite a restare di qua et non se assicurano andare si non unitamente. Da Verona di sier Lunardo Justiniau captiamo et vicepodestà, di primo, ricevute a dì 2 Avosfo. Per lettere di Peschiera si ha inteso erano zonte le bandiere 7 di spagnoli et il marchese dii Guasto era a Goyto e lochi circumslanti per spenzer il resto di le genie per certo desordine nasuto tra loro, hanno mulinato et morti alcuni fra essi, il marchese era fuzito et le bandiere ritornate. Eri sera gionse in questa cita el conte Guido Rnngon per fornirse di arme ; questa malina è venuto a me mi ha dillo fu a la mulinalion sequila eri F altro, la causa perche’l marchese voleva li passassero a parte a parte per queslo territorio e alla volta di Trento e loro voleano passar in ordinanza et dice vanno malissimo volenliera e voleno passar uniti, el che amazorono tre di la famiglia dii marchese conira il qual discargono più di 500 archibusi ma non volseno amazarlo ma farli paura, el qual scampò né si sa dove, et esso conle Guido è venuto qui 1’ andarà per via di Valpolesella a Trento diman over poi diman. Dice questi fanti spagnoli sono da 8000 boni el ben in ordine, et vi è infinite temine, putì et ragazi, siché in lutto sono da 16 in 18 milia persone fra le qual è cavalli 400 elecli, li è sta dati per il marchese con li soi avanzi tre page per uno et li ha pagati di danari zon-seno a Zenoa, et che’l marchese ha mandato per far 12 milia fanti italiani e cavalli 1500 e a li fanti danno un ducato per uno per levarli, poi fra qui e Trento li darano 3 page per uno, e di la prestanza dava per una paga e così a li cavalli raynes 10 per paga a raxon di mese, ma si contentano di 12 milia averne in Trento 7 in 8000, el hanno auto lettere che per il primo di avoslo sarano levati de Italia. Dice esso conle Guido non ha voluto carico alcuno salvo di menar certi genlilhomeni con lui valenti. El signor Alvise da Gonzaga ha il carico di cavalli lizieri et il signor Ferdinando fratello dii duca di Mantoa andando liaverà il carico di lo gente italiane, ma pensa non anderà per adesso, dice esser amalato. Dice il marchese ha auto ordine che zonte sarano le zente a Trento lui vadi a stafella da Cesare, e cussi farà etiam lui. Scrita la presente