81 MDXXXII, APRILE. 8-2 dice reslarà inexpugnabìle ; et similmenle si com- * pia quel si lavora in Melazo e Trapano, che sono forteze et porli principali di quel regno. Item, che in tutti li castelli et terre forte di la marina si mellino assà villuarie et munilione et si recoglino quando sarà tempo tulle le altre di le torre vicine et specialmente de li loci deboli de la marina, donde non resti cosa alcuna de la qual vegliando armada de inimici non se possi proveder, et dove mancherà munition di arme et arlellarie, subito se metti quel è necessario. Item, se ordina a star in ordine tutti li baroni et feudalarii del regno, aziò che servino con tutto il numero di le gente da cavallo che son obligati, et che in caso de necessità il viceré li metta dove li parerà et convegnirà, perchè possino più servir et far utile. Item, che de li 2000 fanti spagnoli che stanno lì residenti meltino il meglio che li parerà in cadauna città o terre de li porli principali di quel regno, et per el compimento de guardie sufficiente se fazi (ulto quello occorre; che se toglia a soldo di Sua Maestà la miglior gente dii regno di le terre che stanno più fra terra lontane dal mare, dandoli capilanei pratichi de la ditta fantaria spagnola, che li legni exercitati alle arme et in ordine, et similmente armala tutta la gente del regno per quello sarà più necessario. Item, oltra le dille provision ordinarie, che si tien in quel regno, Sua Maestà ha ordinalo che si mandi di Spagna gran quantità di salnitri per far polvere aziò ve ne sia in abundantia. Item, se ordina a lenir le galee ben proviste et in ordine et armare (ulte le altre di quel regno per andar dove conveuirà, et se fusse necessario de unirse con l’altra armata da mar che se ordina a farsi in Genoa. Seguita ai tre lettere. Da Udene di sier Toma Contarmi luogotenente di la Patria di Frinì, di 16 ricevute a dì 19 aprii. Essendo zonlo in questa città uno Jacomo Visentin, venuto di Lubiana et mandato per lui, li dimandai quello era di novo. Disse el zonse lì in Lubiana uno capitani© nominato messer Zuan Gocianar, eletto dal re di Romani, et li andò conira il vescovo di Lubiana con tutta la nobiltà in gran numero di persone, disse era lì l'ambassador del dillo et che dovea andar al Turco. Item, zonse de qui Nicolò Buson, qual è di / Piarti di M. Sanuto. — Tom. IVI. questa lerra et provisionalo dii re di Romani per inzegner, babila in Trieste el dimandato di novo disse esser venute lettere da Ragusi, di primo, che avisava il Turco si dovea partir da Conslanlinopoli e andar alla volta di Ongaria, e che tulli questi paesi sono in grandissima Irepidation, e fin ora è sta fatte poche provision. Et che inteso questo, spazono una posta al dillo re. Dubitano turchi non vadino in Cragno o in Islria per esser avisati ehe’l farà Ire campi per far ditta impresa. Questui va a Vienna a la fortificatimi, di dove si partì za mexi 8, el dimandò come era fortificata. Disse la non era sta fortificata, le mure mal sufficienfe, fallo li ter-ragii dentro e di fuora, e se ben le mure fusseno per terra, non li faria gran danno. Et era sta dà principio a cavar le fosse mollo large e profonde, el haveano trovato l’aqua che resorzea. Disse l’im-perator et il re predillo ha ordina tutte le zente si prepari, et stiano in ordine. 11 Turco voi venir in persona, e l’iinperator etiarn lui voi esser in persona a quel conflitto, ma li soi consieri è di altra opinion. 11 re di Romani andava in Boemia, perchè boemi 11 ha fallo grandissime proferte di darli soccorso. Ozi è capità de qui messer Gasparo tìol di messer Antonio di Lubiana, vien di Gorizia et li ho parlato, dice che messer Zuan Chevauar è sia fallo capilanio zeneral di l’Austria, Slyria, Carin-thia, Tyrol, e Chadombraz per il re di Romani, per l’impresa de Turchi a li confini di Germania, el qual capitanio dia andar in Transilvània. Dubitano che turchi non vadino de lì. Questi paesi, dice, hanno provvisto dar a San Michiel raynes 200 milia, e che ditto capitanio haverà un grande esercito. Di le ferre franche si ha nova certa esser zonti da 20 milia turchi a Belgrado, et menano gran numero di gambelli eargi de molti saclii de goton, et disse esser stà fatti ambassatori de l’imperalor, quadro, al Turco, messer Joseph Lambergar go-vernador dii re de Romani, un visentin foraussito chiamato il conte Nogarola, il qual prima fo destinato et era a Lubiana, et do altri conti todeschi, ma si slima non andarà, et mandono per avanti per il salvoconduto et sleleno mollo li messi a ritornar. El ohe’l bassà di Bossina li rispose haver lui autorità di far ditto salvocondoto fino in Valbosan, et che loro ambasadori non si hanno fidato. Scrive, essendo sta io richiesto da Gasparo Baldegara, qual è bandito di le terre nostre, di volermi parlar, li fici salvoconduto per do giorni; el qual è provisionato a Maran, et venuto mi ha dillo esser stato a una dieta fatta in Gorizia, et che quelli voleva si e