313 luna et forsi più olirà, assira. Non è sta fata al-Ira mulalion di quel capitanio deputalo. Fo di' lo per avanti che uno navilio a la bocca di mar Ma-zor, era con bon numero di remi per 1* arma-da el asappi 800, è rolo el tuli anegati. Remi et zurme non è ancora a sufficientia. Sarano galìe 34 solil, bastarde 21, fuste 11, et a Gallipoli sono galìe sotil 10 sono in lerra, et dii Mori a Metelin tirate in terra inavegabile numero 10, solo di volli 8 non compide; de petracini non se parla, velie di Barbarossa sperano haver 60, poi li leventi seguirà 1* ar-mada, ma sono mal in ordine di marinareza el officiali. Li scapoli de l’armata sono (ioli de janizari et altra bona zenle, quella parte di zurme sono da 20 fin 40 anni, bella zenle, lula di lerra ferina. Se vera qualche inconveniente, sarà per corsari che non mancarà. Fin qui non mi è slà ditto nulla, nè dimandà altro. Non spazo per via di Corfù, perchè voleno 28 zorni de tempo, poi non ho zi-fra et è stà zercà in strada a quelli portano le lettere. E rimasto de qui al governo Metemech bey, sanzaco de Caffa, era Nesumsè bassa per avanti, et Maumelh Colubi deferder. Vene uno grandissimo vento di buora, et il pavion di Embraim era in monte in fronte dii vento in locho eminente, el qual havia poco in dosso, li dissi : soldano è bon non star cussi lizier, io son vechio, el qual disse P è vero et andò a vestirsi eie. Dii dito, pur di 26 ditto. Scrive mi è slà scrito da li mei che parlo in le mie letere senza fondamento, et dii 1526 quando fo la guera contra il re Lodovico de Hongaria, vene fama in P Arzi-pielago era vele 25 de chrisliani, Cassis bassà rimasto locolenenle dii Signor era in fuga et fece armar una galla di fioli de ianizari et peseadori, perchè tutti chi haveva soldo erano andati in campo. La terra era spoiada de zenle. Andò con dila galla a veder li castelli se erano vere le 25 vele potevano venir di longo, poi a li confini de A11i duli quelli rebelli si sublevò, morto il bilarbeì di 122* la Caramania, et di quelli sanzachi era in Aleppo erano in gran timor. Inleso questo, il campo dii Signor che era in Hongaria ritornò, poi segui la movesta a la Cimerà, el fevano calzine, fo dito ha-veano inlelligenlia con missier Andrea Doria, mis-sier Alvise Griti volendo questi armar 10 galie li confortò non facesse et se scrivesse a li nostri che basteria questi eomenzono a far P armata per fazilitar lo accordo col re Ferdinando, el però ho scrilo caldo et fredo chi assà, chi poco, chi ben, chi mal secondo è varia le cose ; non è però da of- 314 fender come dicono le cose di la Signoria nostra, imo voi conservarle. Tegno questa armata seorzi-serà per divertir le forze de l’imperalor etasecurar queste bande. È armala senza capitanio. Il campo tegno vorà liberar il regno di Hongaria el aquistai* quello ha di quel regno Ferdinando, et poi tornar de qui, benché si dica voi penetrar in Germania se P archiduca mandarà ogni minimo segno di tralar acordo con questo Signor. Non era altro, ma sempre ha fati segni di guerra, perchè ha accesi questi, molto. Dii ditto, di 26. Scrive zerca li aspri 12770 ave li messi di Aias bassi a Napoli di Romania, etiam lui bailo li dele lì a Conslantinopoli, non sapendo li fosse slà dati ¡usta le lettere nostre, unde li dimandò, disse è vero. Et su questo scrive ditto bassà voria tenir parte a conto di la decima di l’altro anno che vien, ut in litteris. Dii ditto, di 30 aprii. L’armata è in ordine, partirà a li 15 dii mese futuro, con il capitanio farò P officio el lo presenterò, qual è senza pratica de le cose da mar, ben homo disposto di la vita, di anni 40.11 mio secretano Jacomo di la Vedoa è andato in Andernopoli, à ordine da me de scriver il luto ; conclude la zelosia si ha di Stati, è bon far le prò-vision, la qual è bona assai. Di Alexandria, di sier Nadalin Contarmi 123 consolo, non scrive il tempo, ricevute a dì primo Zugno. Scrive esser lì venuto dal Cairo uno Chiaus a posta, con lelere dii Baso, zerca quel Francesco de Vigo di sier Domenego fuzilo de lì, portò via crediti di mori turchi et zudei et dii Gran Signor, el uno dii Nadar de quelli Abram Castro iudeo, pertanto scrivi a la Signoria faza provision. Da poi seguile un caso che do navili, patron uno Piero LucasoHa, P altro Zorzi Vagolili da Corfù, cargi di fermenti dii signor di Zerbi, da uno Hiro-nimo Arquala zenoese solo il vessilo di missier San Marco de qui, pagati parte di noli, solo pretesto di corsari se ha lassati prender da una caravela di 24 homeni, et fato pagar li noli integri de lì el forsi partecipa nel cargo, cosa da non tolerar, dii che questo Castro zudeo ha fato arzo al bassà che Siba armiraio di le galìe era portionevole con Piero Lu-casolla, el vene comandamento dii bassà le galìe sia retenule per questo per esser li danari dii Gran Signor. Dii ditto, di 27 Zener. Scrive, questi Signori mandò a Doana per mi, el mi mostrò uno comandamento dii bassà et uno arzo, le galìe non siano licenliate fino non Labi el suo cargo. Scrive haver MDXXXII, GIUGNO.