201 MDXXXII, glio se no spera, quanto die ha preso altro siilo di viver, levar la malina per tempo et magnar a hora competente, così la malina, come la sera, il che sarà molto salubre a Sua Maestà. Per la indisposi-100 lione de Sua Maeslà nessuna cosa se ha potuto ne-gotiar questi dì passati, non pur per li soi dii Consiglio, per onde tutti questi tre giorni sono stali a palazzo, si per referirgli lo novo che si erano, come per dar remedio a le cose opportune. Fra tutte le quali, la nova di la morte dii signor de Monaco ha premuto assai Sua Maestà, perdendo un tal servi -(or, come sempre gli è stato, et importantissimo cosi per la buona volontà de sua persona, come per la qualità dii loco che ’] teneva. ÌOI'J Da Raiisbona, alli 11 di maggio 1532. La Maestà dell’ imperator era comincià a revalersi con speranza ferma che le cose dovessero passar bene, non obstanle che fralanlo hebbe pur un giorno un poco d’alteralion di febre che non processe inalili un dì, essendo Sua Maeslà andata dui giorni alla cazza, et, stando per andar lontano di qua cinque leghe ad un loco di piacer, di nuovo se gli è risveglialo il male della gamba, per onde di novo si è confinata in camera, de che el Sua Maestà et tutta la Corte sta disperata. Il Serenissimo re di Romani parti per Boemia, et benché Sua Maestà habbi In animo de tornar fra quindici o venti giorni, però non si giudica che’l possi tanto presto expedirsi de là, ma che s’el sarà qui a mezo il mese proximo futuro non sarà poco. Et questo ha assai del verosimile, perché il nego-cio suo, che è di traher danari oltra le gente che promettono boemi per defension del regno, vorrebbe anche Sua Maeslà che le gente che daranno secondo la necessità passassino inanli, che non è poca diflìcullà, la qual si è augmenfala perla morte del consiglier maior di Boemia, che a questi dì è successa, il qual era instrumenlo ottimamente disposto per il re, et di suprema autorità fra boemi. Questi capitanei alemani ancor sono qui el senza resolutione, che dà ad intender a la brigata che le cose turchesche non stringono tanto come se ne fa la voce, la quale per via de Italia non se diminuì- 101* sce, però qui non augumenla di sorte che faccia temer più di quello che sin hora si è fatto. Intendo ben, però di loco non tanto sicuro che lo possi af-firmar, monsignor reverendissimo di Trento aver avisi de la giunta di deciotlo milia cavalli in Buda, (1) Li e»rt* 100‘ i banca. MAGGIO. 262 ma non me ne ho potuto chiarire per esser sua Signoria reverendissima un poco indisposta, come è tutta la Corte, et se questi tempi persevera si starà peggio Ira la deslempranza dell’aria che è incomparabile, perchè da quattro giorni in là era estro» missimo freddo così come sia mai de febraro in le nostre parti et hor è un caldo eccessivo et incomparabile ad alcun altro che sia nè da questo tempo nè molto più tardi in alcuna parte de Italia, Ira perchè vi è un poco principio di peste. Sua Maeslà sta, et veramente ha ragione di star mal voluntiera in questa terra et non si ha da dubitar che per fallo di voluntà non ne debba presto uscire. Però le cause del star qui sono tanto importanti, che non si vede come presto se ne possa espedire, non obstante che’l Turco non venisse o non facesse impresa, che però o in lutto o in la mazor parte si tien per risoluta, non si può saper cosi di certo che ne renda sicuro di molti e molli giorni fra li quali Sua Maestà non può partir di Raiisbona, od almeno di Alemagna, che è lutto uno. Le cose della dieta sono protraile in longo, perchè questa di Svinfort non piglia ancor resolutione. Sua Maestà ha tantalo che la si reduchi a Nurimbergh per mazor comodità, recercando li 102 elettori Palatino et Magunlino ad stringer la resso-lution, ma per ancora non ne ha altra speranza se non che cominciano ad provedersi qui li capi di vettovaglie, et questo è da heri in qua. Si aspetta ■ anche all’ ultimo del mese il marchese Joachin di Brandiburg elettore. Come che le cose siano in suspensione, Voslra Excellentia vede che non si può dar determinala noticia, però si spera ben quanto sia della disposi -lione et voluntà di questi principi per le coso lur-chesche, ma per li effetti non saranno così presti, perchè molli sperano che o non passarà inanli, o non sarà tanto grande com’é il rumor, però ognuno stà sulle parole, pur non si manca per averne ressolutione. Delle cose della fede non dirò per ora altro, perchè non si attendi principalmente se non alle cose lurchesche, come quelle che hanno bisogno di più celere provisione, ma anche sino a tanto che la dieta di Svinfort non venga a capo, non se ne può far giudizio. Si stà in continua aspeltalion di avisi da Balan-son el Monfalconeto che a dì passati furono espe-dili per Franza et Angliterra, perchè sin ora non si hanno lettere che per camino. È accaduto in Anglia un caso notabile, che