765 comodità di proveder compilamenle a li bisogni, el maximamente a quolie frontiere, a le qual se dice esser a questa bora in ponto da 60 in 80 milia combaienti, compuladi li 34 mile bohemi designati al serenissimo re per servirsene in questa impresa, come parerà a Sua Maestà, el capitanio zeneral de quali a li 22 dii passato con le debite cerimonie ussi di Praga. Ci sono poi tuli quelli de 1’ Austria, el quelli pochi de Tyrolo che si contano per 28 mile, et questi de lo imperio che sono passati, che per quello che nui havemo veduti qua non son manco de 14 mile; olirà che da altre parte ancora ve ne siano pur andati. Cominziano anche a passar cavalli pur alemani. Avanti hei'i passò una compagnia che pagano li Focheri mercadanti di Augusta ; furono 100 ma ne paga anche altretanti. 11 vescovo de Pe-tovia, quelo de Augusta, il duca Olourig palatino et uno altro principe insieme con dui mercadanti hanno tolto lo assumpto de lenir lo exercilo proveduto de vilualie, zioè farina, vini, cervose, carne salate, formagi et biave da cavalli et bestie grosse per carne fresca. Questo partilo è sialo tratato con Focheri et Belzeri, ma non si sono acordati ; unde sono subintrati questi altri, el hanno concluso lo apontamenlo. Si sono levati da Nurimberg 15 pezi di artellarie grosse, et se dice che se ne haverano 10 altre, et tuie se invia a la volta de Viena. Scrissi che vi era qualche dubito che ’I Turco non volesse tener questa guera in longo per frustare la borsa di quesla Maestà. Questa opinion si va tanto ampliando, da poi che si vede la tardità dii progresso suo, che quasi si tien per certo ben che, come ho dito, la causa sia atribuita a le grandissime aque ; et anche se intende che ’1 Turco pur persevera in disposition di asallar Viena ; ma si tien che se ha bon consiglio non io farà. Si era levato fama che uno de li ambasadori dii re di Romani al Turco, zoè il conte Nogarola, veniva, ma non si é credulo da alcuno che abbia iudicio, et già si vede eh’ è stala una buggia. Uno barone hongaro che per sopranome se chiama il Turco valente homo de gran seguito el molto valoroso, già tanto amico dii Vay-voda, che a sua ¡stanzia arnazò uno ili principali di quel regno che era per competer di la corona con esso Vayvoda, venuto in sdegno con lui già alcuni di si è parlilo, el al presente si è conduio qua, el fa offerta di 3000 boni cavalli ; al qual sono fate di molle careze. Uno vescovo di Zagabria ha falò la medesima pratica di venir in qua, ma non se gli presla intera fede perchè anche altre volle ha falò de le mutationi. Si va confirmando che iu Buda el 766 Turco fa pigliar il iuramento di fideltà da luti queli che vi si trovano, et che il primo che ha iurato lo homagio al Turco o a chi è intervenuto per esso è stato il vescovo Colonese di la caxa di Francapani, 304* dii quale ognuno si è maraveglialo. Alcuni signori hongari che sono stati astreti a far questo iuramen- lo si sono voluli partir da Buda, ma non li è stalo _ comportalo. Quel missier Pelro, che a li di passali fu preso per suspitione che fusse exploralore dii Turco, si pensa che sii inocenle, et che però sera liberato. Dicesi che questi de li paesi dii re de Romani, li quali siano in pericolo di esser depredati da Turchi, hanno trovato maniera di salvarsi a certe selve grandissime, et più in dentro che hanno potuto si hanno fati alcuni reduli fortificandoli intorno con taiare grandissimamenle de legnami, in guisa che non è possibile che cavalli possino penetrar là dentro, ove ad ogni necessità se reduranno con le persone et quello robe che potrano capere. È venuto un fluxo di corpo per quesla terra el in la corte, lauto universale che non è caxa dove non sia dentro alcuno amalalo; molli sene risanano, pur ne moreno anche assai, et maxime ioveneti. Il principe di Denamarch al presente ne è mollo gravalo, el tanto che è magior paura de la morie, che la speranza de la salute; el la Maestà Cesarea se ne piglia molto dispiacer, et questa sera ha resolulo di andar a li bagni, benché avesse concluso de non tornarvi più : et quesla infirmiti! dii nepole ne è forsi causa dii ritorno suo. Non si sa nova, ma si dubita che ’I starà fin al tempo dii partirsi per Pa-lavia, che sarà quando le gente de Italia sarano per giongere, cosa di grandissimo incomodo et dispiacer a luta la corte. Die 16 Augusti 1532. 305 Cum ivissent in eleclionem viri nobiles ser Jo. Baplisla Bellegno qu. ser Benedicti primo et subinde ser Christoforus de Canali eius socer ex filia naturali et esse! dificultas ulrum prefali nobili s si se invicem expelerent starile lege capta in Maiori Consilio sub die 15 Junii 1260 disponente quod soceri et generi se invicem expellanl a capello, per infrascriptos dominos Consiliarios et capila XL lo-cum consiliariorum subeuntes ad bussulos et ballota» declaratum fuil ut infra, videlicel : Quod dicla lex Maioris Consilii inlelligi debeai lantum de soceris et generis ex filiabus legilimis et propterea prefalus ser Chrisloforus de Canali bene el legitime ivcril in ciectionern. MDXXXII, AGOSTO.